Event 8th May

Communitas: Preaching and the Arts May 8th 2021

Predicazione e Arte nel tempo della riproducibilità digitale

W. Benjamin scrisse L'opera d'arte nell'epoca della sua riproducibilità tecnica durante gli anni trenta, nel pieno della seconda rivoluzione industriale. Il filosofo si concentrava sui mutamenti della produzione e della fruizione dell'opera d'arte causati dalla fotografia. L'odierna rivoluzione industriale digitale ripropone, mutatis mutandis, gli stessi interrogativi.

Sulla scorta di Benjamin, il contributo propone il confronto delle due epoche per comprendere se l'opera d'arte nel digitale sia capace di comunicare bellezza (il bello, il vero, il buono) e se possa sostenere un ruolo nella predicazione e nella contemplazione. Si indagheranno tre concetti:

1) Aura. L'originalità e l'autenticità dell'opera d'arte conferivano un'aura sacrale che sosteneva lo stupore e la contemplazione. La fotografia, invece, interpretava l'opera d'arte secondo una prospettiva propria e, volendosi legittimare come arte, dissolveva l'aura originale. Il digitale non ha pretese di legittimazione artistiche e ripropone l'opera fedelmente, restituendole l'aura originaria;

2) Aptico. La fotografia attira l'occhio ed invita a toccarla. Il digitale offre la manipolazione tattile, mentre la realtà virtuale immerge nell'opera stessa. Si realizza la composizione di luogo della tradizione spirituale;

3) Inconscio ottico ed uditivo. Le tecnologie espandevano la propriocezione con la visione e l'ascolto che gli altri avevano di noi. Derrick De Kerckhove, erede di McLuhan, parlerà di inconscio digitale per identificare il non detto ricavabile dall'azione personale sui social. Il digitale offre una specchio fedele e oggettivo di se stessi tale da giustificare un'attività di discernimento come nella contemplazione.

Il digitale, quindi, è in grado di ricostruire l'ambiente e la disposizionale necessaria affinché l'arte trasmetta la bellezza e sia mezzo di predicazione. La ricostruzione digitale può avvenire ovunque dando a qualsiasi luogo la possibilità di essere un luogo d'arte e di bellezza. Il digitale, in conclusione, è uno strumento per portare la bellezza dell'arte e la predicazione della Buona Novella.


Prof. Edoardo Mattei OP

Il Prof. Paolo Garuti O.P. ha offerto pregiati e stimolanti spunti di riflessione sullo spazio retorico della predicazione mendicante basati sull’analisi dell’iconografia rinascimentale e sul “Di una sala” di Luciano di Samostata analizzando, attraverso le testimonianze pittoriche, come la piazza sia stata percepita dai predicatori fra il Medioevo e il Rinascimento. L’efficacia retorica di un discorso è quindi data dal coinvolgimento emotivo. Tutto ciò apre a ricche suggestioni, collocabili su diversi ambiti disciplinari.

Prof. Paolo Garuti O.P. offered valuable and stimulating insights into the rhetorical space of mendicant preaching based on an analysis of Renaissance iconography and on Luciano di Samostata's "Di una sala" (Of a Hall), analyzing, through pictorial evidence, how the square was perceived by preachers between the Middle Ages and the Renaissance. The rhetorical effectiveness of a speech is therefore given by the emotional involvement. All this opens up to rich suggestions, which can be placed on different disciplinary fields.

La Prof.ssa Margherita Maria Rossi ha evidenziato, in risposta al Prof. Garuti O.P., come il coinvolgimento emotivo – nel caso di un sermone – sia anche motivazionale e volizionale. Parlando di interiorità il sermone procede dallo spazio mentale del predicatore e si dirige all’interiorità del destinatario anch’esso “spazio” interiore, e come i testi dei predicatori medievali – soprattutto di San Tommaso – portino traccia di questa osmosi.

Prof. Margherita Maria Rossi pointed out, in response to Prof. Garuti O.P., how emotional involvement - in the case of a sermon - is also motivational and volitional. Speaking of interiority, the sermon proceeds from the mental space of the preacher and goes to the interiority of the recipient, which is also an interior "space", and how the texts of medieval preachers - especially St. Thomas - bear traces of this osmosis.

Nel ruolo di respondant anche il Prof. Giuseppe Casale che ha colto, nella rappresentazione rinascimentale della predicazione mendicante in piazza uno spazio, oltre che retorico, anche simbolico (syn-ballein) di confluenza e di partecipazione tra temporale e spirituale, che la Chiesa ha riproposto al cospetto di un’incipiente sensibilità e che avrebbe poi inaugurato l’età moderna stabilita sul canone Homo-mensura.

In the role of respondant also Prof. Giuseppe Casale that has caught, in the Renaissance representation of the mendicant preaching in the square a space, beyond that rhetorical, also symbolic (syn-ballein) of confluence and participation between temporal and spiritual, that the Church has reproposed to the cospect of an incipient sensibility and that it would have then inaugurated the modern age established on the canon Homo-mensura.

By Sr. Veronica

Italia.