La nostra scuola

La scuola Saverio Mercadante tra passato e presente

Secondo l'articolo 34 la scuola è aperta a tutti. L'istruzione è obbligatoria e gratuita. I capaci e i meritevoli, anche se privi di mezzi, hanno il diritto di raggiungere i gradi più alti degli studi. Nel 1972, con l'aumento della popolazione altamurana, dove un tempo era ubicata la scuola media Eugenio Pacelli nasceva la scuola media Saverio Mercadante. La sede centrale occupa un edificio storico, il suo nome prende origine dal grande musicista Francesco Saverio Mercadante. Il primo dirigente scolastico fu il prof. Nicola Lorusso, a seguire l'incarico fu affidato al professore Giovanni Schiavariello, in seguito la dirigenza passò a Gioacchino Moramarco e nel 2009 a Teresa Chironna. Attualmente l'istituzione scolastica in oggetto, è presieduta dalla professoressa Anna Marilena Massa. La scuola si suddivide in tre complessi, al primo, quello centrale, si accede da Piazza Zanardelli, al secondo plesso e alla succursale si accede da via Matera; il terzo plesso è situato nel campo Cagnazzi in viale Martiri. Il livello di scolarizzazione medio, negli ultimi anni, si è notevolmente innalzato ed è sempre più sentita l'esigenza, da parte della maggior parte delle famiglie, di trovare nella scuola opportunità culturali e formative che facilitano l'inserimento degli studenti in percorsi scolastici superiori a lungo termine. In tempi più recenti vi è stato l'insediamento di nuovi nuclei familiari che hanno trovato nella Scuola una risposta utile a migliorare l'accoglienza e l'integrazione degli stranieri con interventi specifici e particolari progetti d'inclusione. La favorevole ubicazione dell'istituto, al centro della città, la rende facilmente raggiungibile da tutta la popolazione scolastica e, nelle immediate vicinanze, sono presenti biblioteche, associazioni, centri studio, scuole, parrocchie e luoghi di interesse artistico e culturale. Essi costituiscono ulteriori potenzialità educative per gli alunni che frequentano la scuola. Le risorse strumentali presenti nei diversi laboratori sono efficienti e rispondenti alle esigenze delle nuove metodologie didattiche. Attualmente il complesso conta 12 sezioni, tra cui una a indirizzo musicale, per un totale di 34 classi. Per quanti vogliono ulteriori informazioni relative all'offerta formativa della scuola, è stato istituito un sito web che aggiorna spesso le sue news.

Aurora Cappiello, Camilla Berloco e Vincenzo Ciccimarra 3ª E

L'edificio della Gil, oggi succursale della nostra scuola

La fontana nell'atrio interno





La nostra scuola: ex-palazzo della GIL

Noi ragazzi del 2000, frequentanti nella succursale della scuola media Mercadante siamo risaliti alla storia del nostro istituto sito in via Matera 1.

L’immobile che ospita la succursale nasce dal progetto dell’ ing. Boccassini, in epoca fascista esso era il palazzo per la G.I.L. (Gioventù Italiana del Littorio). Il progetto è realizzato da una facciata convessa affiancata da una torre a contatto con l’esistente edificio scolastico che ruota di quasi 45°; una scalinata molto ampia permetteva l’accesso all’interno. La torre era dipinta di colore porpora con elementi bianchi.

La G.I.L. offriva ospitalità a studenti e giovani operai che frequentavano l’edificio nelle ore pomeridiane, trovando a disposizione attrezzature ginniche (maniglie di appoggio, scale a muro cerchi di legno, fioretti con le relative maschere) e comodità per rilassarsi e svagarsi. L’edificio era utilizzato per l’addestramento premilitare era obbligatorio partecipare alle “adunate”, al “sabato fascista” e al “saluto romano”. All’inizio degli anni ’80 l’edificio è stato trasformato in scuola media, la fontana nell’atrio della scuola è stata conservata, ma il giardino è stato ridotto a causa della costruzione della palestra. Sono state cancellate le scritte “G.I.L.” e “CREDERE OBBEDIRE COMBATTERE” che richiamavano il regime fascista.

