ERASMUS IN GREECE



Dall’8 al 12 maggio 2022, 5 ragazze Caterina Isacco, Consuelo Paolucci, Angela Zerini, Elisa Duka, Gaia Menestò Mini e due ragazzi Francesco Maria Scura e Simone Torrigiani accompagnati dagli insegnanti prof.ssri Renzo Donati, Luisa Giovi e Maria Candida Benedetti della Scuola Secondaria 1° Cocchi-Aosta hanno partecipato alla mobilità finale del progetto Erasmus+ tenutasi in Grecia sull’isola di Creta - Platanias. Qui pubblichiamo un articolo scritto da Caterina Isacco sull’esperienza vissuta.

UN SOGNO REALIZZATO


Sono tornata pochi giorni fa dal viaggio più bello della mia vita. E se Io dico io (abituata a viaggi all’estero sin dalla prima infanzia) significa che è stata un’esperienza meravigliosa.

Ora, so cosa vi starete chiedendo: che viaggio ho fatto per elogiarlo così tanto? La mia scuola, la scuola media G. Cocchi-Aosta, ha aderito al progetto Erasmus plus ed io sono stata una delle fortunate studentesse scelte per partecipare ad una vacanza studio. La mia meta era la Grecia, paese che sognavo di visitare fin da bambina, ma quando il mio sogno si è realizzato non ci ho creduto fin da subito. In aereo mi sono commossa: non volavo da un’eternità! E forse ho iniziato a credere di essere in Erasmus solo dopo l’atterraggio. Quando sono arrivata in hotel ero troppo emozionata e avevo una gran voglia di fare amicizia con i ragazzi delle altre nazionalità: oltre agli studenti greci c’erano anche alunni turchi, portoghesi e rumeni. Con questi ultimi l’inizio è stato un po’ difficile, ma il giorno successivo si era già formata un’amicizia fortissima con Amalia, una ragazza davvero molto simpatica: ascoltavamo la stessa musica ed eravamo affascinate l’una dalla cultura dell’altra, quindi abbiamo iniziato a legare già quella sera. Il mattino seguente siamo andati in quella che secondo me è la scuola più bella del mondo: Ginnasio Platania. Il sistema scolastico è molto diverso dal nostro e l’orario è fortissimo: 50 minuti di lezione e 10 di pausa, durante i quali gli studenti possono fare ciò che vogliono, compreso giocare a vari sport: calcio, basket e pallavolo. In sintesi il paradiso: anche se noi avevamo solo laboratori sul bulIismo, body percussion e danze tradizionali, gli alunni imparavano il greco ed il greco antico, le lingue che vorrei tanto poter studiare anch’io. A proposito dei laboratori non posso descriverli con un aggettivo migliore di divertentissimi! L’insegnante di body percussion era fantastico e conosceva la compagnia teatrale di cui un giorno vorrei far parte. Spesso pranzavamo a scuola o in hotel, poi venivamo portati nei posti più interessanti di Creta: il giardino botanico, Platania, il labirinto di Knossos (che ho scoperto, con grande delusione, essere solo un palazzo), Heraklion e Chania. Mi sono piaciute molto tutte le attività pomeridiane, ma indimenticabili sono stati di sicuro il laboratorio di cucina aII’orto botanico, la visita al cimitero di Chania. Qui vennero sepolti i morti stranieri durante la seconda guerra mondiale, perciò ci è stata proposta una riflessione sulla guerra... gli invasi hanno creato un cimitero per dare degna sepoltura agli invasori... la mente umana è incredibile, ma sa creare anche cose troppo sbagliate e la guerra ne è l’esempio perfetto. Tornando alle cose allegre, il venerdì mattina c’è stato un piccolo spettacolo, dove ci siamo esibiti nelle canzoni studiate a body percussion e nei balletti, poi una festa in piscina. Nonostante fossero attività gioiose, erano oscurate dall’ombra di un pensiero tutt’altro che allegro: ci saremmo dovuti salutare. A volte ci erano mancate le nostre case, le nostre famiglie, ma avevamo stretto amicizie importanti, vere, che erano riuscite a superare le differenze. Arrivata l’ora dei saluti non sono mancate delle sane lacrime, ma tutti speravamo che non fossero addii, ma solo arrivederci.

Devo dire la verità? L’Erasmus è stato l’esperienza più bella della mia vita, mi manca tantissimo e potendo ripartirei anche ora, ma sapendo di non potere, spero almeno che un giorno riesca a rincontrare uno dei ragazzi che ha partecipato. In una sola settimana non sono riuscita a conoscerli tutti benissimo, ma forse il bello delI’Erasmus è stato proprio questo: se fossi rimasta di più in Grecia non so se avrei iniziato a socializzare subito, ma sapendo di avere solo una settimana mi sono impegnata il più possibile, ad imparare quanto più potevo e a conoscere al meglio tutti gli altri. Questo mi è pesato molto quando sono partita, ma ora ne sono felice, perché ho capito che questo viaggio mi ha cambiata: sono più aperta, autonoma e solare, e ho vissuto un’esperienza meravigliosa, proprio perché unica ed irrepetibile.

Caterina Isacco Classe 3A