L'IMPRESA: IL MONTE CHABERTON

Quella che vedete è la croce posta nel largo piano della punta del monte Chaberton: siamo a 3131 m. di altezza e da quassù si dominano tutte le valli italiane e francesi dei dintorni.

Oltre al fascino (ed alla difficoltà) di percorrere una delle tappe della mitica "Iron Bike", la caratteristica di questo luogo è che sulla punta è stato costruito a fine '800, un vero e proprio forte completo di 2 piani di caserma  e 8 gigantesche torri, un tempo sormontate da cannoni.

Ovviamente una tale opera richiese necessariamente la costruzione di una strada che partiva da Fenils e arrivava direttamente alla punta.

Ciò che rimane di questa strada è di fatto il percorso per arrivare in bike alla punta. 

E di questa strada vorrei darvi solo 2 numeri: lunghezza 14 Km ca. e dislivello 1.830 m., con una semplice operazione matematica di divisione arrivate a stimare la pendenza, pari al 13% ma... preparatevi a "picchi" del 22%!!!

Chi vi scrive non è certo un professionista, ma con un intera stagione di preparazione, a metà dell'estate è riuscito ad affrontarla, convinto sicuramente di aver fatto la cosa più faticosa che in 45 anni gli è capitato di fare.

Appena arrivati a Fenils il "benvenuto": attraversato il centro del piccolo borgo si procede diritti per l'ultimo centinaio di metri di rettilineo asfaltato la cui pendenza già da l'idea di ciò che ci aspetta, ma fortunatamente la prima metà di questa strada, ovviamente rigorosamente sterrata, è conservata ancora in discreto stato, anche perchè raggiunge la piccola frazione di Pra Cloud.

Per la seconda metà, circa 7 Km, la musica cambia decisamente: complice l'altezza che supera ormai i 2.000 m, causa della mancanza di vegetazione boschiva e degli abbondanti innevamenti invernali, la strada diventa sempre più un sentiero "infernale", con molti tratti ricoperti da un spesso manto di enorme ciottolato, creato direttamente dai detriti sbriciolatisi dalle pareti di roccia.

Il punto in assoluto peggiore sono i tornanti (quanti? tanti?! troppi!!!), che portano al "pian dei morti", nome macabro derivato dal fatto che era utilizzato per le sepolture dei poveri soldati morti in guerra: qui ormai ciò che rimane della strada è uno stretto sentiero che talvolta si fà fatica a scorgere: la pendenza ne aiuta a capire la ragione...

Dal pian dei morti, grazie al fatto che la punta è visibile e c'è la compagnia dei molti escursionisti che salgono dal sentiero di Monginevro che quì si unisce alla strada militare, il più è fatto, ma ci sono ancora circa 3 Km di salita.

Bene! Se la fatica "titanica" spesa per salire Vi lascia ancora un pò di forze, il giro all'interno del forte con tanto di ghiacci perenni sotto le torri, è d'obbligo ma poi ... preparatevi a fare un pieno di Adrenalina come poche volte in vita vostra vi è capitato! 

Sì, signori, mi riferisco alla discesa: dopo aver girato il primo tornantino dello stretto sentiero, la vista scende verso il profondo vallone che sovrasta la valle di monginevro, ed un brivido freddo Vi pervade "ma chi me l'ha fatto fare..".

Ma nemmeno il tempo di fare un'altro del lunghi rettilinei, prendendo le misure con i massi più grandi e la discreta pendenza del sentiero e il bambino che c'è in voi prende il comando per una infinita cavalcata in discesa, lunga ben 14Km.

Permettetemi però un ultimo consiglio: fermatevi ogni 4-5 Km a far raffreddare le pastiglie dei freni altrimenti quando arrivate a valle avete cotto tutto!!!

Buon divertimento!

Scarica i file GPX delle tracce dei percorsi nelle pagine:

🚵 ITINERARI MOUNTAIN BIKE FILE GPX 🚴 ITINERARI BICI DA CORSA FILE GPX 


Se i contenuti di questo sito, tipo i video dei percorsi o gli itinerari GPX (che puoi scaricare gratuitamente), ti piacciono e ne vuoi fruire, grazie per la tua generosità!