È stato per noi una bella scoperta quella di conoscere la storia della nostra scuola; ancora una volta abbiamo avuto la conferma che il nostro presente acquista valore attraverso lo studio del passato.

Alessia Continisio, Alessia Incampo, Eleonora Branà, Laura Colonna, Camilla Tortorelli 3^B

Un anno scolastico ricco di impegni e iniziative

Un Kamishibai per il Campo 65

Durante un convegno-dibattito sul tema “Quale futuro per il Campo 65?” che si è tenuto il 25 settembre 2021, presso il teatro Mercadante di Altamura abbiamo presentato un Kamishibai realizzato, con la guida della nostra professoressa di Arte e Immagine Rosa Loiudice, da noi e da altre classi della nostra scuola nel 2019 nell’ambito di un PON. Il Kamishibai è un teatrino di origine giapponese con la forma di una valigia di legno. Nel nostro c’erano dei disegni che rappresentavano quello che vorremmo costruire per migliorare il Campo 65 e sul retro delle tavole c’erano dei testi in rima per ricordare cosa succedeva al campo ma anche per esporre cosa potrebbe accadere al suo interno tra qualche anno. Tra questi disegni c’erano piste da pattinaggio, sale da bowling, campi da golf, aree per cani, aree ristoro e molti altri progetti per ridare vita al meraviglioso posto che è il campo. La frase che più mi ha colpito era quella usata per descrivere la pista ciclabile:

Domani sulle piste,

non più le camionette

e i soldati con le baionette,

ma libere correranno tante biciclette.

Questa frase evidenzia il contrasto tra il lato oscuro della guerra e il futuro rappresentato dalla libertà di circolare in bicicletta con spensieratezza.

Quel giorno eravamo molto emozionati. Appena arrivati al teatro siamo andati dietro le quinte accompagnati in questa avventura da Domenico Bolognese, il presidente dell’Associazione Campo 65. Avevamo un po’ di ansia ma lui ci ha rassicurati. Finalmente siamo saliti sul palco e abbiamo esposto il nostro lavoro davanti a centinaia di persone, professori, storici, archeologi, studenti e perfino la Sindaca. Al termine della presentazione abbiamo udito un forte applauso quindi siamo scesi dal palco e abbiamo raggiunto la nostra professoressa che ci ha fatto i complimenti. Prese le nostre cose siamo tornati a scuola dove la professoressa ci ha chiesto di mostrare il nostro lavoro ai ragazzi della 1^ H e infine siamo tornati in classe felici per il risultato positivo di questa nostra avventura al teatro Mercadante della città. E’ stata una bellissima esperienza.


Michele Fiore e Pasqua Facendola 3^H

Copia1 di Campo 65 ridottobis

Giornate FAI d’Autunno

Ciceroni per un giorno

Il 16 e 17 ottobre ci sono state le Giornate FAI d’Autunno, nelle quali noi alunni della 3^G e della 3^H abbiamo illustrato le caratteristiche e la storia della Chiesa di San Nicola dei Greci e di alcuni claustri ed edifici del quartiere greco del nostro centro storico. Siamo rimasti stupiti dall’enorme interesse da parte dei turisti nell’ascoltarci e nel voler saperne sempre di più. Quel giorno eravamo tutti molto emozionati perché per la prima volta avremmo parlato davanti ad un pubblico. Io e il mio amico Ryan dovevamo rompere il ghiaccio poiché saremmo stati i primi a parlare. Tuttavia ci siamo accorti che dopo un imbarazzo iniziale, man mano che ognuno diceva la sua parte, tutto diventava semplice e naturale e ad un tratto il sagrato della Chiesa era diventato la nostra classe. Penso che quest’esperienza abbia dato l’opportunità di consolidare vecchie amicizie, di averne fatte di nuove e di aver imparato a fare il cosiddetto “gioco di squadra”.

