Introduzione al Liceo Musicale
Nascita
Il Liceo Musicale nasce nel riordino delle discipline musicali nell'istruzione secondaria di secondo grado. Le caratteristiche di questo indirizzo sono definite nel D.P.R. 15 marzo 2010 n.89 recante revisione dell'assetto ordinamentale, organizzativo e didattico dei licei. (inserire in allegato il D.P.R.)
Percorso liceale
Il percorso del Liceo musicale è indirizzato all'apprendimento tecnico-pratico della musica e allo studio del suo ruolo nella storia e nella cultura; è un percorso di cinque anni, articolato in due bienni e un anno conclusivo che porta all'Esame di Stato ed al conseguimento di un diploma liceale.
Oltre ad offrire l’opportunità di acquisire competenze e professionalità in ambito musicale, il Liceo Stradivari è un solido percorso liceale del tutto analogo, nei contenuti culturali e formativi, ai licei tradizionali classico, scientifico, ecc. Nel piano di studi del Liceo musicale lo studio delle lingue antiche viene sostituito dall’approfondimento di una forma artistica e culturale ugualmente completa e formativa qual è la musica.
E’ perciò la scuola per coloro che amano la musica, l’arte, ma che desiderano avere una preparazione culturale di base seria ed approfondita.
Spazio alla creatività e alla capacità di collaborazione
E’ anche la scuola che permette di sviluppare la creatività, la capacità di comunicazione e di collaborazione, competenze a fondamento della musica d’insieme, dell’orchestra e del coro ma assai richieste anche in qualsiasi ambito del mondo del lavoro e della ricerca.
L'indirizzo musicale
Lo studente potrà approfondire e sviluppare abilità e competenze necessarie per acquisire la padronanza del linguaggio musicale in ogni suo aspetto: interpretazione, esecuzione, composizione e ricerca. Il piano formativo del Liceo musicale pone tra gli obiettivi anche lo studio della musica secondo una prospettiva culturale, storica, estetica, teorica fornendo così una solida preparazione culturale.
Il futuro dei nostri ragazzi
Il Liceo Musicale permette agli studenti provenienti dalle Scuole Secondarie di primo grado (con e senza corsi ad indirizzo musicale (SMIM)) e dalle Scuole di Musica, di proseguire gli studi musicali, inserendosi in un percorso formativo più ampio e specifico che si concluderà con il conseguimento della laurea, presso il Conservatorio (AFAM) o presso qualsiasi facoltà universitaria o Accademia.
La magia della musica
Il potere della musica sul nostro cervello
Suonare uno strumento, equivale a un allenamento completo per tutto il corpo e coinvolge praticamente tutte le aree del cervello contemporaneamente, in particolare le cortecce visive, uditive e motorie. E, come in qualsiasi altro allenamento, questa pratica disciplinata e strutturata rafforza quelle funzioni del cervello, permettendoci di applicare quella forza ad altre attività.
Imparare a suonare uno strumento musicale non solo aumenta il volume della materia grigia del cervello, ma può infatti rafforzare le connessioni a lungo raggio tra le sue diverse regioni. Visto che le attività musicali utilizzano entrambi gli emisferi cerebrali, il suonare aumenta il volume e l'attività del corpo calloso del cervello – il fascio di fibre nervose che fa da ponte tra i due emisferi – permettendo ai messaggi di attraversare il cervello più velocemente e attraverso percorsi più disparati. Ciò può consentire ai musicisti di risolvere i problemi in modo più efficace e creativo, sia in ambito accademico che sociale.
Anche le aree cerebrali coinvolte nelle abilità di movimento, udito e visivo-spaziali godono di grandi vantaggi derivanti dalla pratica musicale. Oggi è acclarato che un “allenamento” musicale porti a significativi cambiamenti strutturali nell’essere umano, sia strutturali che mentali: ad esempio, un notevole miglioramento della memoria verbale, del ragionamento spaziale e della capacità di alfabetizzazione.
La musica e la sfera emotiva: la chiave della felicità
La musica facilita la comprensione delle emozioni: dato che è necessario interpretarla e interiorizzarla per poterla replicare con efficacia comunicativa, apre un varco all’interno della nostra anima che ci permette di approfondire la conoscenza di noi stessi, grazie anche ai neuroni specchio. Spalanca le porte ai nostri pensieri più intimi e spesso nascosti.
Un ottimo strumento per guidarci nella comprensione della nostra sfera emotiva, estremamente utile per gli adolescenti. Non solo, è anche un incentivo a una socialità costruttiva: dal rapporto con un insegnante a quello con un’orchestra, un coro, un pubblico. Studiare musica insegna anche ad avere una forte autodisciplina: sono indispensabili esercizio e pratica costante per ottenere buoni risultati.
La musica possiede delle potenzialità terapeutiche di cui parlavano già Platone e Aristotele: nell’antica Grecia, infatti, il Dio Apollo era la divinità della musica e della medicina. sono molti ormai gli studi a supporto di questo assunto. A cominciare da quelli effettuati dall’equipe guidata da Robert Zatorre del Dipartimento di Psicologia della McGill University di Montreal (Canada), che ha evidenziato in numerose ricerche svariati aspetti positivi legati al mondo della musica. Ad esempio, evidenzia come fare musica stimoli il sistema immunitario, riduca ansia e stress, attenui il dolore, favorisca la guarigione da alcune malattie e prevenga la demenza.
In definitiva, fare musica ha benefici variegati e sorprendenti sull’essere umano dal punto di vista fisico, psicologico e sociale. Ed è anche per questo – non “solo” per piacere – che deve trovare il giusto posto nell'ambito delle discipline formative, sostituendo il pensiero che possa trattarsi di un passatempo con la consapevolezza che si tratta di un prezioso regalo a se stessi.