Giorno 1: domenica 3 aprile 2022.
Sveglia ore 3:20; il ritrovo è a Malpensa .
Dopo aver fatto due passi in aeroporto, prendiamo il volo per Amsterdam, bel viaggio, si vede il mare con tante pale eoliche e i famosi polder che vediamo sempre nelle foto del libro di geografia. Per Caterina è il battesimo del volo, è stata coraggiosissima ed è andato benissimo!
Pausa té da Starbucks; dopo esserci rifocillate, prendiamo il treno per Assen, bigliettaia gentilissima ci fa festa; nello scompartimento veniamo sgridate perché lo scompartimento è votato al silenzio, ma noi, da brave italiane, chiacchieriamo per due ore e non abbiamo visto che sui finestrini c'era scritto "stilte". Arrivati in hotel, ci dicono che abbiamo preso l'ultimo treno possibile per Assen, perché in tutta l'Olanda c'è stato un misterioso problema per cui tutti i treni sono stati cancellati fino alle 5 del pomeriggio. Che fortuna!
Buon pranzo "leggero" in hotel, poi una lezione impegnativa con Cristina e Tim. I responsabili del corso ci hanno presentato il programma settimanale e hanno presentato le attività e la loro organizzazione.
Stanchissime, dobbiamo ancora finire il compito, e la maestra Miriam ci richiama all'ordine: non possiamo andare a dormire senza aver finito le slide!
Riflessioni sulla giornata: abbiamo conosciuto il nostro gruppo di lavoro, siamo in 20 insegnanti della scuola dell’infanzia, della primaria, della secondaria di primo e secondo grado e del CPIA. Veniamo da tanti Paesi diversi: Romania, Croazia, Italia, Grecia, Germania, isole Canarie e Spagna.
La città ci appare a misura d'uomo, le case sono basse, c’è qualche tetto di paglia, ci sono pochi canali (questa è una delle regioni olandesi con meno acqua, come ci ricorda Christina), ci sono le bici tipiche olandesi, che viaggiano anche con la pioggia e con le cassette della frutta al posto del cestino; il traffico è quasi inesistente, Christina spiega che non è una zona molto turistica, è molto silenziosa.
Giorno 2: lunedì 4 aprile 2022
La sessione mattutina inizia alle 10.00 del mattino, e l’argomento di oggi è la presentazione degli Istituti Scolastici che partecipano al progetto Erasmus+. Curiosità e domande sono tante, e infatti sforiamo nei tempi.
Dopo un rapido pranzo siamo pronti per un'attività interattiva all’archivio della città, che ora ospita un centro educativo.
Svolgiamo una caccia al tesoro anche con l’ausilio di strumenti digitali, suddivisi in piccoli gruppi. Riusciamo ad arrivare alla soluzione nonostante non ci fosse traduzione dall’olandese.
A seguire, proiezione di un filmato sulla scuola olandese di altri tempi, dagli anni ‘30 agli anni ‘70. Dopo la distribuzione di un cellulare ad ogni partecipante, usciamo nel parco per un phone game storico-artistico sotto la battente pioggia olandese. Sperimentiamo così anche un’attività outdoor.
Al ritorno in hotel socializziamo con gli altri colleghi, intrattenendoci con la condivisione di esperienze e racconti, sorseggiando l’immancabile tazza di tè bollente!
Giorno 3: martedì 5 aprile 2022
L’intera mattinata è dedicata a “The Dutch Miracle”. Si tratta di un gioco educativo, un esempio di come si possono usare le STEM in modo interdisciplinare per insegnare materie non-STEM in modo creativo, con il supporto di tecnologie digitali, storytelling, tecniche di gamification e tanto lavoro di squadra. Christina e Tim sono emozionati nel presentarcelo perchè in questa occasione l’attività viene proposta in anteprima mondiale!
Veniamo divisi a gruppi di tre, con un unico PC per gruppo. Si tratta di un gioco storico: è raccontata l’ascesa economica dell’Olanda a seguito del commercio di spezie con l’Oriente. Scopo del gioco è risolvere una serie di quesiti che richiedono competenze interdisciplinari, attraverso un lavoro di squadra. Al termine, consueta tavola rotonda/lezione sul gioco educativo.
Rapido pranzo e siamo di nuovo al lavoro, questa volta sul tema dello sviluppo delle abilità del pensiero creativo. Ci mostrano un esempio di infografica interattiva, che integra l’uso di tecnologie digitali, video educativi e quiz.
