di Tommaso D’Andreagiovanni, Sira Di Eleonora, Eleonora Di Muzio
E’ stato rinvenuto ieri mattina, alle 7.15, nel bagno dei docenti della scuola Secondaria di primo grado di Elice, il corpo senza vita della professoressa Anna Brezza. Il cadavere della donna, tanto amata dagli alunni, è stato rinvenuto dal collaboratore scolastico Felice Stornello. Subito è stata chiamata la polizia. Dai primi rilevamenti si è supposto che la vittima fosse stata prima colpita in testa da una racchetta da badminton e successivamente accoltellata con 14 colpi all’addome. I sospetti sono ricaduti subito sulla collega, Luisa Fanti, con la quale la mattina precedente all’omicidio, la professoressa Brezza aveva avuto un violento litigio. Ad avvalorare la tesi le testimonianze di alcuni docenti che hanno assistito all’alterco tra le due donne.
Un’informazione di particolare importanza, che ha insospettito ancora di più gli inquirenti, è stata quella della scomparsa della professoressa Fanti, uscita prima del solito dalla sua abitazione lo stesso giorno dell’omicidio. Fatto ancora più strano è che le auto di entrambe le professoresse sono state ritrovate nel parcheggio della scuola. Fin da subito sono partite le indagini per il ritrovamento della Fanti che, dopo alcune ore, è stata rinvenuta senza vita nel fiume Saline.
Il mistero che ha sconvolto il piccolo paese di Elice è stato risolto in poche ore dalla polizia che, altrettanto rapidamente, è arrivata al movente dell’omicidio. Entrambe le professoresse si erano invaghite del loro collega Luigi Pace, insegnante di inglese. Per questo la professoressa Fanti, mossa dal sentimento di gelosia, ha ucciso la sua collega e, successivamente, fuggendo dal luogo del delitto, è caduta accidentalmente nel fiume Saline perdendo la vita.
di Chiara Di Sabatino, Edoardo Erasmo, Emanuele Desiderato,
Tommaso D'Andreagiovanni
Computer e stampante, questo è il bottino del colpo messo a segno nella scuola Secondaria di primo grado di Elice dall’insospettabile insegnante di scienze motorie Marco Del Monte. Il fatto si è verificato nella mattina del 13 aprile, dopo la fine dell’orario scolastico. Tutti erano andati via tranne il professor Del Monte che ha cominciato a trafugare prima alcuni computer e poi la stampante. Purtroppo però qualcosa è andato storto. La professoressa Elena Marte si è accorta, mentre si dirigeva verso casa, di aver dimenticato degli oggetti personali a scuola e ha deciso di tornare indietro. Quando è arrivata ha sorpreso il collega mentre portava in macchina alcuni computer.
La docente ha chiesto spiegazioni, ma Del Monte, preso dal panico, l’ha legata, imbavagliata e chiusa nella piccola aula sussidi, priva di finestre. Il giorno successivo gli alunni si sono accorti dell’assenza di entrambi i docenti. Solo in tarda mattinata è arrivato il professor Del Monte che ha giustificato il suo ritardo di oltre due ore dicendo che aveva avuto dei problemi familiari. Poco dopo all’insegnante di italiano, Anna Brezza, è arrivato un messaggio strano. Era la richiesta di aiuto della collega Marte che nel frattempo era riuscita a liberarsi dalle corde che le bloccavano mani e piedi. Alunni e professori hanno cominciato a cercare la docente, fino a quando alcuni ragazzi della classe terza hanno sentito degli strani rumori provenire dall’aula sussidi e hanno trovato la professoressa Marte chiusa nell’armadio. A quel punto la docente ha raccontato tutto e ha chiamato le autorità che hanno arrestato Del Monte mentre tentava la fuga. Durante i successivi interrogatori l’insegnante ha confessato che stava rubando i computer e la stampante per rivenderli, così da poter sostenere le spese famigliari. Ha spiegato che nell’ultimo periodo, a causa dell’aumento delle bollette di luce e gas e della benzina, stava avendo gravi problemi economici.