Vorresti essere filosofo per cinque minuti? Proponi una riflessione su un tema che ti sta a cuore.
Puoi scriverla nel tuo stile personale o ricalcando uno stile filosofico più o meno convenzionale: dialogo, epistola, contraddittorio, saggio ecc. Oppure puoi condividere e commentare un aforisma o una citazione. Unica "regola": massimo 30 righe.
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Aspetto il tuo contributo!
Salve prof.,
mi piacerebbe proporre qualcosa in questo spazio, ma, se si potesse, non riflessioni personali, e nemmeno dialoghi filosofici.
Vorrei solo condividere qualche citazione che mi è piaciuta.
Lo posso fare?
Uno studente*
Caro studente,
Questo spazio, per quanto tematico, è libero e appartiene agli studenti.
Nei limiti della decenza e dell'interessante, perché non condividere citazioni?
le riflessioni personali arriveranno, quando sarà il loro momento.
Prof. Ambrosi
Grazie prof!
Inizio con una citazione che ho tratto da un libro di Umberto Eco intitolato "Secondo diario minimo".
Riguarda i filosofi presocratici che anche noi abbiamo studiato.
Mi è piaciuta perchè è allegra e, soprattutto, sintetica ;-)
E per finire degnamente, ho pensato di scegliere un'immagine emblematica, che tra l'altro campeggia anche nell'Aula Magna del Calini: l'affresco della Scuola di Atene di Raffaello Sanzio.
(Sono sempre lo stesso studente* di prima)
I presocratici
Nei dì, che gli Argivi vivevan beati
correndo giulivi per boschi e per prati,
alcuni messeri con tono profondo
si chiesero seri: “Di che è fatto il mondo?
Un tal di Mileto chiamato Talete
con tono faceto: “Se non lo sapete
vi mostrerò tosto - si mise a affermare
che il mondo è composto con l'acqua del mare!"
Al che Anassimandro mandavagli a dire:
“Ma con lo scafandro si vada a vestire.
Perbacco, al postutto mi par più compìto
a base del tutto pensar l'Infinito!
Al che Anassimene per farla più varia
con subdole mene pensò pure all'aria.
Ma Empedocle allora, passando, per gioco,
gridò: “Alla buon'ora!" e aggiunse anche il fuoco.
In questo pasticcio Pitagora stava
e acuendo il bisticcio i numeri dava:
poiché trasmigrare con l'alma soleva
infine girare le sfere faceva.
A questi sapienti così scalmanati
si uniron frementi persin gli Eleati;
e tanto che visse con aria sincera
Parmenide disse che il mondo è una sfera,
e in questo complesso concorrer dell'ente
l'uom vive depresso: non muove mai niente.
In tal situazione neppure fai breccia -
lo dice Zenone se lanci una freccia,
ed una tra mille testuggini a caso
ti lascia l'Achille con tanto di naso.
Ma, assai divertito, Che scemo che sei! -
gli disse Eraclito perché panta rei!
“ Chi fa un pediluvio nel mezzo al torrente
ha sempre un profluvio di acqua corrente!
Ma debbo avvertire: la storia più nera
si mise ad ordire un tizio di Abdera,
Democrito, il quale - non è un fatto comico
con tratto fatale fondò il pool atomico;
e s'oggi la guerra ha un tono antipatico,
lo deve, la Terra, a quel presocratico.
Insomma, col vento, con gli atomi e il fuoco,
gridavan per cento, costoro, a dir poco.
E i Greci seccati da tutti quei vezzi,
infine adirati li fecero a pezzi.
E ciò è confermato da prove evidenti:
ne abbiamo trovato soltanto i frammenti...
Affacciamoci alla finestra e guardiamo le persone che passeggiano.
Noi diciamo di vedere persone,(...). In realtà, vediamo soltanto cappelli e mantelli, sotto i quali potrebbero nascondersi spettri; in realtà, non vediamo persone, ma giudichiamo di vederle.
Cartesio
... e voi che cosa vedete dalle vostre finestre? e che cosa ci sarà veramente?
La cosa più importante che abbiamo imparato da Foucault è che il corpo vivente (e dunque mortale) è l’oggetto al centro di ogni politica.
Non esiste politica che non sia una politica dei corpi.
Ma per Foucault, il corpo non è un organismo biologico già dato sul quale il potere agisce in un secondo momento.
Il compito dell’azione politica consiste proprio nel fabbricare un corpo, nel metterlo al lavoro, nel definirne le modalità di produzione e di riproduzione, nel prefigurare le modalità di discorso con cui questo corpo s’immagina fino a quando non è in grado di dire “io”.