Don Pino Puglisi

Don Pino Puglisi

è un giusto perchè...


Un uomo di chiesa che, con il coraggio della fede, ha donato ai giovani speranza e futuro fuori dal credo illegale mafioso. Proclamato beato da Papa Francesco il 25 maggio 2013


Pino Puglisi nasce il 15 settembre 1937 a Palermo nel quartiere di Brancaccio. All’età di 16 anni entra in seminario e nel 1960 diventa sacerdote.

Nel 1963 Pino Puglisi diventa cappellano dell’orfanotrofio di Palermo dove si occupano di giovani ragazzi.

Pino Puglisi venne nominato parroco di Godrano, tra il 1970 e il 1978, con una grande opera di mediazione riesce a riportare la pace tra la popolazione, e a porre fine alle molte guerre mafiose per il controllo del territorio.

Dal 1978 al 1990, Pino Puglisi torna a Palermo e svolge numerosi incarichi nella curia palermitana; è infatti nominato prorettore del seminario minore e successivamente direttore del Centro diocesano Vocazioni. In quegli stessi anni, Padre Puglisi si dedica all’insegnamento presso vari Istituti scolastici di Palermo, insegnando Matematica prima e Religione poi.

Don Pino ritorna nel quartiere di Brancaccio, in cui era nato e cresciuto, comandamento dei fratelli Graviano guidati dal boss Bagarella, e diventa nel 1990 parroco della Chiesa di San Gaetano, “U parrinu chi cavusi” - il prete con i pantaloni-, lo chiamano per la sua abitudine

a non indossare l’abito talare per le strade del rione. Con grande determinazione promuove molte iniziative per i ragazzi del quartiere fornendo loro luoghi dove studiare e giocare.

Nasce così il Centro Padre Nostro, un luogo dove accogliere i giovani per toglierli dalla strada e strapparli alla criminalità. Provando a trasmettere i valori di fratellanza, Puglisi prova ad allontanare i ragazzi dalla mafia per evitare loro di entrare nel giro dello spaccio e si impegna non solo come parroco ma anche come

cittadino, promuovendo la creazione di un centro sanitario, la sistemazione delle fogne e la costruzione di una scuola.

Don Pino sarà un profondo innovatore della sua chiesa, in un percorso mirato all’apertura e alla libertà. Per la prima volta decide di non accettare le donazioni dei privati per le feste patronali - soldi provenienti dai clan mafiosi -, organizza incontri per discutere del rapporto tra Chiesa e mafia, rifiuta come padrini di battesimo uomini legati alle cosche, apre la chiesa ai non battezzati e inizia a dire messa all’aperto. Durante le sue omelie non rinuncia a denunciare la mafia, senza tuttavia dimenticare il perdono perché la mafia come struttura è da condannare mai mafiosi in quanto persone sono da perdonare.

La mafia non perdona Padre Puglisi e nel giorno del suo compleanno il 15 settembre 1993 don Pino viene ucciso davanti al suo portone di casa “Me lo aspettavo” le parole pronunciate ai suoi assassini prima del colpo mortale alla nuca.

I mandanti e gli esecutori dell’omicidio sono stati condannati all’ergastolo. Padre Puglisi ha ricevuto la Medaglia d’Oro al Valore Civile e a lui sono intitolate moltissime, vie, piazze e scuole di tutta la Sicilia.

Don Pino Puglisi è stato beatificato con decreto concesso da Papa Benedetto XVI il 28 giugno 2012 per il martirio “in odium fidei”; la cerimonia si è tenuta presso il Foro italico di Palermo il 25 maggio 2013.

Il suo corpo è stato sepolto presso la Cattedrale di Palermo e la ricorrenza del Beato Puglisi si tiene il 21 ottobre di ogni anno, giorno del suo battesimo. Padre Pino Puglisi è il primo martire della Chiesa Cattolica ad essere stato ucciso dalla mafia.

Queste le parole di Papa Francesco in occasione della cerimonia di beatificazione del 25 maggio 2013: «Don Puglisi è stato un sacerdote esemplare, dedito specialmente alla pastorale giovanile. Educando i ragazzi secondo il Vangelo vissuto li sottraeva alla malavita e così questa ha cercato di sconfiggerlo uccidendolo. In realtà però è lui che ha vinto con Cristo risorto.»

Classe 4A M.A.T. Polo Statale I.S.S. "P. Mattarella" Castellammare del Golfo TP