La casa editrice “Divergenze” di Pavia promuove la formazione di giovani critici letterari.
Lunedì 16 gennaio si è svolto, presso l’aula magna della nostra scuola, un incontro che ha visto come protagonisti l’editore Fabio Ivan Pigola, della casa editrice “Divergenze”, e Giulia De Marco, un ex alunna della nostra scuola. Il tema centrale dell’incontro è stato la pubblicazione della Critica Letteraria riguardante il libro “Uno che si salva” di Francesco Jovine (autore novecentesco, grande narratore del mondo contadino e dell’Italia centro-meridionale) scritta da Giulia durante il progetto “Learning by doing” promosso dalla casa editrice.
Segue un’intervista fatta a Giulia.
Per iniziare, potresti dirmi come è stato articolato il progetto?
Il progetto, propostomi dalla mia allora professoressa di italiano, Paola Martino, è stato svolto interamente online. Inizialmente, contattando l’editore, mi è stato assegnato un libro che potesse essere più affine ai miei gusti. Successivamente mi sono messa in contatto con una delle tutor incaricate per quel progetto. Dopo l’iniziale brainstorming di idee e contenuti che potevano far parte della mia prefazione e postfazione, ho iniziato da quest’ultima, seppure sia la parte finale di tutto quello che doveva essere il mio lavoro. In ogni caso, sottoponevo le mie bozze e mi venivano mandate indietro con commenti e suggerimenti per ampliare ciò che avevo scritto e arricchire il tutto. Scritte prefazione e postfazione, mi sono dedicata alla bibliografia, parte, secondo me, più difficile. Trovare tutti i lavori che contengono informazioni o anche solo tracce dello scrittore è stato davvero difficile (e anche un po’ noioso)!
Oltre la parte bibliografica, hai riscontrato altre difficoltà?
In realtà, ammetto che il progetto non era iniziato col piede giusto: non avevo esattamente capito come funzionasse e la modalità dell’“imparare facendo” mi era completamente nuova. Avevo paura di sottomettere lavori incompiuti, pensavo di dover mandare già testi buoni e completi, ma ciò era impossibile. Per fortuna è arrivato un punto in cui ci siamo chiariti e ho iniziato a mandare, con meno paura, tutto quello che scrivevo. Bisogna avere dei riscontri per poter crescere, è questo che ci fa arricchire e migliorare più velocemente.
Prima hai detto che la scelta del libro è stata concordata in base ai tuoi gusti, ti ritieni soddisfatta?
Assolutamente sì! Sono stata fortunata nell’aver “ottenuto” quel libro. Molte idee ed argomentazioni sono proprio venute fuori grazie a questo.
In conclusione, ritieni che questa esperienza ti abbia arricchito in qualche modo?
Come ho accennato precedentemente, mi ha aiutato a “buttarmi” di più e ad accettare tutti gli errori che commetto durante il mio percorso; mi ha reso consapevole del fatto che per crescere devo sbagliare e imparare dai miei sbagli. È stata una bella esperienza sia al livello culturale che personale, non solo per il lavoro in sé ma anche, e soprattutto, per il confronto avvenuto con la casa editrice e il suo staff.
A cura di: Francesco Caligiure 5E