Il polline fresco

Il polline fresco

L'ape bottinatrice vola di fiore in fiore raccogliendo il polline dagli stami. Ne estrae i piccoli granuli miscelandoli con il nettare che ha nella sua borsa melaria e ne fa due palline che tiene “appese” alle zampe posteriori, a questo punto rientra nell’alveare.

Il lavoro dell'ape causa l'aumento dei fermenti lattici contenuti in buona quantità nel nettare (il nettare è utilizzato dall’ape come “collante” per formare le palline di polline che trasporta dai fiori all’alveare).

Le api scolgono questo lavoro nei loro alveari da diversi milioni di anni: è un po' come vedere un piccolo lavoratorio dove avviene un processo di coltivazione controllata dei fermenti.Per l’uomo che lo consuma questa eccezionale sostanza proteica è un concentrato di fermenti lattici vivi e micronutrienti

COMPOSIZIONE MEDIA DEL POLLINE

Acqua 16%

Proteine (principalmente albumine) 20%

Aminoacidi liberi 22%

Zuccheri 37%

Altre sostanze 5%

[Dati tratti da “Le Api. Biologia, allevamento, prodotti” di Alberto Contessi, ediz. Edgricole 2004, pag.442].

Perché polline congelato e non essiccato?

A differenza di quello essiccato, il polline congelato mantiene per alcuni mesi inalterate le sue proprietà biologiche, nutrizionali e organolettiche.

I poteri curativi del polline fresco: risultati delle ricerche di Patrice Percie du Sert trattate nel suo libro “The Healing Powers of Pollen” (Trédaniel Publishing—Paris 2006).

In uno degli esperimenti effettuati da Patrice Percie du Sert in collaborazione con alcune università francesi, campioni di polline secco e congelato vennero inoculati con batteri patogeni presenti nell’intestino

umano: ne risultò che nella capsula contenente polline secco i batteri si erano moltiplicati rapidamente, mentre in quella contenente polline fresco i batteri risultarono completamente inibiti.

Gli esperimenti di du Sert con i ratti:

In collaborazione con L’INRA di Tolosa (Istituto Nazionale di Ricerca Agronomica) venne compiuto un esperimento per valutare l’effetto di polline fresco (in questo caso di cisto) e secco sulla mucosa intestinale di ratti in cui era stata indotta una colite (infiammazione del colon) tramite introduzione di T.N.B.S. La massima infezione fu riscontrata nel gruppo di controllo e nel gruppo di ratti alimentati a polline secco. In quelli alimentati con polline fresco l’infiammazione risultava invece del 30% inferiore. Si attribuì tale risultato alla sinergia tra i batteri presenti nel polline fresco e all’elevato tenore di carotenoide presente nel polline utilizzato.

In un altro esperimento si constatò come in giovani ratti alimentati con polline fresco si potesse notare un acceleramento della crescita rispetto al gruppo di controllo e a quello alimentato con polline secco.

In un successivo esperimento si provocò l’osteoporosi in alcune femmine di ratto: quando il polline fresco venne aggiunto all’alimentazione si notò un notevole miglioramento nella ritenzione del calcio.

Effetti su pazienti affetti da problemi alla prostata:

Si è notato come la consumazione di polline fresco può alleviare problemi di orinazione in uomini affetti da ipertrofia benigna alla prostata. Sembra che possa giocare un ruolo importante anche nel diminuire il rischio di contrarre un cancro alla prostata: afferma du Sert che sono molte ormai le ricerche che provano come una dieta disequilibrata possa essere alla base dello sviluppo di questa patologia.

I pollini di salice e di cisto sembrano dovere il loro effetto all’alto contenuto di carotenoidi, mentre il polline di castagno potrebbe giocare un ruolo di prevenzione dell’ipertrofia benigna alla prostata grazie all’alto contenuto di betasisterolo.

Effetti del polline fresco di salice nella lotta alla degenerazione maculare legata all’età:

Sono stati documentati casi di pazienti che in seguito al consumo costante per parecchi mesi di polline di salice hanno riscontrato un blocco della degenerazione della malattia e in alcuni di essi anche dei miglioramenti.

Polline di salice

Il polline di salice è raccolto in piccole quantità perché fiorisce in un periodo, verso la fine di marzo nella mia zona, in cui il tempo può essere ancora freddo o molto piovoso; inoltre gli alveari hanno da poco iniziato la ripresa primaverile e non sono sviluppati al meglio per sfruttare al 100% la fioritura.

Certo è che il polline di salice è molto ricercato grazie alle caratteristiche che gli vengono riconosciute nella lotta all’ipertrofia benigna alla prostata e alla degenerazione maculare legata all’età (aiuta a mantenere sani la retina e il cristallino). Inoltre è richiesto dalle donne con problemi di fertilità.

E’ molto ricco di luteina e zeaxantina.

Come e quando consumarlo

Da notare come in un’ottica di miglioramento dell’alimentazione (intesa come migliore e più completo apporto nutrizionale) du Sert consigli il consumo a colazione di the verde, frutta, e un cucchiaio di polline (se ne consumerà un cucchiaio da caffè per qualche giorno poi si passerà ad un cucchiaio da cucina); se si dovessero notare lievi malesseri di stomaco, consiglia di diminuire le dosi per lasciare al nostro organismo il tempo di abituarsi al nuovo alimento. La prima volta se ne mangeranno solo poche “palline”: nel caso insorgessero fenomeni allergici si smetterà immediatamente di assumerne.