Succede a Corbetta

IL PRIMO CITTADINO TRA PRESENTE E FUTURO

Intervista a Marco Ballarini, Sindaco di Corbetta, Comune di 18.600 abitanti

Quando nella sua vita ha maturato l'idea di poter intraprendere la carriera politica e candidarsi a sindaco del suo Paese?

“Innanzitutto non parlerei di carriera politica, infatti mi sono candidato per la prima volta quando avevo 20 anni in Consiglio comunale a Corbetta e sono stato eletto, tra i più votati della minoranza, proponendo progetti per i giovani: all’epoca funzionava molto l’Informagiovani perché non c’erano i social, questo era uno degli elementi per i quali mi sono candidato. Ho avuto due esperienze come Consigliere comunale di minoranza e questo mi ha aiutato molto, perché mi ha permesso di conoscere la macchina comunale; poi sono stato sempre attivo per la mia città, che rappresenta il mio maggiore interesse. Nel 2011 ho vinto le elezioni con una mia coalizione comunale e sono stato chiamato al ruolo di assessore. Da lì ho cercato di mettere a frutto le mie esperienze per la mia città e poi ho maturato l’idea che servisse un gruppo di persone che, al di là della politica, volessero amministrare bene Corbetta. Nel 2016 mi sono candidato sindaco con un gruppo civico, di amici, cittadini normali, senza grandi esperienze o competenze politiche, ma che conoscevano bene la città, che avevano voglia di lavorare. Dopo il primo mandato, lo scorso ottobre mi sono ricandidato e i cittadini mi hanno nuovamente votato sindaco. Quindi, non parlerei di carriera politica perché il sindaco è un cittadino normale che volge più di qualche sguardo al benessere e al futuro della sua città”.


É soddisfatto di come si è “evoluta” la città da quando è iniziato il suo mandato di sindaco di Corbetta? Qual è il progetto che ha fatto gli anni scorsi di cui è maggiormente orgoglioso?

“Sicuramente sono soddisfatto del lavoro svolto da me e dal Comune per la città di Corbetta. A volte mi capita di pensare: ‘Sto facendo bene quello che devo fare?’. In base a quello che mi riferiscono i cittadini risponderei positivamente a questa domanda: i loro ringraziamenti sono emersi durante le elezioni, quando mi hanno votato nuovamente sindaco, cosa che mi ha reso davvero orgoglioso. Di progetti per il futuro e per il miglioramento di Corbetta ne ho fatti tanti e faccio molta fatica a scegliere quello di cui sono maggiormente orgoglioso, ma se devo citarne uno, è sicuramente la realizzazione della pista ciclabile che collega Corbetta con la frazione di Castellazzo. Tuttavia, ciò che mi soddisfa di più non è un aspetto concreto, bensì è la vicinanza che posso dare ai miei cittadini e che loro mostrano nei miei confronti”.


In quale modo è riuscito a far sì che il nostro Paese desse un grande contributo per la solidarietà all’Ucraina afflitta dalla guerra?

“Ci siamo mossi subito e con grande tempestività, abbiamo condiviso con i cittadini la situazione che il popolo ucraino sta vivendo. Ho visto una grande solidarietà da parte di tutti, il merito della riuscita dell’iniziativa che abbiamo fatto non è solo merito del sindaco ma anche di tutti i cittadini di Corbetta, il sindaco e l’Amministrazione hanno solo agevolato questo processo perché hanno coinvolto tante persone e volontari.Abbiamo anche iniziato dei corsi di italiano per i ragazzi e i bambini ucraini. I pacchi consegnati in ucraina sono stati marchiati con lo stemma e la bandiera di Corbetta. Sapere e vedere che i pacchi sono arrivati ha dato fiducia e ha spinto le persone a donare di più”.


É contento di come il Comune sta gestendo i profughi? Quanti ne sono arrivati in città?