Successivamente, una lezione sul “Metodo delle mappe mentali”, seguita immediatamente dalla pratica: il workshop “Catena di pensieri”. Il laboratorio si rivela un’esperienza davvero coinvolgente. Veniamo divisi a gruppi con il compito, apparentemente semplice, di realizzare su un cartellone una mappa concettuale sulla comunicazione. Fin da subito vengono stabiliti dei limiti: un gruppo potrà utilizzare solo parole, un altro solo disegni, un altro ancora parole e immagini ritagliate da riviste, un altro parole e disegni.
Mentre siamo tutti al lavoro intervengono a sorpresa altre limitazioni: in ogni gruppo una persona non potrà usare la vista (e per questo indosserà degli occhiali offuscati), un’altra non potrà usare la voce, e un’altra, incaricata di scrivere, non potrà usare la mano forte perché rinchiusa in un guantone da forno. L’unica persona “sana” dovrà coordinare l’intera attività del gruppo perché, nonostante tutto, alla fine il lavoro dovrà essere portato a compimento. Grande attività, nella quale abbiamo sperimentato come il lavoro di squadra può e deve valorizzare tutte le diversità per il raggiungimento di uno scopo comune!
Giorno 4: mercoledì 6 aprile
Alle 8 andiamo a caccia di bambini in bicicletta: seguiamo i papà e le mamme che, senza ombrello e senza k way, portano i figli a scuola.
In lontananza, vediamo una mamma vestita di arancione fosforescente, in mezzo all’incrocio stradale, che dirige il traffico delle biciclette mentre attraversano la strada. Sospettiamo che siano i bicibus che stanno andando a scuola, così proseguiamo in quella direzione.
La mamma-vigile è una signora molto gentile, quando ci saluta…
La scuola dell’infanzia non è diversa dalle nostre, anzi, sembra piccola e compressa, gli angoli sono colmi di sussidi ludici e materiali… ambienti molto vissuti e pronti all’utilizzo. Il parcheggio è pieno di biciclettine.
I bambini scendono dalle biciclette con gli stivali da pioggia e, quando entrano a scuola, li cambiano e li lasciano nei contenitori colorati, stile Ikea, posti all’ingresso della scuola .
Alle 10 ha inizio la nostra sessione mattutina .
Ascoltiamo le indicazioni di Cristina: stamattina non ci serviranno i computer…
Andiamo a fare una visita al Museo Drents per svolgere alcune interessanti attività educative.
L’insegnante ci presenta alcuni esempi di buone pratiche di creatività nell'insegnamento e nell'apprendimento, utilizzando la tecnica dei giochi di ruolo; storytelling, giochi, teatro, lavoro di squadra e metodo progettuale che possono servire a coinvolgere gli alunni motivandoli ad impegnarsi.
La seconda proposta educativa ci coinvolge in un laboratorio di storytelling, il cui titolo ispira curiosità: “Il mistero della palude".
La storia viene raccontata con l’ausilio di immagini digitali ispirate ad un racconto storico, ambientato in una tribù germanica locale durante le conquiste romane. L’animazione del narratore è coinvolgente.
Siamo divisi in gruppi: fabbri, falegnami, soldati, prigionieri romani , tessitori e contadini. Nelle quattro stagioni dell’anno dobbiamo affrontare, collaborando, diversi problemi usando i nostri attrezzi; non sempre gli dei ci sono propizi…
Dopo visitiamo la sala delle mummie, dove fotografiamo la ricostruzione in 3d della testa di Yda. Scopriamo che i bambini olandesi sono studenti come i nostri, perchè nel museo fanno confusione.
La mattinata prosegue con una visita alla sezione del museo dedicata all’educazione: “La più grande casa di bambole dell’Olanda”. Sperimentiamo, di persona, l’approccio olandese: nel museo possiamo toccare, sederci, usare le posate, toccare i conigli imbalsamati.., perché qui “gli originali sono falsi e i falsi sono originali”, cioè hanno acquistato decine di oggetti che, se si rompono, verranno sostituiti. Immaginate comprare 10 David e tenerne 9 di scorta?
Il pomeriggio alle 14.00, in sala congressi, veniamo motivati ad una “Caccia al tesoro”.
Tim ci invita a prendere un cartellino da un mazzo che tiene in mano, ma le cui facce colorate sono capovolte.
