Ansia a scuola

ANSIA A SCUOLA 

Anche se siamo piccoli, abbiamo già avuto esperienza di cosa significhi avere l’ “ansia”.

Mani sudate, il cuore che batte troppo velocemente, il mal di pancia, la lingua che balla e traballa nella bocca, le gambe che tremano.

Lo sperimentiamo spesso, non solo nella vita là fuori, ma anche a scuola.

Vogliamo avere bei voti e fare contenti i nostri genitori, o semplicemente non vogliamo farli arrabbiare.

Ci hanno detto che lo studio serve per migliorare il nostro futuro, per non dipendere economicamente da nessuno. Così, quando abbiamo qualche insuccesso, temiamo che tutto, nella nostra vita, possa andare male.

C’è un pensiero che ronza sempre nella nostra mente: prendo brutti voti, verrò bocciato, non troverò mai un lavoro e la mia vita sarà un disastro.

Se ti bocciano, si va a finire con i bambini più piccoli, tutti ti possono vedere diverso, diventi “il bocciato”.

Ma anche i compiti creano ansia. Spesso abbiamo paura di non riuscire a farli tutti; o, magari, se li sbagliamo, i prof ci possono sgridare perché pensano che li abbiamo fatti a caso o in fretta.

A scuola, spesso, abbiamo l’ansia per la paura di essere interrogati proprio quando non abbiamo studiato e poi fare brutta figura davanti ai compagni.

Prendere un voto inferiore agli altri a volte dà fastidio e ti fa sentire di aver perso una sfida, con gli altri, ma anche con te stesso.

Nello sport non sempre è così; a fare sport ci andiamo per divertirci; ma ecco che se dal divertimento si passa all’agonismo, allora si potrebbe provare la stessa ansia da prestazione.

L’ansia deriva dal non voler deludere le aspettative degli altri su di noi ma anche ciò che noi aspettiamo da noi stessi.

Sembra quindi innescarsi un circolo perverso nel quale l’ansia sembra generare altra ansia.

Come uscirne?

Forse parlando con i nostri genitori o con gli adulti che ci circondano compresi gli insegnanti o la psicologa dell’istituto. Spesso un punto di vista “esterno” e adulto può aiutare noi ragazzi ad affrontare il problema in maniera diversa ed allontanare così le ansie.

Anche una telefonata ad un amico o ad un’amica può essere una salvezza. Soprattutto in quelle circostanze in cui abbiamo bisogno di calmarci in fretta e non abbiamo a portata di mano un adulto disponibile.

L’ansia fa parte di noi, ma alle volte può essere un incentivo in più a fare meglio.

Proviamo allora a farcela, se non nostra amica, almeno nostra alleata, per dare sempre il meglio di noi stessi.

COS’E’ L’ANSIA? A COSA SERVE? COME GESTIRLA?

L’ansia è una reazione prodotta dall’organismo che serve per aiutare la persona ad affrontare e a superare le difficoltà che si trova davanti. Lo stato di allerta causato dall’ansia ha lo scopo di potenziare le risorse della persona.

Questo stato di allerta porta con sé sensazioni spiacevoli di allarme e tensione con aumento della frequenza cardiaca, del volume respiratorio, della sudorazione, ecc.

Spesso, date le continue e pressanti richieste della nostra società, le persone tendono a respirare male utilizzando solo la parte superiore del torace con inspirazioni velocizzate e superficiali. Invece una corretta respirazione addominale (quella che si fa usando il diaframma) è un’abitudine sana e un’ottima prevenzione dell’ansia esagerata.

L’ansia e la tensione venivano descritte già dagli antichi greci e i rimedi proposti erano corretti e molto semplici:

vivere all’aria aperta e in ambienti luminosi, non mangiare pesante, fare dei bagni, fare ginnastica, ascoltare musica.

La RESPIRAZIONE e il RILASSAMENTO sono i segreti per riuscire a gestire l’ansia.