C’era un’energia positiva che permetteva di aiutarci l’un l’altro anche quando qualcuno di noi aveva un momento di smarrimento, senza che il pubblico se ne accorgesse.

Consiglio a tutti di fare quest’esperienza, in modo da aiutare a incentivare la curiosità e la voglia di saperne di più sulla storia di questi posti interessanti e ricchi di fascino.

Angela Lorusso 3^G




Il 16 e il 17 ottobre io, la mia classe 3^G e un’altra classe, 3^H, abbiamo partecipato al progetto FAI. Ci siamo divisi in gruppi e abbiamo raccontato a tanti visitatori, le diverse informazioni sulla Chiesa di San Nicola e sui claustri del centro storico di Altamura.

Io e la mia amica Sofia, abbiamo illustrato il Presbiterio e l’Altare Maggiore.

Prima di iniziare ero molto preoccupata, infatti, avevo paura di fare brutta figura davanti a delle persone venute a visitare e a conoscere le bellezze di Altamura. Inoltre avevo timore di dimenticare ciò che dovevo dire per l’emozione. Ma, una volta arrivato il mio turno, tutta la paura e la preoccupazione erano svanite. I turisti ci hanno fatto i complimenti e tutti noi eravamo fieri del nostro lavoro.

Ho fatto amicizia con alcuni alunni della 3^H. Sono stati due giorni magnifici, ricchi di felicità e altruismo.

Mi sono divertita molto; ho percepito la curiosità negli occhi della gente e la loro felicità nel vedere degli adolescenti trasformarsi in delle guide turistiche.

E’ stata sicuramente un’esperienza straordinaria, infatti mi ha fatto conoscere notizie in più che non conoscevo sulla storia e sui segreti di Altamura e mi piacerebbe molto rifarla.

Non conoscevo, per esempio, le caratteristiche dell'Altare Maggiore della chiesa di San Nicola, infatti esso richiama l'arte napoletana di quel tempo. Tanto è vero che in quel periodo, l'influenza dei maestri partenopei, ad Altamura, in ambito artistico era molto forte. L'altare è dedicato all'Assunzione della Vergine Maria, ed è costituito da un rosone in alto.

Troviamo due pilastri laterali e un arco che inquadrano la figura dello Spirito Santo. Il dipinto raffigura l'incoronazione di Maria, infatti in alto, tra le nubi, troviamo la Vergine col capo piegato, incoronata dal Cristo e dal Padre. Infine al centro è situata la colomba, simbolo dello Spirito Santo, mentre in basso troviamo alcuni Santi.

Marianna Nuzzi 3^G




L'esperienza delle giornate FAI d'Ottobre è stata molto divertente sia perché c'erano i nostri compagni sia perché abbiamo parlato davanti a tanta gente.

Il sito principale delle giornate era la chiesa di San Nicola dei Greci ma alcuni di noi presentavano anche alcuni claustri e altre chiese sempre presenti nel centro storico; infatti noi eravamo nel claustro Fratelli Salvatore intitolato così in onore dei due fratelli che persero la vita durante la resistenza altamurana al cardinale Ruffo nel 1799.

Le persone che sono venute ad ascoltarci sono state tante ma l'affluenza non è stata continua perché alcune volte arrivavano gruppi da 20 persone e altri da 4 infatti il sabato fu noioso perché non passò quasi nessuno, mentre la domenica fu faticosissima.

L'esperienza del FAI ci è piaciuta molto e vorremmo rifarla.

Gabriele Colonna e Marco Acquaviva, 3^G



Il 16 e 17 ottobre ci sono state le giornate FAI d’Autunno, durante le quali noi alunni della 3^G e della 3^H abbiamo illustrato le caratteristiche e la storia della Chiesa di San Nicola dei Greci e del quartiere greco. Siamo rimasti stupiti dall’enorme interesse da parte dei turisti nell’ascoltarci e nel voler saperne sempre di più. Quel giorno eravamo tutti molto emozionati perché per la prima volta avremmo parlato davanti a un pubblico. Io mi trovavo all’esterno, ho parlato della storia della chiesa di San Nicola: quando è stata costruita ovvero nel 1232, quando sono stati ristrutturati il rosone e il portale quindi tra il 1574 e il 1576. Sul Portale ci sono varie scene religiose come ad esempio la Trinità, circondata da angeli e santi che campeggia al centro della cuspide e la creazione di Adamo ed Eva sul lato destro. La mia è stata un esperienza unica, mi sono divertito molto e la mia conoscenza sulla mia città è aumentata.