Attraverso questo gioco, formiamo i gruppi di lavoro, affidandoci alla sorte…
Ora siamo pronti per sperimentare un’attività outdoor molto collaborativa, dove ogni membro ha un ruolo:
-controllare la mappa corrispondente al percorso intrapreso e dare indicazioni di direzione,
-guardare i disegni delle particolari architetture e mostrarli agli altri,
-fotografare il gruppo con la modalità del selfie, per mostrare le fotografie, poi, quale verifica delle presenze di tutti,
- cercare nell’ambiente le varie figure rappresentate nel disegno.
A conclusione della nostra giornata, ci viene mostrato il film documentario “Cities by heart”,
poi, via libera… sotto la pioggia battente, andiamo al mercato e facciamo razzia di stroop waffel. da nascondere in valigia.
Cerchiamo invano bulbi e semi, e torniamo in hotel bagnate come pulcini…
Giorno 5 : giovedì 7 aprile
Visita al mulino
Il guardiano-volontario ci mostra i tre mulini (olio di semi di lino, grano, spezie), ci suggerisce di cambiare il setting, l’ambiente per la lezione: si può parlare dei numeri primi che sono usati per realizzare le macine; una lezione di musica tra strumenti musicali.
Miriam, Bianca ballano e suonano la musica di un organetto! Un po’ timorose saliamo molte scale a pioli e vediamo il panorama dal mulino, colpite dal vento.
Scopriamo che i tetti dei mulini erano in paglia, legati con corde, in modo tale che se il tetto prendeva fuoco, si poteva intervenire sciogliendo le corde per salvare un'altra parte.
Giorno 6 : venerdì 8 aprile Gamification , storytelling in Education
Bianca e Silvia noleggiano una bici e prima delle lezioni pedalano alla ricerca di bulbi e fiori. E’ molto rilassante pedalare sulle ciclabili, ci mettiamo 20 minuti e incrociamo tanti alunni che in bici vanno a scuola. Torniamo (dopo la solita pioggerellina e kway, ormai sempre con noi) in tempo per le lezioni. Divisi in gruppo, dobbiamo inventare e scrivere una storia, in cui devono esser presenti gli elementi dati dal lancio di dadi (es: pioggia / caduta/ montagna); dopo aver scritto la storia, dobbiamo recitarla senza parole e gli altri spettatori devono indovinare la trama. I gruppi sono sempre creati casualmente (si sorteggia una carta colorata o un animale o un oggetto, non sono creati dal teacher).
Al pomeriggio visitiamo una scuola professionale di 8000 alunni, con più sedi; un docente olandese in pensione ci accoglie e ci spiega, vediamo le aule, non sono super tecnologiche, ma ben attrezzate, con spazi di relax; vediamo che i bisogni sono simili, diversi sono gli spazi, la selezione di docenti e staff. Ci spiega che mancano docenti, perché chi ha una laurea preferisce una carriera diversa, nell’industria; osserva che alla scuola dell’infanzia e della primaria mancano docenti maschili e ci sono quasi solo donne; nota anche che i docenti hanno un orario settimanale di 40 ore, molti hanno il part-time
Giorno 7 : sabato 9 aprile
Test finale…. tra un po’ di ansia perchè internet non funziona benissimo.
Ogni scuola partecipante presenta poi il proprio foto reportage riassuntivo dell’intera esperienza, requisito fondamentale per poter ottenere l’Attestato!
E’ arrivato il momento dei saluti e della partenza…Con un po’ di malinconia e tristezza prendiamo le valigie e ci prepariamo a ritornare alla nostra quotidianità. Questa esperienza è stata uno stacco e una riflessione che servivano, ma ora è tempo del rientro.
Assen- Amsterdam in treno, stavolta stando attente che la carrozza non sia silenziosa. Ad Amsterdam prendiamo il bus per il parco dei tulipani, ci siamo organizzate per salutare i Paesi Bassi con una visita ai giardini che aprono solo in questo periodo, a Keukenhof. Mille colori ci accolgono, una splendida serra e naturalmente… la solita pioggia… ma ormai abbiamo il kway sempre con noi. Dopo l’ultima avventura, siamo in aeroporto, alle prese con le foto e il diario di bordo quasi non ci accorgiamo che stanno chiamando il nostro volo! Boarding now.
PAROLE CHIAVE:
BE CRAZY TEACHERS!
OUTDOOR ACTIVITY forever!