Il mondo delle quattro ruote non ha mai visto un così acceso dibattito come quello odierno sulla questione "motore a scoppio o elettrico". Sono infatti trascorsi più di dieci anni da quando la prima azienda (la Tesla, noto marchio fondato dall'imprenditore Elon Musk) ha cominciato a produrre e mettere in vendita vetture elettirche, rendendole non più fantascienza ma realtà su strada. Anche se la Tesla "Roadster" non è stata apprezzata dagli appassionati di motori, dal 2008 le auto elettriche hanno preso piede e sono pochissimi i marchi che non hanno realizzato una linea di vetture dotate di questa innovativa tecnologia all'avanguardia. Nel dibattito, molti non sono d'accardo sulla decisione della totale sparizione dei veicoli alimentati con combustibile fossile tra il 2030 e il 2040 anche se, al coltempo, sono sempre di pipù le persone che considerano queste macchine come il fututo dell'industria automobilistica. Tuttavia, proprio quando tutte le aziende hanno avuto al proprio attivo almeno un'auto elettrica, il noto marchio giapponese Toyota ha presentato la "Toyota Mirai", la prima vettura ad idrogeno.
L'azienda nipponica è stata una delle prime ad abbracciare l'idea di una vettura non alimentata da un motore a scoppio ed è stata la prima ad avvicinarsi ad una tecnologia ancora mai esplorata nell'ambito automobilistico. L'innovativo motore "Fuel Cell", così denominato dalla Toyota, prevede che l'idrogeno possa essere "introdotto" nell'auto (così come si fa con la benzina o il diesel nelle attuali vetture) in una qialsiasi area di rifornimento abilitata e che il nuovo carburante si combini con l'ossigeno raccolto dalla griglia di aspirazione, producendo un quantitativo di energia elettrica che viene poi raccolto in una batteria. La domanda dei lettori più attenti sarà certamente la seguente: e le emissioni? Toyota ha pensato anche a questo, le emissioni della vettura ad idrogeno sono infatti pari a zero e l'unico elemento di scarto dato dalla combinazione fra idrogeno e ossigeno è l'acqua, che viene depositata in un apposito serrbatoio all'interno della vettura. L'autonomia con un pieno è di 650 km, simile a quella che veniva garantita dalle auto elettriche al momento del lancio (che non sempre è stata rispettata); inoltre le auto ad idrogeno possono rifornirsi in pochi minuti, al contrario dei più lunghi tempi d'attesa delle auto elettriche. Se è dunque vero che questa nuova tecnologia richieda ancora del tempo per poter essere testata e messa su strada, è possibile affermare che il suo sviluppo rappresenti una nuova tappa fondamentale verso il rispetto dell'ambiente e un futuro sostenibile.
Luigi Jago Passarelli 4I