Trovare il modo più rapido per contrastare il Covid o altre possibili pandemie è una delle sfide più grandi per gli scienziati di tutto il mondo. La soluzione potrebbe venire dalle piante, i più abili produttori di sostanze farmacologiche. Ė quanto ha scoperto un team di scienziati del gruppo ENEA (Agenzia nazionale per le nuove tecnologie, l'energia e lo sviluppo economico sostenibile), che è riuscito a trasformare una specie selvatica di tabacco in una vera e propria ‘biofabbrica’, in grado di produrre vaccini e anticorpi contro il Covid. Il progetto ha previsto l’utilizzo del Plant Molecular Farming, una piattaforma di ultima generazione in grado di produrre due anticorpi contro il Covid.La ricerca viene descritta nello studio Plant Molecular Farming as a Strategy Against COVID-19 - The Italian Perspective, pubblicato su una delle riviste scientifiche internazionali più importanti “Frontiers in Plant Science”. I ricercatori si sono concentrati sulla realizzazione nel nostro paese di strutture per produrre ‘in pianta’ le biomolecole necessarie per lo screening diagnostico di massa e per la vaccinazione, non solo per il Covid, ma anche per eventuali pandemie future. Il Plant Molecular Farming riesce a effettuare la sintesi delle molecole bioattive ad alto valore aggiunto. La molecola ottenuta è stata poi caratterizzata biochimicamente dai ricercatori del CNR. Gli scienziati hanno prima isolato uno degli anticorpi in un paziente malato di Covid, poi lo hanno riprodotto nella pianta di tabacco ottenendo lo stesso risultato dei metodi tradizionali nel bloccare la replicazione del virus. Ma con strabilianti vantaggi: contenimento dei costi e rapidità maggiore rispetto ai sistemi che utilizzano cellule animali. La tecnologia Enea, usata su larga scala, permetterebbe una grande produzione di anticorpi neutralizzanti in grado di rispondere a possibili emergenze pandemiche, senza ricorrere a piante geneticamente modificate. Sono già stati realizzati dei farmaci utilizzando la pianta del tabacco, che si presta più di ogni altra a grosse rese in biomassa, grazie alla tecnologia del Plant Molecular Farming, come un vaccino contro l’influenza stagionale basato su particelle simil-virali, che hanno le stesse proprietà del virus, ma sono innocue in quanto prive di capacità infettive. Ben venga la riconversione delle distese di tabacco: da oggi la pianta non verrà più fumata, ma trasformata in una fabbrica di proteine terapeutiche.
A cura di Marianna De Cicco 5C