Cultura


Il torrente Enza

L'Enza è un torrente appenninico dell'Italia settentrionale, affluente di destra del Po. L'Enza nasce sul crinale dell'appennino tosco-emiliano fra il Monte Palerà e la sella del Monte Giogo, poco distante dall'Alpe di Succiso, nel comune di Comano in Toscana. Poco più in là dalla sorgente forma il Lago Paduli, in più il torrente delimita il confine tra le province di Parma e Reggio Emilia.

La sua lunghezza è di 112 km; il corso del torrente si divide in due zone distinte, sia in modo fisico che in modo storico, le due parti, vengono comunemente chiamate Alta Val d'Enza e Bassa Val d'Enza; la prima parte si sviluppa dal bacino del Lagastrello e si infila tortuosamente tra le rocce e le foreste dell'Appennino, mentre la seconda parte si sviluppa nel versante meridionale della pianura Padana.

Nel tratto più alto il torrente Enza insieme alla Cedra, un suo affluente, è interessato da alcuni impianti per la produzione di energia idroelettrica.

La parte medio-alta dell'Enza è frequentata dagli appassionati di rafting, pesca, equitazione, canoa e kayak, inoltre per ben 48 anni ha ospitato delle gare internazionali di canoa e kayak.

Le persone del posto lo chiamano in due modi: Èinsa in dialetto reggiano, Énsa in dialetto parmigiano.

Questo torrente è molto importante perché rappresenta una delle fonti principali di acqua potabile del posto.

Alcuni degli affluenti che si gettano nell’Enza sono:

  • Torrente Cedra

  • Torrente Termina

  • Parmetta

  • Parma Morto

  • Rio Alpicella

Storicamente il suo corso attraversa le Terre matildiche, infatti nella parte più alta della valle ci sono vari castelli, borghi fortificati di origine medievale, case-torri che appartenevano a Matilde di Canossa e la Valle dei Cavalieri. Veniva usato anche come fonte di argilla siccome, soprattutto nella parte bassa del suo corso, le sue coste sono fatte di questo materiale.

A Reggio Emilia il 5 agosto 2020 ci fu un grande atto di inquinamento, un avvenimento che in futuro potrebbe provocare tanti problemi all’ecosistema della zona. Nel torrente, da Ciano risalendo verso la sorgente è smeraldino e balneabile, così trasparente e pulito da attrarre ogni giorno centinaia di escursionisti e turisti. Ma visto che sono stati sversati liquame, detersivi e altro materiale inquinante, come della plastica, le acque dell’Enza sono diventate grigie e piene di schiuma maleodorante.

Lungo il percorso del fiume si possono trovare dei fossili e dei minerali, ma ora con l’inquinamento è più facile trovare dell’immondizia come la plastica.

Durante l’estate l’Enza in molti tratti è ridotto a un rigagnolo di acqua tra distese di pietre e vegetazione: il suo letto appare desolato e in secca. L'Alta Val d'Enza ospita una ricca varietà di fauna appenninica con animali anche di grossa taglia: ovini, daini, cinghiali, caprioli, roditori, mustelidi, aquile, poiane, falchi, serpenti, lupi, maiali, mucche, felini e numerosi cavalli.

Gabriele Sannino e Cristian Lusenti 2D

La bandiera italiana e la sua fondazione a Reggio Emilia

Probabilmente tutti, giovani, adulti, grandi e piccini conoscono la bandiera che contrassegna la nostra splendida Italia, vediamo come e quando questo simbolo divenne per noi un grande punto di riferimento ... proviamo a viaggiare con la mente e ad immaginarci come cittadini italiani del 1700.

Siamo alla fine del XVIII secolo, più precisamente il 7 gennaio 1797, quando il tricolore trionfa come bandiera ufficiale della repubblica cispadana. È appena stata adottata la bandiera del tricolore nella sala del palazzo comunale di Reggio Emilia. Il vessillo italiano prese spunto dalla Francia e dai suoi tre colori accesi, che è poi stata riproposta dagli italiani con un colore innovativo, cioè il verde che sostituisce il blu nella tradizionale bandiera francese. Questo spunto sui colori e sull’impostazione della bandiera è stata influenzata dall’arrivo di Napoleone in Italia e dalle sue truppe.

