La guerra in Ucraina, scoppiata il 24 febbraio 2022, ha origini che risalgono al 1991, anno in cui avviene la dissoluzione dell’Unione Sovietica, a causa della proclamazione di indipendenza da parte delle Repubbliche Federate che non l’avevano ancora fatto, tra cui l’Ucraina. Questa vicenda segna la divisione del paese in due metà: una filo europea (parte occidentale) e un’altra filorussa (parte orientale).
Una delle principali cause che hanno portato Putin ad attaccare l’Ucraina è dovuta al progressivo avvicinamento di quest’ultima all’Occidente e dunque all’allontanamento dall’orbita di influenza russa. Questo segna, infatti, la divisione tra le due “sorelle slave”, stati che condividono origini comuni.
L’Ucraina ha infatti espresso vivamente il desiderio di entrare a far parte della NATO e ciò comporterebbe l'avvicinamento di eventuali minacce come basi, siti missilistici e radar al territorio Russo.
Un'altra causa è dovuta ai movimenti dei separatisti filorussi del Donbass che desiderano che la regione torni sotto il controllo russo. La Federazione Russa ha dunque giustificato l’intervento con una presa di posizione armata per tutelare questi ultimi.
UNA POSSIBILE PACE
Sicuramente come abbiamo già imparato dalla storia, la pace non è immediata, infatti, ci vogliono molti anni o addirittura millenni per risolvere alcuni conflitti.
Purtroppo, nessuno può sapere quando i conflitti si risolveranno. L’unica cosa che possiamo fare è portare la pace anche nella quotidianità, nel modo di pensare, di esprimersi e di dialogare.
LA VOCE DI UNA RAGAZZA UCRAINA DEL NOSTRO LICEO:
«La nostra città è stata bombardata e parte occupata, sono contenta di aver trovato un posto sicuro…Sono venuta qui dopo un mese di guerra, i miei genitori mi hanno mandata in Italia perché la nostra città è stata bombardata e parte occupata, ma loro sono rimasti a casa, sono venuta qui perché è sicuro. Penso che quello che sta succedendo in Ucraina sia terribile soprattutto quello che sta accadendo nei territori occupati, sono contenta di aver trovato un posto sicuro dove poter stare».
♡ Una compagna di classe speciale…♡
Noi studenti della 3A ordinamento del Liceo scientifico Scorza abbiamo intervistato la nostra nuova compagna Olena Hamar, che è arrivata in Italia pochi mesi fa da Kiev, in Ucraina, così abbiamo compreso meglio la sua difficile e dolorosa situazione, sperando che questa guerra finisca presto e che possa riabbracciare la sua famiglia.
-Come ti sei ambientata qui da noi ? Parlaci delle tue prime impressioni sulla scuola e sulla città.
Sono arrivata qui in Italia circa otto mesi fa per sfuggire dalla guerra in Ucraina, che purtroppo è ancora in corso. E’ stato un cambiamento improvviso e, sicuramente, non facile, ma all'inizio della scuola tutto è migliorato. Ho avuto l’opportunità di studiare e conoscere materie nuove ed interessanti, e di vivere in una città a me sconosciuta. La trovo comunque molto bella, specialmente, il suo centro storico.
-Senti spesso i tuoi genitori? E tuo fratello come sta?
Telefono i miei genitori più volte al giorno, è molto importante per me sentirli nell’arco della giornata, per assicurarmi che stiano bene e per raccontare loro le mie giornate, in questi ultimi giorni però, a causa dell’interruzione di corrente, è diventato più difficile. Invece, mio fratello continua a studiare nonostante questa situazione, penso che adesso per lui sia tutto molto complicato ma ce la sta mettendo tutta.
-Stai iniziando a capire meglio la lingua con i corsi che stai frequentando a scuola o ti è ancora molto difficile seguire le lezioni?
Da quando ho iniziato a frequentare i corsi di Italiano, trovo più semplice seguire le lezioni, all’inizio, mi sentivo molto spaesata, però i professori mi aiutano.
-Noi tutti siamo felici di aver partecipato di recente con te al concorso, Borsa di studio Lanzino, contro la violenza sulle donne, tu hai dato un contributo mettendo in risalto il dolore e la sofferenza nel volto delle donne.
Le donne ucraine sono molto forti, proteggono le famiglie, il loro paese, nella lotta per la democrazia e la libertà.
A cura di: Michele Barbetta 2E e Giuditta Calderaro 2G, con la classe 3A
Immagini: La Stampa