L’effetto della pandemia sul turismo italiano si è fatto già sentire. Secondo i dati di Federalberghi in un anno «normale», nei mesi di marzo e aprile, le strutture italiane registrano più di 48 milioni di presenze. Il 52,7% di questi è composto da turisti stranieri, che in questo momento sono totalmente assenti dal mercato a causa delle restrizioni imposte per il contenimento della pandemia. Considerando che nemmeno gli italiani possono spostarsi, Federalberghi stima, per i due mesi considerati, la perdita di oltre l’80% del mercato. Senza tenere conto dei numeri sull’indotto, quindi trasporti, ristoranti, bar, attrazioni e shopping, che sono inesistenti a causa del lockdown nazionale. Per questo motivo, Federalberghi invita gli italiani a non rinunciare alle prenotazioni per le vacanze estive, incentivando una maggior flessibilità da parte degli albergatori. La flessibilità, in questi momenti di grande incertezza, potrebbe essere la soluzione vincente per operatori e viaggiatori. Consentirebbe infatti da una parte a chi prenota un viaggio di farlo con più leggerezza, consapevole di poter chiedere di spostare le date del viaggio o di ottenere una qualche forma di rimborso (che sia un buono da usare con una scadenza molto lunga o una restituzione del denaro). Dall’altra permetterebbe agli operatori del settore di potersi organizzare in anticipo in previsione delle vacanze estive, iniziando a ragionare sugli accorgimenti da tenere negli hotel e nelle strutture, che probabilmente dovranno consentire una forma di distanziamento sociale.
Spunta sul tavolo del governo anche un bonus per le vacanze in Italia. Il grido d’allarme per l’estate 2020 arriva da tour operator e agenzie di viaggio: le prenotazioni sono vicine allo zero e 600-700 milioni di euro di fatturato sono già andati persi.
Ponendo lo sguardo sulle spiaggia, ha fatto molto discutere il rendering del progetto di un’azienda modenese che aveva previsto ombrelloni e lettini distanziati e separati con barriere in plexiglass per prevenire il contagio in spiaggia. Una proposta che non è piaciuta a titolari degli stabilimenti, bagnini e anche amanti del mare. Abbandonata la proposta polemica dei box in plexiglass, gli stabilimenti e le associazioni di settore si stanno mobilitando per studiare nuovi protocolli per l’estate 2020.
Dalla Liguria al Veneto, dall’Emilia Romagna all’Abruzzo fino alla Sardegna, è partita la manutenzione dei lidi.
In Puglia, in alcuni lidi del Salento, sono anche già state fatte le prime prove di distanziamento.
Sarà obbligatoria la prenotazione online, l’uso delle cabine e l’isolamento tra clienti e lavoratori. Ombrelloni e lettini dovranno essere distanziati fino a 4 metri e tutte le attrezzature dovranno essere sanificate ogni giorno. Nelle simulazioni fatte a Porto Cesareo, in provincia di Lecce, l’area dell’ombrellone è stata estesa di mezzo metro rispetto alle misure attualmente previste a livello regionale: 3 metri x 3,5, delimitati con corde, e corridoi di deflusso più larghi.
Sperando che le norme imposte dal governo possano essere rispettate sia dai viaggiatori sia dai titolari, auguro a tutti una buona estate.