docente: Marco Fornasier
collaboratore: Fabio Furlanis
Il rapporto tra il suono e la mancanza dell’udito viene saldato da un processo di scambio con l’utente di “esperienze segniche” messe a disposizione dal progetto, che si manifestano in ambito sia analogico (manifesti sui quali intervenire) che digitale (app per smartphone o per spazi virtuali).
Il Social Fab Lab è uno spazio di interazione tra le persone che prevede zone dedicate allo studio e al lavoro. Attraverso un codice dinamico apparentemente infinito di gestualità e razionalità, il sistema visivo crea la “pelle” del luogo che avvolge gli utenti e li accompagna nella loro esperienza quotidiana.
Il progetto mira all’inclusione sociale attraverso l’espressione della diversità e il dialogo, per cancellare gli stereotipi e insegnando le tecniche e le possibilità d’intervento in caso di necessità. Il progetto non nasconde, bensì amplifica il concetto di diversità fino a renderla un’abitante della quotidianità, un vicino da conoscere e non temere o nascondere.
Il progetto realizza concettualmente e visivamente un legame tra tutte le persone attive nel mondo del lavoro, autistici e non. La creazione dei legami aumenta, diminuisce, si salda e si slega in maniera dinamica e generando sempre nuovi percorsi e nuove opportunità di crescita. Raggiunge l’apice in una installazione museale in cui i visitatori sono invitati a interagire e seguire percorsi virtualmente infiniti.