Andrea Forte 3^G

Una giornata della memoria con un ospite d'eccezione

Memorie resistenti

Il 27 gennaio, in occasione della “Giornata della Memoria”, l' ANPI (Associazione Nazionale Partigiani d'Italia) di Altamura, l’Associazione Campo 65 e il Comune di Altamura hanno organizzato un incontro in streaming con Adelmo Cervi, figlio di Aldo Cervi. Per prepararci a questo incontro abbiamo guardato un film sui fratelli Cervi che ci ha affascinato molto.

I sette fratelli (Gelindo, Antenore, Aldo, Ferdinando, Agostino, Ovidio ed Ettore) appartenevano a una famiglia contadina di radicati sentimenti antifascisti. Essi presero parte alla Resistenza per liberare l'Italia dalle sofferenze del fascismo. Furono arrestati, torturati e fucilati dai fascisti il 28 dicembre del 1943 nel poligono di tiro di Reggio Emilia. La nostra professoressa di storia ha contribuito a farci partecipare in maniera attiva all’evento invitandoci nei giorni precedenti a formulare delle domande per Adelmo.

All’ incontro hanno preso parte due scuole: la scuola media “Saverio Mercadante” e il Liceo scientifico “Federico II di Svevia”. Durante l’incontro sono intervenuti diversi esperti come: Lucia Perrone, presidente della sezione altamurana dell’ANPI, Domenico Bolognese, presidente dell’associazione Campo 65, e la storica Isabella Insolvibile. Quest'ultima ha iniziato dicendo che nel 1924 molti Comuni italiani in occasione del decimo anniversario dello scoppio della Grande Guerra diedero un'onorificenza importante, la cittadinanza onoraria, a Benito Mussolini. Anche il Comune di Altamura nominò il duce proprio cittadino onorario con una delibera che ora le associazioni ANPI e Campo 65 propongono di revocare. La professoressa Insolvibile ci ha esortati a ricordare non solo gli orrori del nazismo ma anche i crimini del fascismo: i massacri dei campi, gli incendi delle camere del lavoro, l’umiliazione fisica riservata agli oppositori, l’uccisione di Matteotti, l’imposizione di una dittatura, l’esilio di molti oppositori, l’uccisione della popolazione etiopica con il gas, la legislazione razziale e il coinvolgimento dell’Italia nella Seconda Guerra Mondiale.

Abbiamo ascoltato con interesse questi interventi ma non vedevamo l’ora di conoscere Adelmo Cervi ed eravamo molto emozionati. Finalmente è apparso sullo schermo il suo simpatico e vispo volto e subito ci ha travolti con le sue appassionate parole. Ha iniziato il suo discorso parlandoci di Stazzema e Marzabotto, due città nelle quali è avvenuta una strage nazista. Ha continuato ribadendo che non bisognerebbe ricordare solo i genocidi nazisti ma anche quelli che ci sono stati negli anni a venire. Ci ha poi illustrato la triste situazione in cui si trovò la sua famiglia anche dopo la morte di suo padre e dei suoi zii, infatti vennero continuamente attaccati dai nazifascisti e sua nonna morì per il dolore. Inoltre ci ha esposto le sue idee sulla Costituzione: lui pensa che sia meravigliosa ma anche che non sempre è rispettata infatti dice che la Repubblica italiana è fondata sul lavoro ma molti lavoratori vengono ancora licenziati ingiustamente. In seguito rispondendo ad una domanda di uno studente del liceo scientifico ha detto che purtroppo la Chiesa appoggiò il fascismo, ma ha anche ricordato che c'erano preti come don Pasquino Borghi che erano antifascisti. Quando ha finito il suo intervento gli abbiamo rivolto le nostre domande. Lui ci ha risposto in maniera esaustiva, parlando brevemente delle sue idee dal punto di vista politico e raccontando le sue emozioni durante quel periodo in cui era rimasto senza padre e senza sei zii.

