Intelligenza Umana
COS'È L'INTELLIGENZA UMANA?
Noi esseri umani crediamo che la nostra intelligenza sia superiore rispetto a tutte quelle presenti nell'universo: non è così. Oltre a credere ciò, pensiamo anche che la nostra intelligenza sia presente solo nel cervello. In realtà si trova anche nei movimenti che facciamo, ad esempio nei muscoli e nelle altre parti del corpo.
L’intelligenza umana è una delle forze più travolgenti sul pianeta. Costruisce e trasforma continuamente la realtà in cui viviamo. In che modo il cervello è in grado di esprimere questa stupefacente abilità? Che cosa la rende possibile? Attraverso la psicologia, l’intelligenza artificiale e le neuroscienze cognitive, si possono capire i principi basilari del comportamento, del pensiero e dell’intelligenza umana. Quando si parla di questa abilità, spesso ci si concentra sul fatto che essa può variare da un individuo all'altro, mentre secondo Duncan la questione cruciale è cercare di capire che cosa del nostro sistema mente/cervello permetta a tutti gli esseri umani (e anche a individui di molte altre specie animali) di mettere in atto comportamenti complessi e orientati agli scopi; che cosa permetta loro di coordinare istante per istante, fra le tante informazioni e capacità disponibili alla mente, proprio quelle che servono per raggiungere un obiettivo; insomma, comprendere che cosa li renda degli esseri intelligenti.
LE INTELLIGENZE
Howard Gardner, uno psicologo, ha identificato sette tipi di intelligenza
Linguistica – Relativa a leggere, scrivere e parlare. Le persone che hanno i loro punti di forza nel linguaggio, come poeti e scrittori, hanno facilità nel trattare con l’espressione scritta e orale.
Musicale – Associata a coloro che trovano facile comprendere il suono, catturarne l’espressione e trasmettere sentimenti attraverso di esso.
Logica-matematica – È l’intelligenza che si riferisce all'universo logico, pieno di numeri e formule.
Spaziale – È legata a persone a cui è facile lavorare con le coordinate spaziali e pensare alle immagini.
Corporeo -cinestetica – La facilità di muoversi nello spazio, conoscere bene le potenzialità fisiche del proprio corpo e avere una buona coordinazione motoria.
Interpersonale – È legata alla capacità di relazionarsi con altre persone e di lavorare in gruppo.
Intrapersonale – È l’intelligenza legata alla conoscenza di sé e all'equilibrio interiore, anche quando la persona si trova in situazioni difficili.
Naturalista – Questa intelligenza, proposta dopo la diffusione delle idee di Gardner, è associata a coloro che hanno grande facilità nel muoversi nella natura.
IL CERVELLO
Il cervello è diviso in diverse zone molto complesse. Ogni parte serve a dare informazioni al corpo e al sistema nervoso, ma anche a fare sentire emozioni negative o positive.
MATERIA GRIGIA
Molte fonti descrivono la materia grigia come la componente tissutale del sistema nervoso centrale ad alto contenuto di corpi di neuroni.
Tale descrizione è corretta, ma semplifica molto il concetto di materia grigia.
La sostanza grigia, infatti, comprende diversi elementi. Come i lettori possono notare, la materia grigia racchiude in sé non soltanto corpi di neuroni, ma anche altro. La sostanza bianca invece è la parte del cervello e midollo spinale che contiene le fibre nervose. Viene spesso contrapposta alla sostanza grigia, che invece contiene i corpi delle cellule neuronali.
CERVELLETTO
Il cervelletto è una struttura localizzata nella parte posteriore del cervello, di cui rappresenta circa un decimo del volume. Da sempre associato al movimento e all'equilibrio, in realtà svolge anche funzioni in ambito cognitivo, ad esempio nel linguaggio.
Il cervelletto è formato da quattro parti:
Il lobo frontale si trova nella parte anteriore e nella parte superiore del cervello. È responsabile dei più alti livelli di pensiero e comportamento umani, come la pianificazione, il giudizio, il processo decisionale, il controllo degli impulsi e l'attenzione.
Il lobo parietale è dietro il lobo frontale. Questo lobo acquisisce informazioni sensoriali e aiuta l'individuo a comprendere la propria posizione nell'ambiente.
Il lobo temporale si trova nella parte frontale inferiore del cervello. Questo lobo è coinvolto nella memoria visiva, nel linguaggio e nelle emozioni.
Infine, il lobo occipitale si trova nella parte posteriore del cervello. Il lobo occipitale elabora l'ingresso visivo degli occhi.
Integrando le informazioni che provengono dal cervello, dal midollo spinale e dagli organi di senso, esso prende parte a diverse funzioni associabili al movimento. Senza tale struttura non sarebbe possibile imparare a compiere, ad esempio, i precisi movimenti che sono necessari per praticare uno sport; esso svolge pertanto un ruolo fondamentale nell’imparare a muoversi. Consente anche di impostare la postura in modo da rimanere in equilibrio.
NEURONI
Ogni neurone deve adempire 5 funzioni principali:
ricevere informazioni dall’ambiente esterno o interno, oppure da altri neuroni;
integrare le informazioni ricevute e produrre un’adeguata risposta in forma di segnale;
condurre il segnale al suo terminale di uscita;
trasmettere il segnale ad altre cellule nervose, ghiandole o muscoli;
coordinare le proprie attività metaboliche per sopravvivere.
In base alla forma si riconoscono numerosi tipi di neuroni:
Neuroni unipolari: se presentano un tipo di prolungamento. Nei suddetti neuroni il prolungamento ha valore di assone e il pirenoforo ha valore di sito recettore. Esempi di neuroni unipolari sono i neuroni embrionali e i neuroni sensitivi primari (olfattivi e visivi) nell'adulto.
Neuroni bipolari: se presentano un assone e un solo dendrite. I due prolungamenti si dipartono dagli antipodi del soma e dunque si parla più correttamente di neuroni oppositopolari.
Neuroni multipolari: se presentano un assone e molteplici dendriti, questi ultimi di solito presentano aspetto arborescente. A questa classe appartengono anche i neuroni di tipo I e II del Golgi.
Neuroni pseudounipolari: se sembrano presentare un solo tipo di prolungamento. Essi derivano da un neurone oppositopolare in cui si è verificato un accrescimento eccentrico del pirenoforo con conseguente divisione del prolungamento assonico che porta un singolo assone a separarsi in due ramificazioni. Seppur entrambi dotati di membrana mielinica, uno di essi assume una funzione dendritica (pur rimanendo tecnicamente un assone).
I NOSTRI ESPERTI