Hydroponics

@school

Agricoltore o ingegnere?

Comincio con una precisazione: non ho nulla contro gli agricoltori, né tantomeno mia moglie li considera una categoria non consona. Una delle tendenze moderne è che l'agricoltura, prima meccanizzata, diventa progressivamente automatizzata. Di conseguenza lo stereotipo dell'uomo di zappa e vanga non è semplicemente più vero.

Eppure mia moglie, vedendomi tornare da scuola in modo dimesso e con le mani segnate da lavorazioni in piena terra, mi faceva notare un piccolo inganno alla base del nostro matrimonio: era convinta di aver sposato un ingegnere e non capiva perché si ritrovasse compagna di vita di un agricoltore (ripeto con tutto il rispetto per gli agricoltori: mio nonno lo era e lo sono buona parte dei miei zii).

Mi sono ingegnato di rispondere a questo appunto in modo creativo, ovvero diffondo metodi di coltivazione a scuola tra i miei ragazzi senza l'uso di terra e concime ma con la sola acqua. Il tutto sempre più intrecciato a tematiche come la progettazione e la stampa 3D e l'automatizzazione informatica (integrazione BBC micro:bit e in prospettiva Arduino e Raspberry). Una nuance anglofila mi ha spinto a chiamare il progetto Hydroponics @school e spero di coinvolgere i miei ragazzi in una traduzione aggiornata dei testi nella sezione inglese del sito.

Il tutto con risultati sempre più sorprendenti... in termini di entusiasmo e crescita delle piante.

Come sempre le mogli vanno ringraziate!

Perché un simile progetto?

E' una domanda che mi pongo sempre, avendo maturato, in questi (pochi) anni di insegnamento un atteggiamento scettico, almeno in prima battuta, verso progettualità stentate o tirate per i capelli. Credo sia questo il quesito più importante e rivoluzionario in una scuola che va sempre più sostituendo le lezioni con i progetti.

Lo confesso. Ho sviluppato un'allergia viscerale, nel mio proprio periodo di insegnamento, verso i cartelloni e simili vettori di "progettazione". Ritengo, opinione personalissima, che il progetto dovrebbe rendere uno il corpo classe (alunni e docente) nella realizzazione di un oggetto reale. Ho la fortuna di avere ragazzi nel pieno della vitalità: quale miglior modo di imparare insieme se non il misurarsi con un problema reale che conduce a un prodotto anch'esso reale, in un turbinare di competenze e (perché no?) conoscenze il cui solo elenco incute timore?

Nella fattispecie il progetto abbraccia anche tematiche molto calde e strettamente intrecciate tra di loro: lo sfruttamento responsabile delle risorse (collegato al riciclo) e dell'acqua. Potremmo partecipare a una cinquantina di marce contro il surriscaldamento globale ma se anche uno solo dei miei o non miei (considero Internet un vettore potente di buone pratiche) ragazzi si sentirà ispirato da un simile progetto e impianterà una serra idroponica o (perché non sognare?) aeroponica a queste latitudini... mi sentirò immensamente ripagato da tutti gli sforzi legati al progetto e sentirò di aver avuto, dopotutto, uno scopo nella mia attività didattica.

Contribuire in modo fattivo e responsabile ai problemi del pianeta si può solo a partire dalla scala del piccolo che ci circonda: ridurre o eliminare le proteine animali, sprecare meno acqua e risorse, coltivare con il minimo di queste ultime non sono slogan ma atti concreti che dobbiamo cominciare a fare da subito.

Tutti.

PS Questo sito tematico ha subito una serie di rimaneggiamenti che mi hanno portato alla sofferta decisione di archiviare la parte relativa al vecchio progetto, con la speranza di completarlo quanto prima.

Prof. Ing. Pierluigi Germano

Cosè l'idroponica

Per coltivazione idroponica (dal greco antico ὕδωρ hýdor, acqua + πόνος pónos, lavoro) s'intende una delle tecniche di coltivazione fuori suolo: la terra è sostituita da un substrato inerte (argilla espansa, perlite, vermiculite, fibra di cocco, lana di roccia, zeolite, ecc.). La pianta viene irrigata con una soluzione nutritiva composta dall'acqua e dai composti (per lo più inorganici) necessari ad apportare tutti gli elementi indispensabili alla normale nutrizione minerale. La tecnica è altrimenti conosciuta con il termine di idrocoltura. La coltura idroponica consente produzioni controllate sia dal punto di vista qualitativo sia da quello igienico-sanitario durante tutto l'anno. Prosegui su Wikipedia

Principali aspetti didattici

Nella sua realtà il progetto sarà istruttivo nei seguenti (principali) aspetti didattici:

- Concettualizzazione spaziale alias Geometria: dal progetto esecutivo alla realizzazione

- Manualità: realizzazione di un manufatto con i mezzi e le tecniche a disposizione

- Scienza dei materiali: realizzazione di un manufatto col miglior mix di materiali a disposizione e privilegiando i materiali riciclati e assemblati (es. via colla a caldo o ricostruiti con penna 3D)

- Fisica: studio delle leggi idrauliche (portata, prevalenza etc), elettriche (circuiti, utilizzatori, relay, sorgenti) e gravitazionali (piano inclinato ad esempio) sul campo

- Matematica: studio di un sistema chiuso e dei fabbisogni di un circuito, basi della logica della programmazione

- Informatica/Coding: programmazione di un interruttore crepuscolare e di un timer acceso spento per la pompa idraulica

- Inglese: contiamo di fare una versione in inglese di questo sito, le traduzioni saranno a cura dei ragazzi stessi

Sono sicuro che i ragazzi stessi ne individueranno altri a mano a mano che procederanno nel progetto.

La partecipazione della scuola al progetto MIUR

Ho iscritto le mie tre prime al progetto le serre idroponiche del MIUR. Il progetto consiste nel seguire e e documentare le attività, attenendosi a metodologia e contenuti ufficiali. Vedremo come attagliare le nostre attività a quanto proposto: come al solito andremo oltre!

Abbiamo pensato di finanziare i costi legati a queste attività (filo della stampante, lattine spray, colori acrilici, piccola strumentazione) ho lanciato un'iniziativa nei confronti del personale docente: potete trovarne i dettagli, anche economici, qui.

Le sezioni del sito

Ma cerchiamo di non parlare di puri spiriti... Si dice che un'immagine valga più di mille parole. In questo caso ne abbiamo abbiamo diverse, che rimandano alle sezioni operative

La torre idroponica (WIP)

Areoponica classica