La classe 3^H ha partecipato con molto interesse ed è stata molto felice di partecipare a questo incontro che ci ha permesso di capire meglio qual era la situazione delle famiglie italiane al tempo del fascismo. Ringraziamo tutti i partecipanti a questo evento che ci hanno aiutato a informarci su questo argomento importante per la storia dell’Italia.

Giovanni Bruno e Giovanni Lauriero 3^H


Una foto può fare la differenza?

Il 16 marzo 2021 abbiamo avuto la possibilità di incontrare la dottoressa Angela Baldassarra, neolaureata in medicina e chirurgia che ha avuto la fortuna di conoscere, grazie al suo lavoro, la famiglia di Mustafa.

La ragazza ha frequentato la nostra scuola “Saverio Mercadante”, poi ha intrapreso i suoi studi presso il liceo classico, di seguito ha deciso di iscriversi all’Università di Siena e il 28 febbraio 2022 si è laureata.

Tutto è partito dal 28 ottobre 2021 con la mostra fotografica “Siena International Photo Awards 2021”. L’immagine vincitrice che ha scatenato più scalpore e commozione tra i presenti è stata quella scattata in Siria dal fotografo turco Mehmet Aslan intitolata “Hardship of Life”, ovvero “Le difficoltà della vita”.La foto ha come protagonisti il piccolo bambino di 5 anni di nome Mustafa e il padre Munzir. Il padre è senza la gamba destra perchè è stato colpito da una Barrel Bomb, mentre Mustafa è senza gli arti inferiori e superiori probabilmente a causa dei farmaci che la madre ha ingerito, quando era in grembo, dopo un attacco chimico in Siria.

In questa foto i due si abbracciano e sorridono in un gesto che supera le difficoltà della disabilità: il padre alza il suo bambino verso l’alto come se fosse un trofeo per cui andare fieri. In contrapposizione alla gioia e alla spensieratezza dei due c’è una città distrutta e martoriata dalla guerra. Questa foto è stata in grado di immortalare i civili che sono stati definiti dal fotografo “ i frutti avvelenati della guerra” in quanto sono le vere vittime dei conflitti. La sua forza espressiva ha fatto il giro del mondo ed ha appassionato giornali autorevoli come il Times e The Guardian, personaggi dello spettacolo come Angelina Jolie e persino la nostra dottoressa.La città di Siena per aiutare la famiglia di Mustafa ha deciso di iniziare una raccolta fondi grazie alla quale si è raggiunta la somma di 62.000 euro per poter acquistare delle protesi elettroniche per il bambino che gli doneranno un futuro migliore.

La storia di Mustafa e quella di Angela si incontrano, in quanto la studentessa, presso la Chirurgia Pediatrica del Policlinico di Siena ha assistito al suo intervento per criptorchidismo; unico sia dal punto di vista anestesiologico sia chirurgico ed è durato tre ore.

Il padre Munzir ha pronunciato una frase che ha smosso tutti i cuori: “In due abbiamo solo una gamba, ma insieme riusciamo a volare”.




La storia del bambino che sogna di poter camminare e di poter andare a scuola, oltre a lasciare un segno indelebile, ci fa capire l’importanza di saper donare, compenetrandosi nelle difficoltà del prossimo.

L’incontro con la neo dottoressa Angela Baldassarra, inoltre, ci ha fatto riflettere sulle ingiustizie della guerra e su come esse abbiano come vittime i civili innocenti e in particolare i bambini.

Infine, condividiamo il desiderio del Siena Awards di poter vedere al più presto premiata un’altra foto: quella in cui Mustafa cammina e gioca con i suoi nuovi arti.

