Laurea triennale in Design del prodotto, della comunicazione visiva e degli interni / curr. Interior design / primo anno

Design degli spazi

docenti: Alessandra Bosco (Design degli spazi), Rosaria Revellini (Sistemi tecnologici)

collaboratori: Francesca Ambrogio e Valentina Carli (Design degli spazi), Margherita Ferrari e Davide Baggio (Sistemi tecnologici)

Spazi narranti propone una riflessione sul progetto come processo di traduzione, dal testo allo spazio. A partire dalla figurazione mediante mappe della narrazione di un testo scelto, e dalla traduzione degli elementi funzionali, relazionali ed emozionali in concetti ed esperienze spaziali, gli studenti hanno progettato spazi narranti in grado di restituire a chi li frequenta un'interpretazione.

L’approfondimento dell’uso di materiali sostenibili e le caratteristiche di versatilità e adattabilità dei sistemi tecnologici e della componentistica, conferiscono fattibilità e rigore ai progetti.

Gli studenti si sono confrontati con l’allestimento di uno spazio reale di cui la docenza ha fornito disegni esecutivi.

Progetti del laboratorio

Contrasti.
dal buio alla luce

Un’interpretazione spaziale del testo “Mio fratello rincorre i dinosauri” di Giacomo Mazzariol, 2016.

Alice Bellinaso, Anna Franco, Greta Galiazzo, Giulia Lombardi, Roberto Randazzo Pantaleo

Lo spazio che ospita l’allestimento è stato progettato in funzione dell’esperienza, pertanto è stato suddiviso in tre macro aree (ingenuità, rifiuto, accettazione) che determinano le emozioni principali provate dal protagonista nel corso del romanzo e che si vogliono far vivere ai fruitori. 

raWar.

The cicle

Un’interpretazione spaziale del testo “Un anno sull’Altipiano” 

di Emilio Lussu, 1938.

Asya Basso, Laura Curis, Martina Mason, Eva Rossi, Miriam Trevisan

Per questo progetto lo spazio è stato suddiviso in cinque aree che rispecchiano le cinque stagioni del romanzo. All’interno di ogni sezione sono stati collocati elementi che ricordano, visivamente ed emotivamente, le sensazioni provate tra il 1916 e il 1917 dai soldati italiani.

KLAR.

La meta in sé

Un’interpretazione spaziale del testo “La morte a Venezia” 

di Thomas Mann, 1912.

Stefano Celegato, Matteo Corò, Emma Lorenzoni, Diletta Morgante

Quello compiuto da Aschenbach è un viaggio che oltrepassa il “fisico” e si fa interiore. A Monaco, ambiente elegante ma opprimente, tessuti di seta color avorio incorniciano una teca di fogli svolazzanti, richiamo al blocco dello scrittore. Poi, una parete interattiva attira il visitatore, lasciandolo di fronte ad una parete nera: non è la meta.

HANNO PARTECIPATO AL LABORATORIO

Claudia Emmanuelle Ayala, Chiara Anna Barina, Rebecca Baseggio, Asya Basso, Giada Battistello, Alice Bellinaso, Milena Benearrivato, Rafaela Bessi Martinez, Sara Boccanegra, Maria Angelica Cabrera, Giorgia Cardin, Maddalena Carraro, Lucrezia Casagrande, Stefano Celegato, Zhijing Chen, Laura Chiappara, Tobia Citton, Matteo Corò, Paula Cotelea, Laura Curis, Erica De Luigi Bruschi, Margherita De Toni, Sofia Donati, Greta Febelli, Nana Fish, Anna Franco, Greta Galiazzo, Giovanni Graziano, Giorgia Grendele, Giorgia Lepri Berluti, Giulia Lombardi, Emiliya Longo Labko, Emma Lorenzoni, Aurora Mareggiato, Martina Mason, Sara Mattoni, Silvia Minato, Sofia Minuz, Diletta Sofia, Giulia Nappa, Alessia Giulia Negrea, Filippo Parolin, Giada Petozzi, Diana Pizzuto, Chiara Poletti, Roberto Randazzo Pantaleo, Angela Rigato, Anna Righi, Eva Rossi, Petra Spanghero, Aiqiu Tabasso, Emma Tirelli, Fernanda Theodoro, Miriam Trevisan, Anna Tronca, Emma Valentinuzzi, Beatrice Vergine, Beatrice Vitali, Aurora Zacchello, Leonardo Zambon, Arianna Zamunaro
Pagine realizzate con il coordinamento di Luca Casarotto, Pietro Costa, Maddalena Dalla Mura, Annapaola Vacanti e in condivisione con i docenti e i collaboratori citati.