Via Panisperna è una stradina dove negli anni trenta del novecento sorgeva l’Istituto di Fisica dell’Università “La Sapienza”. Qui si venne a formare un gruppo di ricerca composto da fisici giovanissimi con a capo Enrico Fermi, uno dei più illustri fisici italiani. Tale gruppo prese il nome dall’omonima via, venendo identificato come “I ragazzi di via Panisperna”. Il gruppo, la cui nascita si deve anche ad Orso Mario Corbino, oltre che da Enrico Fermi, era formato da: Ettore Majorana, Emilio Segrè, Edoardo Amaldi, Franco Rasetti, Bruno Pontecorvo e Oscar D’Agostino, unico chimico del gruppo.
Fino ad allora le ricerche in campo fisico venivano portate avanti con apporti principalmente individuali, mentre, tramite il loro sodalizio, i ragazzi di via Panisperna formarono il primo gruppo di ricerca al mondo. Inizialmente gli studi portati avanti dal gruppo erano incentrati sulla spettroscopia atomica e molecolare, orientandosi quindi verso lo studio del nucleo atomico mediante il bombardamento di diverse sostanze attraverso neutroni, permettendo in questo modo di rendere radioattivi artificialmente elementi stabili. In campo teorico, Ettore Majorana e Enrico Fermi lavorarono sulla comprensione della struttura atomica e delle forze agenti ad essa; quest’ultimo pubblicò tra il 1933 e 1934 “La fondamentale teoria del decadimento beta”. Sempre nel 1934 “i ragazzi” fecero una delle scoperte più importanti, che portò alla realizzazione del primo reattore nucleare e della bomba atomica: la proprietà dei neutroni lenti in fisica nucleare.
Alla morte di Orso Mario Corbino, avvenuta nel 1938, il gruppo, anche a causa delle leggi razziali fasciste, si sciolse e la maggior parte dei membri, che aveva origini ebree, emigrò all’estero. Fermi si trasferì negli Stati Uniti seguito da Segrè, seppur inizialmente avesse accettato una cattedra nell’ Università di Palermo. Rasetti emigrò in Canada, Pontecorvo inizialmente si trasferì in Francia ma nel 1950 si spostò in Unione Sovietica; mentre un alone di mistero avvolse la figura di Ettore Majorana a causa della sua misteriosa e improvvisa scomparsa avvenuta nel 1938. In Italia rimasero D’Agostino e Amaldi, il quale fu uno dei fondatori del C.E.R.N, “Centro Europeo sulla Ricerca Nucleare”.
· I giovani dell’Istituto di via Panisperna avevano un soprannome legato alla gerarchia ecclesiastica ed anche al carattere o alle fattezze fisiche di ognuno:
Majorana, a causa del suo carattere scontroso e autocritico, venne denominato “Grande Inquisitore”.
Fermi era il “Papa”.
Rasetti era il “Cardinale Vicario”.
Corbino il “Padreterno”.
Segrè era il “Basilisco”, a causa del carattere mordace.
Amaldi, per le sue fattezze delicate e quasi femminee, era “Gote rosse” o “Adone”
Prima di scomparire misteriosamente, Majorana scrisse delle lettere destinate alla famiglia e al suo amico Carrelli che fecero dubitare di una sua ipotetica scomparsa o di un tentato suicidio.
Sia Fermi che Bruno Rossi, ebreo naturalizzato statunitense, parteciparono durante la guerra al Progetto Manhattan, per la realizzazione delle prime bombe atomiche. Lo stesso Fermi fu presente nel Luglio 1945 al primo test nucleare, nome in codice “Trinity”.