I tre colori che contraddistinguono la nostra nazione:

- IL VERDE colore che rappresenta la natura, i diritti e la speranza

- IL BIANCO colore che rappresenta i campi innevati

- IL ROSSO colore che rappresenta il sangue e i morti delle battaglie

Per ricordare vicende e la storia del tricolore si ricorre alla giornata nazionale della bandiera italiana che si tiene il 7 gennaio di ogni anno e, proprio qui a Reggio Emilia, si possono trovare le celebrazioni inerenti a questa ricorrenza. Essa è celebrata nella piazza del municipio con la presenza delle più alte cariche dello stato italiano che assistono al Canto degli Italiani, chiamato anche Inno di Mameli.

Chiara Molinari 3C

Siti dell' Unesco vicini a noi!

Cari lettori, oggi tratteremo un argomento che tocca tutti noi cittadini dell’Emilia Romagna: i siti Unesco del nostro territorio.

Infatti, l’Italia, è uno dei paesi con il più alto numero di siti Unesco presenti al mondo. Essa conta esattamente 58 siti sparsi in tutto lo stivale, tra cui 7 solo nella nostra regione. Iniziamo il nostro viaggio in giro per le meraviglie emiliane e romagnole!

MODENA

la torre Ghirlandina


La cattedrale, il campanile e la torre civica sono un grande esempio di arte della prima metà del romanticismo e il sito Unesco di Modena comprende anche la Piazza Grande, l’Arcivescovato, in parte anche gli edifici canonici e la Sagrestia.

La cattedrale, di cui i lavori cominciati nel 1099 e conclusi nel 1319 dall’architetto Lanfranco, è un’opera architettonica di grande valore ornata da meravigliose pietre romane e sculture collocate sui muri esterni di essa.

BOLOGNA

i portici


Sono patrimonio dell’Unesco anche i Portici di Bologna. Questi insiemi di portici sono considerati i più rappresentativi e importanti tra i portici cittadini, che si estendono per un totale di 62 chilometri. Alcuni sono costruiti in legno , altri in cemento e altri ancora con mattoni e cemento armato. Ricoprono strade, piazze, sentieri e passaggi pedonali. Questi portici illustrano diverse funzioni sociali e urbane.

FAENZA

le ceramiche


La nascita della ceramica di Faenza è legata all’abbondanza di terreno argilloso che si trova nelle vicinanze del fiume Lamone e anche grazie alla sua posizione strategica visto che era un luogo di passaggio sia per i viaggiatori che passavano per la Via Emilia , sia per chi proveniva dalla Toscana.

CESENA

la biblioteca malatestiana


La biblioteca fu creata a metà del XV secolo grazie al signore della città, Domenico Malatesta e ai frati francescani. Ebbe maggiore importanza durante l’età moderna poiché raccolse diverse opere manoscritte, sopravvisse alla seconda guerra mondiale e dal 2005 è patrimonio dell’Unesco.

RAVENNA

i monumenti paleocristiani

I monumenti Paleocristiani sono una grandissima risorsa storica poiché sono i protagonisti del periodo storico del V secolo e ne fanno parte:

Essi possiamo definirli come alcuni dei tanti di massima estensione di arte italiana poichè costituiscono una grande parte del patrimonio UNESCO.

(nella foto il mausoleo di Teodorico)

LE DELIZIE ESTENSI

i castelli

Le delizie degli Estensi sono le residenze che, in epoca rinascimentale, apparteneva al Ducato di Ferrara e nel 1995 esse sono state riconosciute come patrimonio dell’UNESCO. Ma perché proprio delizia?

Beh, perché in passato delizia indicava la residenza della principessa e perciò della famiglia reale.

La delizia aveva due compiti principali: accogliere a corte i reali durante eventuali trasferte e rappresentare la magnificenza degli Estensi.

(nella foto il castello di Ferrara)

EMILIA ROMAGNA E TOSCANA

l'appennino tosco-emiliano

Ebbene si, anche l’appennino tosco emiliano fa parte del patrimonio culturale UNESCO. Strano ma vero, il territorio suddiviso tra la nostra Emilia e la Toscana, rientra nelle tante meraviglie italiane.

Esso è un territorio molto ampio che occupa la provincia reggiana, quella parmense, modenese e anche un po’ di quella bolognese. I monti più alti dell'appennino sono:

  • M. SUCCISO

  • M. GIOVO

  • M. PRADO

  • M. CIMONE

  • M. CUSNA

Insomma, il confine naturale più bello è proprio il nostro.

Greta Codeluppi 3B e Chiara Molinari 3C