Recensioni

Immagine da: https://www.romatoday.it

C'è ancora domani

Questo film è ambientato nel 1946, ovvero dopo la Seconda Guerra Mondiale, un’epoca vicina a noi ma molto diversa dal punto di vista sociale. Il film sottolinea molto l’impatto che ha la violenza sulle donne e ciò che quest’ultime volevano essere, non solo mogli o madri.

In particolare il film parla di una famiglia non benestante, il cui padre, che si chiama Ivano, è molto severo con i suoi figli e sua moglie; tant’è che lui arriva a picchiare Delia, sua moglie nonché protagonista del film.

Delia non può fare nulla perché all’epoca era tutto normale, l’unico suo desiderio è di non far provare le stesse cose a sua figlia da parte del fidanzato.

Questo film è ambientato nella primavera del 1946, periodo importante perché le donne con più di 25 anni hanno per la prima volta il diritto di voto, per la scelta dell’Italia tra essere una repubblica o una monarchia; appunto il domani di cui parla Delia. Quel giorno rappresenta un riscatto per la figura femminile del tempo, finalmente si ha la possibilità di decidere senza l’approvazione di un uomo.

Caratteristica di questo film sono le scene cruente che vengono alleggerite con dei balli e della musica di sottofondo: in pratica la protagonista ad ogni violenza immagina invece di ballare con il marito.

Questo film colpisce molto il cuore, soprattutto dei ragazzi di oggi, che sono abituati a comportamenti del tutto diversi ma non si rendono conto che quest'epoca è molto vicina infatti sono passati solamente 78 anni.

Il film ci è piaciuto molto perché la storia è coinvolgente e molto toccante, inoltre se le scene cruente non avessero avuto di fondo balli e canzoni sarebbero state molto meno toccanti.

Anche se il film parla di temi importanti, il tutto ci viene raccontato in modo comico.

L’importanza di questo film è trasmettere ai ragazzi di oggi il ruolo della donna nella società, troppo spesso ancora maltrattata sia in ambito familiare che lavorativo; troppo spesso considerata diversa dall’uomo e con meno diritti. La storia di Delia deve insegnarci a cambiare per una società migliore, e perché sì, deve esserci sempre ancora un domani.

F.C, M.P., A.E

The skin I'm in

La protagonista di questo libro, Maleeka, una ragazza di tredici anni, vive una vita difficile. Già quando era piccola le morì il padre, e la madre per il dolore e per le difficoltà economiche si mise a cucire i vestiti per la figlia. I soldi infatti sono diminuiti, quasi esauriti, e la mancanza di un genitore si inizia a sentire. Intanto la vita di Maleeka continua nella nuova scuola, in cui viene presa in giro dai compagni per il colore della sua pelle. Fin quando non arriverà la professoressa Saunders, anche lei presa in giro dai suoi stessi alunni per la grossa voglia che ha sul viso, che scoprirà il potenziale di Maleeka per la scrittura. 


Consigliamo questo libro perché fa capire quanto fanno male le parole e ci ricorda di stare attenti a quello che si dice sulle altre persone. 


C.D.C.


Il latino nei musei

Anche se non sembra, in molte lingue europee, come l’italiano, sono presenti parole latine che usiamo tutti i giorni. 

Inoltre, se entri in strutture storiche, come chiese e musei, il latino è ancora presente. Soprattutto a Roma, città storica, nonché meta della maggior parte dei turisti di tutto il mondo, troviamo musei, i quali hanno ancora delle orme della lingua latina. Sicuramente tra questi ci sono i Musei Capitolini, che conservano targhe e incisioni in questa lingua. Prendiamo come esempio l'iscrizione in cui si parla di Clemente XII. Leggendola possiamo osservare che molte parole latine sono affini a quelle italiane (come nostro, nato, bono ecc.) mentre altre non sono troppo difficili da capire. In questa immagine possiamo anche risalire al significato della sigla SPQR, che è diventata uno dei simboli di Roma. Essa sta per Senatus Popolusque Romanus, cioè “il Senato e il popolo romano”.


M.B., M.C., Z.P.

Valorant, la recensione

Valorant è un videogioco sparatutto 5vs5, in cui ci sono dei round di

gioco dove i giocatori devono piazzare o disinnescare la spike (una

bomba). Si vince la partita dopo la vittoria di 13 round.

Valorant è stato lanciato il 2 giugno 2020, ma in pochissimo tempo

ha avuto un gran successo. Il gioco è ambientato in diversi luoghi,

come per esempio la città di Venezia, ma questi luoghi sono andati

distrutti.

Durante le partite (dopo 12 round) i ruoli di attaccanti e difensori si

invertono; tali difensori cercano di salvare la Radianite (pietra che

porta poteri speciali). 

In questo videogame prevale molto il gioco di squadra tanto da avere una chat personale, in cui tutti i giocatori possono scrivere.

Contiene sia la competizione sia una strategia di gioco.  È adatto a tutti perché ognuno può trovare il proprio stile di gioco; infatti ci sono diversi personaggi, chiamati agenti, ciascuno con la propria utilità e ognuna diversa dalle altre. Il gioco non rischia di annoiare in quanto le partite cambiano sempre. Anche se è ambientato in un mondo fantastico, presenta una grafica alquanto realistica, ed è molto fluida. I suoni non danno fastidio dato che non ce ne sono di forti, però consigliamo di giocare in un ambiente silenzioso poiché i rumori sono preziosi per la finalità del gioco.

A noi Valorant piace perché è competitivo e inoltre fa passare il tempo; si possono fare nuove amicizie e i personaggi sono molto interessanti, in quanto ognuno ha delle abilità specifiche. Per esempio, il nostro personaggio preferito è JETT.

 

M.P., L.M.

Fortnite

Fortnite è un gioco sparatutto in terza persona e contiene diverse modalità di gioco, tra le quali c’è battaglia reale, in cui 100 giocatori combattono in una mappa molto grande e alla fine l’ultimo giocatore che rimane vince la partita e ottiene una corona delle vittorie, ma se nelle partite successive si perde, la corona delle vittorie scompare, e va all’avversario.

C’è poi la modalità classificata, simile a battaglia reale ma con alcune differenze: più ti classifichi in alto con i giocatori e più sali di livello.

Infine c’è la modalità creativa, in cui si può giocare in diverse mappe, per esempio: sparatutto, parkour ecc.

 

F.C., C.D.B.


(fonte dell'immagine: https://sm.ign.com/t/ign_it)