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BENVENUTI NELLA RUBRICA ANIMALI! Qui troverete curiosità, idee e consigli riguardanti gli animali.
Cosa può MANGIARE IL CANE?
La dieta deve tener conto dell’età, dell’attività fisica e dello stato dell’animale.
Inoltre alcune patologie cliniche come il diabete richiedono un'alimentazione specifica. I proprietari possono scegliere tra un’alimentazione casalinga e una a base di prodotti preconfezionati.
L’importante è tenere conto di alcune cose: una dieta equilibrata per il nostro amico deve comprendere non solo proteine, ma anche carboidrati, grassi, vitamine e minerali nelle giuste proporzioni.
È assolutamente da evitare l’utilizzo di avanzi della nostra tavola e anche cibi troppo freddi o troppo caldi che potrebbero causare problemi gastrointestinali.
Il quantitativo è importante: il fabbisogno energetico di mantenimento si può calcolare in kilocalorie x chilogrammo : semplificando si parla di 50 kilokalorie/kg al giorno per cani di taglia grande e 90 kilokalorie/kg al giorno per quelli di taglia piccola in condizioni normali.
Ma quali sono gli alimenti adatti e quelli da evitare?
Tra gli alimenti adatti abbiamo la carne, il pesce, le uova, riso e pasta, verdure, pane secco, latte, formaggio, olio. Ma tutti questi alimenti potrebbero generare intolleranze, per questo è sempre meglio rivolgersi al proprio veterinario.
Tra gli alimenti assolutamente da evitare invece troviamo cipolla, cioccolato, uva, caffè, bevande alcoliche, aglio, pasta di pane non lievitata o lievito per pane, avocado, cibi grassi, noci di macadamia e mandorle, cibi avariati e scaduti, sale, zucchero, prodotti dolcificati, foglie e germogli di patata e pomodoro, insaccati.
L’ASPCA (American Society for the prevention of Cruelty to Animal), grazie all’Animal Poison Control (VAI) fornisce un elenco completo di sostanze alimentari e non, tossiche e nocive per cani e gatti.
da "FOCUS"
In zoologia e in botanica si usa la nomenclatura binomia, introdotta da Linneo. Ogni specie viene cioè indicata con due nomi latini: il primo, relativo al genere, è di solito un sostantivo e si scrive con iniziale maiuscola; il secondo, che indica la specie, può essere sostantivo o un aggettivo e si scrive con iniziale minuscola. Per esempio: Equus caballus, Canis lupus, Viola arenaria. A volte l'aggettivo è composto da due parole, che sono unite da un trattino. Segue, abbreviato, il nome del primo autore che ha descritto la specie: Rana temporaria L. (Linneo).
Le sottospecie si indicano con nomenclatura trinomia: Rana esculenta marmorata.
I CRITERI. Se una specie è indicata con vari nomi prevale quello che è stato dato da chi l'ha pubblicato per primo o prevale quello più corretto scientificamente.
Le principali categorie della classificazione zoologica sono in ordine discendente: Regnum animale (regno); Subregnum (sottoregno); Phylum (tipo); Classis(classe); Ordo (ordine); Familia (famiglia); Genus (genere); Species (specie) a cui possono aggiungersi sottotipi, sottoclassi, sottordini...
Per esempio: la specie Canis lupus appartiene al genere Canis, famiglia Canidae, ordine Carnivori, classe Mammiferi, tipo Cordati, sottoregno Metazoi, regno Animale. I gruppi botanici sono: Regnum vegetabile, Divisio (divisione), Subdivisio (sottodivisione), Classis, Ordo; Familia; Tribus (tribù); Genus; Sectio (sezione); Species; Varietas, Forma, Individuum.
da "FOCUS"
Come le loro parenti più famose, anche le cubomeduse sono prive di un sistema nervoso centrale, e sono "controllate" da una rete neurale diffusa in tutto il corpo e che comprende una manciata di neuroni. Ecco perché il team dell'università di Kiel, in Germania, che ha pubblicato uno studio su Current Biology, è rimasto stupito dai propri stessi risultati: un esperimento sulla Tripedalia cystophora, che dimostra come questo animale sia in grado di imparare dalle esperienze passate e modificare il suo comportamento di conseguenza.
OGNI GIORNO È UNA NOVITÀ
La specie vive nei Caraibi, tra le radici delle mangrovie, dove passa le giornate andando a caccia di piccoli crostacei in mezzo alle mangrovie. Ogni giorno queste cubomeduse devono affrontare un problema: se si avvicinano troppo alle radici rischiano di "infortunarsi" sbattendoci contro. Se al contrario non si avvicinano abbastanza, non riescono ad afferrare le loro prede. Per valutare la distanza, le cubomeduse usano come riferimento, come scoperto nell'esperimento, il contrasto cromatico tra le radici e l'ambiente circostante – che però cambia in continuazione come fanno quindi a non farsi male ogni giorno?
BRAVE COME I TOPI.
Per scoprirlo, alcune cubomeduse sono state piazzate in un grosso acquario "arredato" per simulare una foresta osservate ogni giorno. Quello che il team ha scoperto è che gli animali vanno a sbattere contro le radici molto più spesso a inizio giornata, e man mano imparano a evitarle; sette minuti sono stati sufficienti per ridurre gli scontri del 50%. Questo significa che le cubomeduse imparano dagli stimoli visivi e meccanici, e lo applicano al loro comportamento. Lo fanno molto in fretta: i loro tempi sono paragonabili a quelli di animali come i topi. E lo fanno senza un cervello, e usando solo un migliaio di cellule nervose: abbiamo sempre sottovalutato le capacità intellettuali di questi e forse altri animali privi di sistema nervoso centrale.
da "FOCUS"
La lingua di un camaleonte è circa il doppio della lunghezza del suo corpo e inoltre un camaleonte può spingere la sua lingua da zero a 97 km/h in 1/100 di secondo.
2. Sotto il loro manto di pelliccia bianco nevoso, gli orsi polari hanno la pelle nera, che consente loro di assorbire energia dal sole.
3. Le lontre di mare, per non allontanarsi dal branco durante il sonno, dormono per mano.
4. La lingua di una balena pesa quanto un camion e il suo cuore quanto un auto.
5. L'impronta del naso di un cane è come l'impronta digitale di un essere umano: non ce ne sono due uguali.
6. I denti dei roditori, come i topi, non smettono mai di crescere. Per contenere la loro crescita, masticano costantemente tutto ciò che trovano alla loro vista.
7. I delfini tengono d'occhio i predatori dormendo con un occhio aperto. Quindi, per evitare la privazione del sonno, riposano metà del cervello mentre l'altra continua a funzionare.
8. Le api non hanno uno ma due stomaci. Parte del nettare che consumano va nello stomaco principale, dove viene digerito, mentre il resto viene immagazzinato in uno stomaco speciale per convertirlo in miele e riportarlo nel loro alveare