“Sono molto soddisfatto di come il comune e la città stanno gestendo i profughi provenienti dall’Ucraina. In Comune c’è un dipendente che ha deciso di prendersi l’incarico di gestire i profughi assegnandogli una famiglia con cui alloggiare, inviandogli pacchi settimanali con beni di prima necessità e cure mediche.

Corbetta sta ospitando oltre 50 profughi tutti dati in carico a delle famiglie”


Quale relazione ha con la scuola e quanto sostegno dà il Comune alla scuola in termini economici, per manutenzioni, iniziative di feste o realizzazione di progetti educativi?

“Penso che sia importante investire nella scuola. Per quanto riguarda l’impatto economico, c’è il Piano di diritto allo studio che va finanzia una serie di progetti per aiutare gli studenti. Finanziamo anche i servizi di trasporto, la mensa, i progetti orientamento e altri progetti extra scolastici. Investiamo anche sulla manutenzione, a volte con difficoltà. in alcuni casi dobbiamo intervenire perché ci sono delle cose rotte, ma non per usura, ma per colpa di qualcuno: noi cerchiamo di riparare tutto, ma con soldi vostri. Questo per farvi capire che bisogna averne cura”.


Il nostro Consiglio comunale dei ragazzi chiede a lei, sindaco, molta partecipazione per sostenere le iniziative. Cosa pensa riguardo ai progetti proposti, che vengono finanziati e realizzati?

“Il Consiglio Comunale dei ragazzi è il futuro della nostra città, poiché rispecchia voi giovanissimi e rappresenta l’unione tra scuola e Comune, tanto è vero che ho destinato una mia fidata collaboratrice comunale, Chiara Lavazza, all’organizzazione e alla gestione dei vostri progetti. Il Comune, quindi, sarà sempre presente a vostro sostegno in qualsiasi cosa facciate, perché il Comune non è il sindaco, ma è un organo del Paese che si occupa della città e dei suoi abitanti. Io sono aggiornato sui vostri progetti, come la volontà di realizzare un murales per la Città dei Bambini e dei progetti per la Giornata Senz’Auto 2022. Le vostre iniziative mi entusiasmano molto e sono soddisfatto della vostra partecipazione attiva finalizzata al bene cittadino e alla bellezza di Corbetta, perciò cerco di ricambiare tentando di realizzare tutte le vostre proposte”.


Lei che è sindaco e cittadino, quali criticità ha il territorio di Corbetta dal suo punto di vista?

“Sicuramente la prima criticità riguarda l’equilibrio socio-economico, vale a dire che ci sono poche attività produttive nel nostro territorio, che offrono meno posti di lavoro, ma questo non è un problema solo di Corbetta. Le persone, infatti, per lavorare devono spostarsi di più; sono molti i cittadini di Corbetta che lavorano a Milano. Le attività produttive, se ci fossero, porterebbero inoltre maggior denaro in entrata al Comune, che potrebbe essere destinato alla realizzazione dei nostri progetti. Per il resto, penso che Corbetta sia una città migliore rispetto ad altre del territorio, anche se necessiterebbe di maggiore senso civico da parte dei suoi cittadini. Un’altra problematica di Corbetta è che i cittadini non si accontentano mai, vogliono una determinata “cosa” ed il Comune la esegue volentieri come è giusto, ma poi ne vogliono un’altra, questo è un aspetto che mi permette di capire che in fondo a Corbetta si vive bene, che le persone vivono bene, ma, come è giusto, pretendono di vivere meglio”.


Quali progetti vorrebbe realizzare per il nostro Paese in questo suo nuovo mandato amministrativo? Può dirci almeno due priorità per Corbetta?

