Carissime belfiorine e carissimi belfiorini,

si è ormai concluso un nuovo anno, anzi oseremmo dire un anno inedito, che rimarrà a lungo nella nostra memoria non solo per la storicità dei fatti accaduti, ma soprattutto per l’incredibile esperienza che abbiamo vissuto insieme.

La scuola ha saputo sconfiggere il terrore e la crudeltà di un virus vigliacco, un vero e proprio nemico invisibile, che ha invaso la nostra vita privandoci della libertà; ha allietato i nostri sentimenti di amarezza e nostalgia durante questa lunga quarantena. È stata un punto fisso nella nostra nuova quotidianità, un modo anche di mantenere i nostri rapporti e le nostre relazioni; ci ha distratto dalla paura per un mondo che, là fuori, sembrava essersi abbandonato all’oscurità della malattia. La scuola è stata in grado di sciogliere i lacci della solitudine, non ci ha mai abbandonato.

Chi lo avrebbe mai pensato…? In tutto questo tempo abbiamo avuto modo di riflettere su noi stessi, sul nostro futuro ancora da scrivere. Essere studenti non è solo un dovere, tutt’altro, è soprattutto un modo di essere, perché la scuola non è solo un mezzo di istruzione, bensì ci trasmette i valori umani, ci unisce, ci prepara alla nostra vita futura. La nostra personalità, il nostro modo di pensare, i nostri interessi sono influenzati dal percorso di studi che seguiamo. Tutto il nostro universo individuale è strettamente legato alla vita scolastica ed è per questo che non abbiamo mai smesso di essere a scuola.

Ecco, è così che abbiamo veramente compreso cosa vuol dire ‘essere scuola’… basta starle distanti per un po’ di tempo che subito percepiamo una sensazione di vuoto, perché in realtà fa parte della nostra vita, della nostra normalità e non potremmo farne a meno. ‘Essere scuola’ è molto più di svegliarsi presto ogni mattina, prendere la corriera; è molto più di una gita con i propri compagni, è molto più di una verifica in classe… ‘essere scuola’ vuol dire saper superare le apparenze, conoscere, imparare anche nella vita di tutti i giorni. A volte sembra difficile adattarsi ai cambiamenti che improvvisamente ci colpiscono, tuttavia conosciamo un metodo infallibile per superarli: la curiosità. La curiosità deve sollecitare la nostra voglia di vivere il presente, solo in questo modo non smetteremo mai di conoscere. Il più grande strumento per battere questa terribile epidemia: ‘essere scuola’. E noi lo abbiamo dimostrato e ne dobbiamo essere orgogliosi.

Noi, insieme a tutti voi, abbiamo continuato a credere nelle potenzialità della scuola e con l’enorme sostegno della preside e di tutti i professori, che non hanno mai smesso di preoccuparsi per noi, siamo riusciti ad allestire un nuovo modo per fare didattica anche da casa.

Ammettiamo che è stato un lavoro non senza ostacoli, poiché ci siamo subito trovati immersi in un mare di impegni e richieste in cui sinceramente non sapevamo ancora come muoverci. Ma con il tempo, soprattutto grazie alla vostra collaborazione, abbiamo raggiunto quello che volevamo. Seppure siamo consapevoli che si possa sempre migliorare, siamo molto soddisfatti dei risultati ottenuti.

Purtroppo quest’anno non abbiamo avuto la possibilità di passare tanto tempo con voi e, ahimè, non abbiamo nemmeno avuto la possibilità di organizzare le ultime assemblee d’istituto già in programma. Nonostante ciò, siamo fiduciosi che apprezzerete l’impegno e il tempo speso per adempiere al ruolo che ci avete affidato. Crediamo che alla fine ne sia veramente valsa la pena.

Ringraziamo tutti coloro che hanno collaborato per la realizzazione dell’annuario e in particolar modo Lorenzo Basso. Tramite la sua esperienza e la sua tecnica è stato in grado di realizzare tutto ciò.

Siamo stati veramente orgogliosi di avervi accompagnato durante questa strana e, per noi, nuova esperienza. Indubbiamente speriamo di rincontraci il prossimo anno, auspicabilmente dove tutto è iniziato, a scuola.

Dai vostri rappre con affetto

Giovanni, Alberto, Federico e Tommaso