L'Anfitrione di Plauto al Rendano e una premiazione speciale

Lunedì 22 aprile, le classi di molti Licei e Istituti di Cosenza e della sua provincia, hanno assistito alla rappresentazione, presso il Teatro Alfonso Rendano, allo spettacolo teatrale “Anfitrione” di Plauto, un’opera prodotta dal Teatro Europeo Plautino, compagnia ufficiale del “Plautus Festival” di Sarsina, festival di teatro classico che si svolge nella città natale del commediografo.

Lo spettacolo ha visto come protagonisti quattro attori, che hanno recitato senza microfono, catturando l’attenzione del pubblico solo con voci intense, battute esilaranti e costumi di scena che cambiavano autonomamente. 

La tragicommedia narra dell’enorme malinteso creatosi nella casa di Anfitrione, importante re greco, coinvolto in una crisi di identità, causata da Mercurio e Giove, messi nei panni di Anfitrione e del suo schiavo Sosia.

Alcmena, moglie incinta di Anfitrione, presa in inganno da Giove, condivide una notte insieme a lui, pensando fosse suo marito. Mercurio, messo nei panni di Sosia, al ritorno del re, per coprire l’atto in corso ed evitare scompigli, caccia Sosia dal palazzo, confondendolo, in quanto ha preso le sembianze di Sosia. Anfitrione non crede alle sciocchezze raccontate da Sosia, ma poi anche lui viene ingannato da Giove, senza credere alle parole di sua moglie, che cercava di fargli capire quanto accaduto. La tragicommedia si conclude con Acmena che partorisce due bambini, uno di suo marito e uno di Giove.

Alla fine dello spettacolo teatrale è stato lasciato spazio alle domande e di seguito sono stati premiati due studenti dell’istituto comprensivo di Rende, per aver recensito uno spettacolo teatrale sulla mafia e una studentessa del Liceo Scorza, per aver recensito,  mettendoli a confronto, due spettacoli teatrali dedicati alla Memoria dell’Olocausto.

Il cacciatore di nazisti”, con Remo Girone, ha messo in scena la storia di Simon Wiesenthal ironicamente apostrofato come “il James Bond ebreo”, un sopravvissuto  che, dopo essere stato imprigionato in cinque diversi campi di sterminio, ha impegnato la sua vita successiva a dare la caccia e a consegnare al giudizio del mondo i più crudeli criminali di guerra della storia umana. Il testo, affilato, rapido e potente, si interroga così non solo sulla feroce banalità del male quanto sulla sua genesi e mira alla conoscenza e all’analisi dell’orrore.

Guten Morgen Ferramonti” invece è tratto dal libro “Con la gente di Ferramonti” di Nina Weksler, con la regia di Dora Ricca, ed ha avuto ben 45 repliche nelle scuole di tutta la provincia cosentina.

Il libro, scritto durante e dopo la liberazione dell’autrice, la vede come protagonista: nata a Leningrado, si è trasferita a Berlino con la sua famiglia dopo la rivoluzione bolscevica, Nina perde la sua famiglia fuggendo dai nazisti a Milano, dove viene arrestata e portata nel più grande campo di concentramento di tutt’Italia: Ferramonti di Tarsia, definita dall’autrice stessa la sua Università della vita. Nel campo di concentramento dopo tanto dolore, tanta malinconia e sofferenza, viene consigliato ai prigionieri di scappare e cercare rifugio, poco prima dell’arrivo dei nazisti, viene issata una bandiera gialla, fingendo un’epidemia di colera, in modo tale da tenere lontani dai nazisti.

“Non pensavo le mie parole avessero questo effetto, ho scritto di getto ciò che mi veniva dal cuore. Ringrazio la prof.ssa A. Arabia che mi ha sostenuto e la regista Dora Ricca per il suo spettacolo” queste le parole di Cristina Dodero, studentessa del Liceo Scientifico Scorza, classe 3°H, anno 2008, vincitrice del premio offerto dall’ associazione “L’altro Teatro” di Pino Citrino e Gianluigi Fabiano, organizzatori della stagione di prosa del teatro Rendano.

 

Martina Cardamone 2°AAstr