“Priorità e progetti da voler realizzare non sempre sono la stessa cosa. Un progetto che vorrei realizzare è quello della sistemazione dell’ex Consorzio agrario, in stato di abbandono da tantissimi anni. Tuttavia l’edificio è privato, vincolato dalle Belle Arti e quindi manca l’interesse economico da parte del privato a sistemarlo, per renderlo, oltre che bello visivamente, anche fruibile dai cittadini. La priorità forse è aiutare le persone a godere di una buona qualità della vita: lavoro ed aiuti per chi è in difficoltà. L'opera principale è comunque il Consorzio, l'ammodernamento e l'efficientamento energetico di tutti gli edifici comunali, comprese le scuole. All'Aldo Moro è già stato fatto un intervento importante, a breve partirà l’ammodernamento della palestra delle medie e la sostituzione degli infissi, sia alle medie che in Comune. Un mio progetto è anche quello di sistemare l'ex Museo del legno. Il comune ha ottenuto dei finanziamenti per poter mettere mano e sistemarlo. La terza cosa è la pista ciclabile lungo tutta l'ex Statale 11, collegando Corbetta a scuole, ospedali ed altri servizi a Magenta e Vittuone”.


di Elena Degli Innocenti, Daniele Gambaro, Alessia La Paglia, Asia Pagani.




UN MURALES PER L’UCRAINA ALL’ORATORIO DI CORBETTA

Tante mani, impresse sul muro giallo. Ragazzi e ragazze che, su iniziativa di don Alessandro, coadiutore dell’oratorio, hanno manifestato così la loro solidarietà al popolo ucraino, dopo l’invasione russa. Non solo: il ricavato dell’iniziativa “Fifty-fifty” di fine febbraio andrà a sostenere il popolo ucraino.


Questo il messaggio veicolato dal sacerdote, con un appello a lasciare un segno sul murales che raffigura anche il volto del presidente ucraino: “Alle 03:50, ora italiana, del 24 febbraio 2022, con un finto messaggio alla Nazione tramite un video preregistrato qualche giorno prima, il presidente della Federazione Russa Vladimir Vladimirovic Putin, ha deciso di invadere l’Ucraina. Risultato: un inutile bagno di sangue ancora in corso, la possibile rottura degli equilibri politici e di sicurezza che finora abbiamo conosciuto in Europa e il rischio che tutto questo coinvolga conflitti più grandi e armamenti più letali di quelli che ora sono utilizzati. Questo tu non lo devi accettare e non devi voltarti dall'altra parte solo perché, almeno finora, non è attaccata direttamente l'Italia. Almeno, io non lo faccio e non lo farò. Qui si è violata la libertà di tutta l'Europa, della democrazia, di ogni uomo libero. Si è violata la libertà degli Ucraini. E la mia. E la tua. Certo, la causa di tutto ciò la possiamo ritrovare in decisioni politiche poco sagge o anche sbagliate o in tanti interessi di parte in primis quelli economici, ma comunque il risultato finale è una situazione inaccettabile.

Tu oggi hai "dato una mano" sul muro compiendo un piccolo segno. E questo spero che sia una specie di impegno a farlo anche in futuro:informati bene su quello che succede nel mondo e non fidarti di una sola opinione ascoltata qua e là, non dare per scontata la pace intorno a te perché essa è un dono che ci è dato da qualcuno che l'ha voluta costruire prima di te e a volte a prezzo del suo sangue, considera quello che viene fatto a un altro popolo come se fosse stato fatto al tuo perché un domani noi potremmo essere quel popolo”.


Nella foto è possibile vedere Zelenski presidente dell’Ucraina che tuttora sta lottando per la sua nazione, affianco a quest'ultimo sono disegnate la bandiera Ucraina e italiana per rappresentare il sostegno che Italia e gli italiani stanno dando al popolo Ucraino, fatto che viene rafforzato dalle mani blu, fatte dai cittadini di Corbetta, che , come nella bandiera Ucraina, rappresenta il cielo blu (simboleggiante la pace) sopra i campi di grano (simboleggianti la prosperità), ma a contrapporsi con le mani si possono trovare le colate di colore rosso che rappresenta il sangue versato del popolo Ucraino



