In molti conoscono le api, quei piccoli insetti che fanno un rumore che ad alcuni dà fastidio, mentre altri apprezzano la loro importanza per l'ecosistema; pochi però sanno che le api sono in pericolo.
Le api vivono generalmente negli alveari, le casette che nei cartoni animati sono costituite da righe circolari, dove ognuna ha il suo lavoro.
C’è l’ape regina che è il capo, colei che depone le uova, ci sono le api operaie e infine le larve, che non sono altro che piccole api appena nate.
A volte però le api vivono anche a stretto contatto con l’uomo nelle apicolture, dove ci sono le arnie, le loro case, e, certe volte, fiori in quantità abbondante.
Anche qui vicino a noi c’è un posto dove le api vivono affiancate dagli apicoltori, è l’apicoltura di Castellazzo de' Stampi, dove l’apicoltore Marco Ceruti se ne prende cura senza usare sostanze tossiche per queste piccole operaie del miele. Lo abbiamo intervistato.
Marco, perché le api sono in pericolo?
"L’utilizzo di pesticidi sulle colture e sul terreno in generale porta allo stordimento di questi animaletti, tanto che, a lungo andare, muoiono. Di solito un’ape vive per circa un mese, poi muore stanca per il lavoro. Per questo l’ape regina fa molte uova al mese, per sostituire quelle che moriranno.
Adesso pensiamo, non ad una, bensì a tante api che vanno insieme ad impollinare i fiori in cerca dei materiali per fabbricare il miele: se non tornano, come fanno poi ad assicurarsi il cibo?
L’ape regina può produrre circa 1500 - 3000 uova al giorno, ma non tutte si schiudono e, quelle che lo fanno, ci impiegano tempo.
Quindi facendo un rapido conto, se le api continuano a morire ogni giorno, continuerà anche la loro morte di massa. E questo sarà un problema per tutti."
Alice Visani