Classe 3^B


Visita ai luoghi del fascismo

Il 4 aprile 2022, noi alunni della classe 3 B insieme ad altre terze abbiamo visitato alcuni luoghi che hanno avuto origine con il fascismo accompagnate da una guida.La visita è iniziata proprio davanti alla succursale della nostra scuola. Quell’edificio infatti era stato costruito nel 1938, la forma, come in molti altri edifici fascisti, era semplice e austera per rappresentare concretamente gli ideali su cui si basava il fascismo. A quel tempo recava date e motti come per esempio: GIL (acronimo di Gioventù Italiana del Littorio) e “credere, obbedire e combattere”.

In seguito sono state cancellate perché si voleva rimuovere tutto ciò che riconduceva al fascismo.Questo però non fu un caso isolato ma avvenne anche per tutti i luoghi che abbiamo visitato questa mattina, come la sede del Banco di Napoli situato proprio di fronte alla scuola e costruita nel 1940.

Dopo ci siamo spostati in piazza Zanardelli e ci siamo soffermati sul monumento ai caduti. Al tempo del fascismo non era presente questo monumento bensì un altro che era in memoria dei caduti solo della Prima Guerra Mondiale e che, con l’inizio della Seconda Guerra Mondiale, è stato fuso per ricavare del materiale per fabbricare delle armi. In seguito Arnaldo Zocchi ha progettato il monumento che possiamo vedere oggi e che è dedicato ai caduti di tutte le guerre. Un’altra nozione importante che abbiamo appreso è che l’attuale liceo classico era un monastero.

Ci siamo poi spostati nell’altra villetta accanto a piazza Zanardelli dove abbiamo osservato una fontana monumentale. In passato veniva utilizzata come fontana pubblica per far sì che l’acqua fosse disponibile a tutti i cittadini in quanto non tutti avevano acqua corrente nelle proprie case. E’ presente anche una piccola targhetta che ci ha permesso di conoscere l’autore di questo monumento: Arnaldo Zocchi, lo stesso architetto che ha progettato il monumento ai caduti che avevamo visto prima.

Dopo ci siamo fermati nella piazza Mercadante di fronte all’omonimo teatro. Al centro di questa piazza c’era una colonna e poi un mezzo busto del famoso compositore altamurano Saverio Mercadante.

Questo monumento è stato realizzato durante l’epoca fascista per esaltare tutti gli artisti e i personaggi importanti italiani.

La villetta di fronte al teatro era anche una meta molto importante, insieme al campo Cagnazzi, perché vi si svolgevano le colonie estive.

Ci siamo recati poi presso il palazzo Melodia situato in Piazza Duomo. Sulla facciata principale di questo edificio c’era una targa in onore di Nicola Melodia. Egli è stata una figura molto importante e per questo sulla targa erano elencate tutte le sue imprese. Osservando attentamente ci siamo resi conto che il testo e anche i contorni di questa targa erano modificati: anticamente c’erano una scritta che affermava la sua adesione al fascismo e dei fasci littori, simbolo di questa dittatura.

Proseguendo siamo andati in piazza Repubblica sede del fascismo ad Altamura. La guida ci ha mostrato delle foto di quegli anni e mettendole a confronto con gli edifici di oggi abbiamo notato che erano presenti moltissime scritte di propaganda. Da qui partivano i grandi cortei che seguivano un percorso ben preciso. Noi abbiamo ripercorso le tappe di questo corteo e siamo giunti davanti alla scuola elementare “IV novembre”. Anticamente si chiamava “edificio sud” perché rappresentava questo punto cardinale. Esiste anche il suo corrispondente chiamato “edificio nord”, l’attuale scuola elementare “Giuseppe Garibaldi”. Con l’ascesa del fascismo “l’edificio sud” prese il nome di “IV novembre” in onore della data dell’armistizio della Prima Guerra Mondiale, mentre “l’edificio nord” prese il nome di “28 ottobre” in ricordo del giorno della marcia su Roma che avvenne nel 1922. Dopo il periodo fascista il nome “IV novembre” rimase invariato ma quello del “28 ottobre” divenne quello che conosciamo noi attualmente perché si voleva eliminare tutto ciò che di negativo aveva portato il fascismo.

