La nostra scuola ricerca da diversi anni metodologie didattiche attive, sostenendo un’ambiente di apprendimento positivo che possa sostenere gli interessi degli alunni e i loro bisogni. Tali metodi didattici privilegiano l’apprendimento che nasce dall’esperienza laboratoriale, che pone al centro del processo il bambino, valorizzando le sue competenze ed il suo vissuto relazionale.
COSTRUTTIVISMO
Secondo la teoria costruttivista la conoscenza si “costruisce” partendo da esperienze vissute sulle quali conseguentemente si riflette. La conoscenza codificata si serve poi di codici linguistici, matematici, scientifici… Per questo motivo il Costruttivismo mette al centro del processo formativo il bambino che apprende con le sue abilità, competenze ed esperienze e l'insegnante diventa un "regista" del contesto di apprendimento.
La conoscenza, quindi, è una costruzione del soggetto che agisce in una situazione concreta e in collaborazione con altri soggetti con i quali negozia i significati, anche grazie alla comunicazione interpersonale e alla collaborazione sociale.
Gli studi indicano che le pratiche di formazione più efficaci, sono proprio le pratiche attive, come l’apprendimento collaborativo ed i piccoli gruppi di lavoro, utilizzate per attivare negli studenti il conflitto socio-cognitivo e la ricerca collettiva di risultati alle varie problematiche. Affinché si possano acquisire conoscenze, ma anche e soprattutto abilità e competenze, e tra queste quella di “imparare ad imparare", servono strategie e metodologie didattiche tese a valorizzare il potenziale di apprendimento di ciascun alunno e a favorire la sua autonomia. Ecco di seguito le principali metodologie adottate.
È una metodologia didattica che consiste nell’esaminare la complessità della realtà, superando in tal modo la tradizionale visione settorializzata delle discipline. Ad esempio, l’analisi di un ambiente storico-sociale viene effettuata coinvolgendo in modo interattivo e dinamico più discipline, come la storia, la geografia e gli studi sociali, in modo tale da favorire nel bambini una conoscenza globale più ampia e profonda e, perciò, più significativa.
Il tempo dedicato alla conversazione è quotidiano in quanto la discussione sostiene l'apprendimento, parafrasando il testo Discutendo s'impara di A. Ajello, C. Pontecorvo, C. Zucchermaglio (2004). La conversazione è una pratica efficace perché facilita e sviluppa la comunicazione circolare, favorisce la conoscenza di sé, promuove la libera e attiva espressione delle idee, delle opinioni, dei sentimenti e dei vissuti personali e, infine, crea un clima di serenità e di condivisione facilitante la costituzione di un qualsiasi nuovo gruppo di lavoro o preliminare a qualunque successiva attività.
Il cooperative learning è una pratica inclusiva poiché permette una “costruzione comune” di “oggetti”, procedure, concetti. Non è solo «lavorare in gruppo»: non basta infatti organizzare la classe in gruppi perchè si realizzino le condizioni per un’efficace collaborazione e per un buon apprendimento. Esso si rivolge alla classe come insieme di persone che collaborano, in vista di un risultato comune, lavorando in piccoli gruppi.
I suoi principi fondanti sono:
interdipendenza positiva nel gruppo
responsabilità personale
interazione promozionale faccia a faccia
importanza delle competenze sociali
controllo o revisione (riflessione) del lavoro svolto insieme
valutazione individuale e di gruppo
La didattica laboratoriale è naturalmente attiva. Essa privilegia l’apprendimento esperienziale “per favorire l’operatività e allo stesso tempo il dialogo, la riflessione su quello che si fa”, favorendo così le opportunità per gli studenti di costruire attivamente il proprio sapere.
Incoraggia un atteggiamento attivo degli allievi nei confronti della conoscenza sulla base della curiosità e della sfida piuttosto che un atteggiamento passivo. Si può applicare a tutti gli ambiti disciplinari: nel laboratorio, infatti, i saperi disciplinari diventano strumenti per verificare le conoscenze e le competenze che ciascun studente acquisisce per effetto delle sue esperienze laboratoriali.
Questa didattica si basa sui bisogni dell’individuo che apprende; promuove l’apprendimento collaborativo; consente lo sviluppo di competenze. Attraverso questa metodologia (che si può svolgere semplicemente nell’aula o in ambienti con attrezzature particolari), in cui gli studenti lavorano insieme al docente, si promuove un apprendimento significativo e contestualizzato, che favorisce la motivazione.