Noi e la Scienza

INSIEME AL MUSEO DELLE SCIENZE DI TREVIGLIO

Il 2 febbraio 2023, noi studenti della 2^E, ci siamo recati al museo delle scienze di Treviglio per una visita didattica, accompagnati dalle professoresse Cozza e  Calpona.  

Abbiamo così potuto visitare il laboratorio scientifico, composto da un laboratorio interattivo che propone attività per i ragazzi al fine di avvicinarsi alla Scienza divertendosi, compiendo esperimenti di elettromagnetismo, ottica, e altro ancora, per comprendere con più facilità le leggi fisiche che governano l'universo.

Nel nostro caso, l’attività a cui abbiamo partecipato riguardava un approfondimento sulle proprietà chimico fisiche dell’acqua, dimostrate attraverso esperimenti ai quali abbiamo partecipato attivamente: ad esempio la polarità, la capillarità, la tensione superficiale. 

Polarità: La polarità è una proprietà delle molecole per cui una molecola presenta una carica parziale positiva su una parte della molecola e una carica parziale negativa sulla parte opposta di essa. Per dimostrare sperimentalmente questa proprietà dell’acqua in laboratorio, la guida del museo ha scelto un nostro compagno per fare l’esperimento. Esso consisteva nel strofinare una bacchetta di plastica su un panno di lana o di stoffa in modo da caricarla elettricamente, poco dopo potevamo notare che se  la bacchetta veniva fatta muovere a a pelo dell’acqua, l’acqua si spostava in base a dove stava la bacchetta.

Capillarità: La capillarità è il risultato dell’azione combinata della coesione delle molecole d’acqua tra loro e dell’adesione alle superfici circostanti. Per verificare sperimentalmente questo fenomeno, abbiamo preso un fazzoletto e un piattino di plastica con al suo interno dell’acqua colorata di blu per far vedere meglio il fenomeno in funzione. Abbiamo potuto notare che, appena il fazzoletto veniva messo sull'acqua (in posizione verticale), esso si tingeva di blu e man mano il colore saliva, appunto per il fenomeno della capillarità.

Tensione superficiale: La tensione superficiale è dovuta all’intensa attrazione che le molecole superficiali dell'acqua instaurano tra loro e con le molecole sottostanti, ciò fa sì che sulla superficie si crei una sorta di “pellicola”. Per verificare sperimentalmente questa proprietà, ci siamo serviti di una graffetta e un bicchiere d’acqua, riempito fino all’orlo. La guida ha scelto un nostro compagno per fare l’esperimento, che consisteva nel riuscire a far stare a galla la graffetta sull’acqua, senza mandarla a fondo appoggiandola delicatamente sulla superficie. Al primo tentativo siamo riusciti a verificare sperimentalmente la verità di questa proprietà.

Non ci siamo occupati solamente dell’acqua, ma abbiamo trattato anche argomenti di fisica sempre attraverso dimostrazioni svolte dalla guida del museo.

Particolarmente interessanti sono state quelle relative alle carrucole, all’ elettromagnetismo e al pendolo di Foucault che descriviamo di seguito.

Le carrucole:

La carrucola fissa è composta da una fune collegata ad un peso. Tirando la fune andiamo ad applicare una forza contraria a quella del peso permettendoci di sollevarlo con un minore sforzo. Durante l’esperimento sono stati utilizzati tre sistemi di carrucole (insieme di una o più carrucole fisse) collegati a pesi della stessa massa.

Il risultato ottenuto ci dice che la forza applicata per sollevare il peso è minore quando viene sollevato da più carrucole.

L’elettromagnetismo:

In parole semplici per elettromagnetismo intendiamo la parte della fisica che si occupa di fenomeni riguardanti l’elettricità e la magnetica e ciò che ne concerne. Grazie alla preparata guida del museo e tramite semplici macchinari siamo riusciti a visionare e comprendere le difficili leggi della fisica!

Con semplici fili conduttori, lampadine, magneti e interruttori la spiegazione è risultata molto divertente e coinvolgente. Purtroppo non tutte le macchine funzionavano e non siamo riusciti a completare totalmente alcune spiegazioni.

Il pendolo:

Un altro strumento che ci è stato mostrato è il pendolo di Foucault, pendolo che venne ideato da un fisico francese per dimostrare la rotazione terrestre. Il pendolo potrebbe essere in grado di oscillare ininterrotto per 24 ore grazie ala rotazione del pianeta. Ad ogni oscillazione il piano di

oscillazione varia di pochi millimetri completando totalmente il giro in circa un giorno. Nel museo il pendolo, a causa di alcuni piccoli errori nella sua installazione necessita dell’ausilio di pistoni che periodicamente stimolano l’oscillazione.

Finite le spiegazioni e le attività, abbiamo fatto rientro a scuola, contenti di aver vissuto una bella  esperienza all’ insegna di concetti chimici e fisici facendoci così capire che, nella vita di tutti i giorni, anche le cose più semplici e scontate sono governate da leggi fisiche o chimiche… ed è stato anche divertente!

  Sebastiano, Mirko e Matteo