Riflessioni

BAREZZANI Presentazione Erasmus+ Dublin

Collegiality across C.L.I.L.

LAURA BAREZZANI

Collegiality across C.L.I.L.

‘Collegiality across C.L.I.L. – Practical Methodology on Content and Language

Integrated Learning for Teachers of English in Secondary and Vocational Schools

and for CLIL Teachers Who Teach Subjects “Bilingually”

 

(Collegialità attraverso il CLIL – Metodologia Pratica sull’Apprendimento Integrato di

Contenuti e Lingua per Insegnanti di Inglese nelle Scuole Secondarie e Professionali e

per Insegnanti di CLIL che Insegnano Discipline “Bilingualmente”)

 


Il corso da me seguito, tenutosi a Dublino, a causa dell’assenza di altri iscritti, è stato aggregato al corso ‘Pre-Primary and Primary CLIL’ indirizzato ainsegnanti di Ccuola dell’infanzia e Primaria con livello di inglese A2/B1 che intendessero introdurre la metodologia CLIL nella propria didattica.

I due corsi avrebbero dovuto essere tenuti in contemporanea dalla stessa docente. Tuttavia, l’unico elemento in comune fra i due corsi era l’acronimo C.L.I.L nella dicitura, le finalità erano, evidentemente, profondamente diverse tra loro:


Preponderante è stata la quantità di tempo dedicata al primo corso citato, mentre al corso ‘Collegiality’ solo state riservate alcune considerazioni teoriche e nessuna attività specifica.

Dato che tutte le insegnanti partecipanti sono risultate di nazionalità italiana e inserite nel sistema scolastico nazionale, si è profondamente sentita la mancanza del confronto con docenti di altri paesi europei in merito alla metodologia CLIL inserita in contesti diversi da quello che conosciamo.


Nonostante gli elementi negativi considerati, si sono individuati alcuni interessanti spunti di riflessione:



Una risposta al primo quesito richiede sicuramente un approfondimento maggiore di quanto possibile in questo spazio. Tuttavia, se si considera l’esperienza personale nel corso condiviso con ‘le maestre’ si possono trarre alcune conclusioni:

 

Per quanto riguarda gli elementi fondamentali necessari all’efficacia della metodologia CLIL, lavorare con insegnanti della scuola dell’infanzia e primaria ne ha evidenziato alcuni interessanti.

Innanzitutto: l’utilizzo efficace di CLIL coinvolge direttamente tanto gli insegnati di disciplina quanto quelli di lingua, sia L1 che L2/madrelingua. E’ il lavoro coordinato e cooperativo degli insegnanti di L1 ed L2/madrelingua* che fornisce il linguaggio specifico indispensabile all’attività sui contenuti. Prescindere da questo elemento priva il CLIL dei mezzi per essere veramente un metodo alternativo all’apprendimento nozionistico tradizionale.

Inoltre, il CLIL non è una full-immersion in L2. Ha come obiettivo il ‘Content Learning’, raggiunto con speciale attenzione al ‘come’ più che al ‘cosa’. Ne consegue l’attenzione particolare dedicata alle modalità di apprendimento dei discenti, il quale deve essere attivo, mirato attraverso un ‘active learning’ all’acquisizione/potenziamento di competenze funzionali (life skills e soft skills) e non al risultato/prodotto di riproduzione passiva (come, ad esempio, in questionari a domande più o meno chiuse).


Una specifica riflessione riguardo i prerequisiti necessari in un sistema ‘scuola’ che voglia seriamente inserire la metodologia CLIL nella propria didattica ha concluso che senza collegialità ogni progetto/attività di CLIL porterà solo parzialmente ai risultati attesi.

Inserire il CLIL come metodologia didattica significa collaborazione stretta fra:

- insegnanti di disciplina;

- insegnanti di L1;

- insegnanti di L2 (madrelingua);

- funzione amministrativa;

- funzione dirigenziale.

L’analisi di progetti di CLIL efficaci ha infatti mostrato la necessità di:

a) regolari - a cadenza settimanale/quindicinale per gli insegnanti impegnati nelle attività di CLIL, che analizzino in modo continuativo l’attività e permettano un costante confronto costruttivo e collaborativo;

b) brevi - incentrati sull’andamento dell’attività di CLIL e/o necessari aggiustamenti.

a) per riconoscere spazi e risorse alla progettazione/realizzazione di CLIL;

b)per avere una visione globale delle attività progettate/in corso, favorendo l’ottimizzazione nell’utilizzo delle risorse e condivisione delle modalità di lavoro più performanti.

 

È infine da sottolineare come integrare consapevolmente ed efficacemente la metodologia CLIL nella progettazione didattica di un sistema scolastico produca crescita positiva:

- nello sviluppo del curriculum;

- nella leadership degli insegnanti;

- nella cooperazione e collaborazione fra insegnanti;

- nelle prestazioni e valutazioni degli studenti;

- nelle relazioni con i genitori.

 

In conclusione, la metodologia CLIL, così come analizzata durante il corso di ‘Collegiality’, rivela tanto potenzialità considerevoli, quanto la necessità di un approccio collegiale, coordinato, cooperativo e strutturato, che si allontani definitivamente dalla progettazione riduttivamente mono-disciplinare, frequentemente utilizzata nei diversi consigli di classe.

 

LAURA BAREZZANI


*NOTA BENE : il ricorso alla collaborazione con il docente L2 madrelingua è quello qui auspicato, ma non è necessariamente la via da seguire, in particolare  in ragione dei diversi contesti scolastici, delle peculiarità nelle diverse DNL, delle competenze linguistico-didattico-pedagogiche degli insegnanti coinvolti.