di Elisa Morandi, Dafne Adamo e Greta Gizzi


UNA SCUOLA... SENZA FRONTIERE

Nel 1993 la Caritas Parrocchiale lancia un invito agli insegnanti che operano sul territorio affinché offrano parte del loro tempo per aiutare “l’alfabetizzazione” dei cittadini stranieri che in Corbetta continuano ad aumentare. Nasce l’esigenza di istituire un “Corso di prima alfabetizzazione alla lingua italiana” quando i volontari della Caritas vengono a conoscenza di un deplorevole episodio accaduto ad un ragazzo straniero che, allora, lavorava da diversi mesi in fabbrica. Questi, senza rendersene conto, proprio perché non era in grado di leggere e comprendere la lingua italiana, aveva sottoscritto una lettera di autolicenziamento contro la propria volontà. E’ in questo momento che un piccolo gruppo di quattro insegnanti decide di accomunare le proprie esperienze e creare i primi gruppi sperimentali di alfabetizzazione di italiano. Da allora la Scuola ha continuato la sua opera non solo per i cittadini stranieri di Corbetta, ma anche per tutti gli stranieri che risiedono nei paesi vicini. Gli insegnanti volontari, che all’inizio erano quattro, sono ora aumentati a trenta, mentre gli stranieri che frequentano i corsi sono circa un centinaio ogni anno.

La struttura della scuola è divisa in Scuola di Italiano, Attività sociali e culturali e Attività di Sostegno alla cittadinanza.


SCUOLA DI ITALIANO PER STRANIERI

La Scuola si prefigge di alfabetizzare gli stranieri presenti in tutto il Magentino per facilitarne l’inserimento nel tessuto sociale. E’ evidente che uno straniero appena arrivato, che non conosce la lingua e le abitudini del nuovo Paese, si senta disorientato, spesso isolato. La prima cosa di cui si rende conto è la difficoltà di comunicazione; non capisce e non è in grado di farsi capire e questo lo pone in uno stato di fragilità spesso anche emotiva. E’ per questo che oltre ad insegnare la lingua italiana gli insegnanti volontari cercano di accogliere con grande cordialità. Non dimentichiamo che molti arrivano in Italia spinti dalla disperazione della guerra oppure arrivano in cerca di un lavoro impossibile da trovare nel proprio Paese, quindi sono persone già provate dalla vita prima ancora di affrontare i nuovi problemi, oppure sono immigrati arrivati dopo indicibili sofferenze.

Caratteristiche della Scuola sono: la gratuità dei corsi, la riproduzione delle lezioni a cicli ricorrenti e/o continuati durante l’anno e la finalizzazione all’integrazione sociale, all’utilizzo dei servizi di base, all’esercizio dei diritti fondamentali.

Le lezioni di lingua italiana si svolgono a Corbetta nei locali del Centro Pastorale in piazza Canonica, a partire da ottobre fino a giugno, il lunedì ed il mercoledì; il giovedì sera, invece, è dedicato ai corsi preparatori per affrontare gli esami statali, ma questi hanno una durata ed una cadenza variabili secondo gli iscritti. Al mattino appuntamento nei giorni di martedì e giovedì, dalle 9.15 alle 11.15, si replica poi a Robecco, all’oratorio, nei giorni di mercoledì e venerdì dalle 14.30 alle 16.30. I gruppi di Studio si articolano su quattro livelli: basso (stranieri che non parlano la lingua italiana); medio (stranieri che si fanno capire, ma incontrano difficoltà nella comprensione); alto ( stranieri che si esprimono e comprendono discretamente la lingua italiana e sentono la necessità di approfondire la lettura e la scrittura); Gruppo studenti minori (studenti stranieri delle scuole dell’obbligo o superiori).


