Le zucchine su Marte? Robe da pazzi?! No, è scienza.
Chissà, magari questa piccola idea potrebbe aiutarci a scoprire a livello bio-astrofisico qualcosa sugli altri pianeti.
Sono più numerose le cose che bisogna ancora scoprire rispetto a quelle che già sappiamo, ma ciò non deve spaventare e scoraggiare, anzi, deve indurre a scrivere sempre più di scienza.
Purtroppo o fortunatamente non possiamo vedere nel futuro, quindi sarà tutto da scoprire.
Ciò lo pensarono anche i grandi scienziati che non avrebbero mai potuto immaginare di poter diventare la benzina della scienza e farla correre come una Ferrari.
I nostri antenati, anche senza aver mai osservato come si deve il cielo, l’avevano vista lunga.
Prendiamo ad esempio Galileo, con un telescopio fatto da sé riuscì a stabilire dei principi fondamentali dell'astrofisica diventandone il cosiddetto “padre”.
Da modesti e semplici tubi dotati di lenti iniziò una vera e propria rivoluzione dal punto di vista astronomico e fece grandiose scoperte: la via Lattea, la natura irregolare della Luna, le macchie solari, le fasi di Venere.
E le persone impararono a buttare un occhio anche alle cose più piccole, apparentemente meno significative, perché potevano risultare anche le più affascinanti.
Ed ecco Plutone, un pianeta discusso per molto tempo, e osservato per altrettanto, considerato un pianeta nano, “declassato” per le sue dimensioni e a causa della sua orbita, che si interseca con quella di Nettuno. Gli scienziati prevedono che prima o poi si scontri contro Nettuno, fondendosi e creando un nuovo e unico pianeta; prevedono che ad avere la meglio sull’altro pianeta sarà proprio Nettuno, quello con massa maggiore.
Su Plutone non sappiamo molto, più un pianeta è distante, più sarà difficile conoscerlo; ciononostante nulla è impossibile.
La temperatura di questo pianeta si aggira attorno ai -230° C, la sua superficie, dominata da rocce e ghiaccio, è molto particolare, poiché è cangiante rispetto a tutti gli altri pianeti del Sistema Solare.
L'orbita di Plutone è così caotica che tra 900 milioni di anni si prevede il suo allontanamento dal sistema solare.
Ma il suo fascino solo le sue 5 lune: Caronte, Notte, Stige, Idra, Cerbero. La più grande è proprio Caronte, è la metà di Plutone. Plutone e Caronte sono considerati un sistema binario o un pianeta doppio, perché il baricentro di entrambi è posto all’esterno.
Il polo nord di Caronte è composto da toline e macromolecole, rilasciate dall’atmosfera di Plutone, che possono essere utili per lo sviluppo della vita.
Ma se Nettuno e Plutone collidessero, cosa potrebbe succedere a noi, al nostro e agli altri pianeti? Come si presenterà il nuovo pianeta? Queste sono solo alcune delle domande che gli scienziati si pongono oggi.
La mia ipotesi, da esordiente astrofisica, è un po' catastrofica, ma è giusto ipotizzarla. Potrebbe mai la collisione di due pianeti distanti anni luce da noi avere un grosso impatto sul nostro pianeta o anche sul Sole?
Queste domande rimangono momentaneamente sospese, ma ciò a cui penso immediatamente è l’effetto farfalla.
L'effetto farfalla è un evento, anche di piccola importanza, che si scatena contro tutte le cose che ha attorno, riversando conseguenze positive o negative.
In questo caso non possiamo sapere che tipo di conseguenze avrà, ma possiamo raccogliere degli esempi di questo effetto chiamato anche effetto valanga.
L’effetto valanga, chiamato così per le sue conseguenze, in genere di grande peso, si propaga proprio come una valanga: da un granello a una valanga.
Studiato da Edward Lorenz afferma che un battito d’ali d'una farfalla, anche a distanza di tempo, può scatenare una catastrofe dall’altra parte del mondo. Le più piccole variazioni , anche le più innocue, possono generare grandi cambiamenti.
Nella filosofia questo è proprio uno stile di vita. Ogni comportamento potrebbe condizionare anche la vita altrui, è un concetto fatto interamente di ragionamento e di conseguenze inevitabili.
Questo effetto si produce attorno a noi costantemente, in ogni cosa che facciamo. Ogni nostro comportamento influenza inevitabilmente il comportamento altrui.
A volte è come una semiretta, conosciamo il punto in cui è scaturita la catastrofe, ma spesso non sappiamo quando potrà “fermarsi” e viceversa col punto d’arrivo.
Per intenderci, è quanto avvenuto col Big Bang, una variazione del contesto iniziale ha apportato grandi cambiamenti nel sistema a lungo termine.
Anche su questo evento non si ha certezza, ma in fondo senza dubbi non ci sono certezze. Potrà anche essere un paradosso, eppure a volte le cose più distanti possono essere separate da un filo sottile.
Questo effetto influisce molto spesso nelle menti più delicate, destando estrema fragilità e ansia. Frequentemente capita che le persone più controllate cerchino di controllare anche se stesse, ciò che mangiano, dicono, vedono, sentono e soprattutto ciò che fanno.
Molte più persone durante gli ultimi anni si stanno ammalando di malattie mentali a causa della pandemia del 2020 che, diffusa in Cina, si è espansa in tutto il mondo. Considero anche questo un effetto farfalla.
Godiamoci le splendide visioni di Plutone finché possiamo, applichiamo questa filosofia sulle nostre vite, non sapremo quand’è che sarà la prossima volta, magari in una prossima vita, che sentiremo la libertà che ci sfrega le ossa, le chiome al vento, l’insostenibile leggerezza che ci collega alla natura e alla nostra Terra, meglio conosciuta per me come: casa.
A cura di Martina Cardamone 1A astrofisico