Infine siamo andati in piazza Aldo Moro per analizzare un altro edificio già in uso nel periodo fascista: l’acquedotto.

Questo è stato costruito lì perché è il punto più alto della città e fa arrivare l’acqua in tutte le case grazie ad un sistema di tubi capillari. E’ l’unico luogo in tutta Altamura dove, sulla chiave di volta dell’arco, si può scorgere ancora il fascio littorio, simbolo del fascismo. Non è stato rimosso perché probabilmente era un punto molto difficile da raggiungere.

La visita si è conclusa proprio in quel punto e la guida ci ha detto che non bisogna solo pensare al fascismo come una cosa totalmente negativa, perché ha comunque messo in atto progetti positivi.

Martina Montaruli 3^B

Il 21 aprile noi alunni della scuola Mercadante siamo andati al Teatro Mangiatordi per assistere ad uno spettacolo in ricordo di don Tonino Bello. Siamo andati con il pulmino che ci ha accompagnati. Sul palco c’erano una disegnatrice, 3 musicisti e 1 attore. La ragazza disegnava con la sabbia e i suoi disegni venivano proiettati su uno schermo. L’attore leggeva delle frasi di don Tonino Bello dando dei messaggi positivi. I testi riguardavano soprattutto la nostra età, l’età adolescenziale. Don Tonino diceva che dobbiamo vivere senza che nessuno ci comandi, dobbiamo prendere delle decisioni per conto nostro senza farci condizionare da altre persone.

Questo spettacolo mi è piaciuto molto perché appunto, ha dato dei messaggi molto positivi ma soprattutto ho capito cosa hanno voluto trasmettere, molto bello.

Marina Cutecchia 3^H

Conosciamo don Tonino Bello"

Un'occasione speciale

Il 21 aprile 2022 noi alunni della scuola media S. Mercadante abbiamo avuto l’occasione di assistere alla rappresentazione teatrale sulla vita e il pensiero di Don Tonino Bello. Egli è stato un vescovo che si è battuto in prima persona per i valori importanti della vita quali carità, sofferenza, povertà, giustizia. Presidente di Pax Christy (pace di Cristo), si è recato sotto i bombardamenti del Kosovo per chiedere la pace, ha messo in pratica le parole del Vangelo lasciando addirittura le porte aperte della sua Diocesi e della sua vecchia 500 Fiat, per dare un riparo ai senzatetto. Il pensiero e le parole di Don Tonino Bello sono stati narrati dalla voce ferma e suadente dell’attore Franco Castellano accompagnata dalla musica dal vivo dei musicisti Rocco Debernardis, Gianpaolo Caldarola, Leo Binetto. A coronamento si è aggiunta la sand art dell’artista Simona Gandola che in tempo reale ha rappresentato con la sabbia mani imploranti, sagome di uomini in preghiera, il volto di Don Tonino Bello per finire con un’immagine dolcissima della Madonna e Gesù Bambino simboli di quella pace e amore materno che in questo periodo di guerra vengono a mancare. Molto interessante è stato aver ascoltato le idee di Don Tonino Bello riguardo i giovani per i quali ha dedicato parole di pura energia spronandoli sempre a cogliere l’attimo e a non bruciare la loro giovinezza. Questi 50 minuti di spettacolo ci hanno dato una prospettiva nuova della vita e del mondo.

Finalmente siamo riusciti ad associare il nome della piazza dove trascorriamo il nostro tempo libero al volto e alle parole di un uomo da cui prenderemo esempio nella vita di tutti i giorni.

Alessia Continisio, Marina Montaruli, Camilla Tortorelli, Eleonora Branà e Laura Colonna 3^B


Don Tonino Bello.mp4