ATTIVITA’ CULTURALI

Far conoscere feste e tradizioni del paese ospitante e promuovere lo scambio culturale in un’ottica integrante. L’attività impregnante, che sta divenendo un impegnativo appuntamento annuale, è l’organizzazione di spettacoli della Scuola Senza Frontiere che vedono protagonisti insegnanti italiani e studenti stranieri. Nel limite del possibile organizzano due spettacoli e/o intrattenimenti per ogni anno scolastico: uno nei mesi invernali ed uno alla fine dell’anno scolastico, verso la metà di giugno. Per far ciò si avvalgono anche della collaborazione di esperti di teatro al fine di migliorare sempre più le nostre performance. Tutto questo si propone di valorizzare le capacità artistiche di studenti ed insegnanti, di rendere visibile la collaborazione che nasce dal lavoro comune, di far apprezzare al pubblico italiano non solo le nostre musiche, ma anche quelle di paesi molto lontani, di permettere agli studenti di recitare brani o poesie famose dei loro paesi d’origine, di cantare anche in lingua italiana o di affrontare temi d’attualità legati agli stranieri, quali la “paura dell’altro”, i pregiudizi, gli usi e i costumi, i problemi dell’immigrazione di massa …


ATTIVITA’ DI SOSTEGNO ALLA CITTADINANZA : SPORTELLO INFORMATIVO MIGRANTI

Durante l’orario di apertura della Scuola Senza Frontiere ci sono a disposizione dei volontari che accolgono le persone straniere che necessitano di informazioni. Nel limite delle possibilità li aiutano per esempio ad inserire i propri figli a scuola, a compilare documenti dando loro le informazioni necessarie sugli uffici, sui servizi offerti dalla nostra società ed in particolare dal nostro Comune e ad aiutarli a risolvere i problemi sanitari che spesso sono fonte di grande preoccupazione.


MEDIAZIONE SOCIALE

La Scuola Senza Frontiere, ormai da anni, si fa carico di un lavoro di mediazione tra i cittadini e la popolazione straniera nel campo lavorativo (badanti), collaborando con i servizi sociali, scolastici, sanitari ecc… per aiutare i propri studenti stranieri a gestire al meglio i problemi che inevitabilmente incontrano nel corso della loro permanenza in Italia. Il servizio è riconosciuto ormai anche dagli operatori del nostro Comune che, a volte, li cercano per collaborare nella risoluzione di alcuni problemi.


GLI OBIETTIVI

Lo scopo concreto di questa scuola è quello di insegnare alle persone che vengono da altri stati, sia grandi che piccoli, la lingua italiana, cercando di comunicare nel miglior modo possibile. Mentre, dal punto di vista morale, è una ottima opportunità per scambiarsi modi di vita su culture diverse con racconti interessanti da ambo le parti.

Nel corso degli anni, i volontari, hanno aumentato la loro disponibilità e aumentato il tempo da dedicare a questo servizio, infatti lo spirito della Scuola Senza Frontiere è quello dell’accoglienza, per dare un’opportunità a più persone , perché il successo scolastico aiuta a migliorare. Questa scuola serve anche a valorizzare le capacità artistiche di studenti ed insegnanti con vari laboratori e grazie alla collaborazione e del lavoro comune, si ottengono ottimi risultati,ad esempio come spettacoli creati dagli studenti che frequentano la scuola.


SOS UCRAINA: Si affronta l'emergenza

In questo periodo della guerra Russia-Ucraina, a Corbetta sono arrivati ragazzi, bambini e adulti ucraini, costretti a fuggire. La scuola senza frontiere ha dato la sua disponibilità per farli insegnare l’italiano, seguendo i corsi mattutini e serali, aprendo anche un altro corso a Robecco sul Naviglio. Le persone che ne fanno parte hanno creato, all’inizio della guerra, una raccolta di beni di prima necessità, come medicinali e vestiti, formando così otto pulmini, guidati da volontari italiani e tre volontari ucraini. Purtroppo i tre ragazzi ucraini, dopo che hanno guidato altrettanti pulmini, non sono più tornati e tutt’ora non si hanno loro notizie.


di Elena Degli Innocenti e Greta Gizzi