IL CAMMINO DELLE FONTANE
LE NOSTRE RICERCHE
Le fontane di Besenello, storie di fatica di donne, uomini e animali.
CARATTERISTICHE PRINCIPALI
Abbiamo preso in considerazione nove fontane di Besenello, costruite tra il 1700 ed il 1800, la cui acqua arriva dalle sorgenti del monte Mosna. Alcune sono collegate all’acquedotto comunale.
Una volta le fontane erano importanti per la vita quotidiana poiché non c’era l’acquedotto. Quindi servivano per bere, cucinare, lavarsi, lavare panni e attrezzi, abbeverare gli animali. Per questo motivo le fontane erano spesso suddivise in tre parti diverse: la vasca per abbeverare gli animali, quella per lavare le cose poco sporche e quella per le cose molto sporche. Le fontane che venivano usate solo per bere o prelevare l’acqua dalla spina erano senza lavatoi, le altre li avevano. Ogni fontana ha un canaletto di scarico, e di solito vengono pulite due volte all’anno.
Una volta si andava alle fontane con due secchi e la “zerla” (gerla) sulle spalle o con il “crozidel” o la “canarola di legno”, un’asta con 2 secchi alle estremità per raccogliere l’acqua e portarla nelle case per cucinare. Le donne facevano la “lisciva”, cioè lavavano i panni mettendoli in ammollo nella cenere.
Le mucche venivano portate alla fontana prima che le luci delle stalle venissero spente altrimenti bisognava portare l’acqua con i secchi direttamente nella stalla.
Le fontane hanno sempre avuto una funzione sociale perché erano un luogo di ritrovo per la comunità: le donne, anche in gruppi di quindici o addirittura 20, quando andavano a lavare i panni alla fontana, chiacchieravano. Pure i giovani si trovavano a chiacchierare presso la fontana. Per questo motivo, anche quando arrivò l’acquedotto, la fontana rimase sempre un punto di ritrovo. Oltretutto l’acqua della fontana era gratuita e sempre fresca, anche nelle estati calde.
Oltre alle fontane di paese c’erano anche fontane private: collegate alla sorgente, potevano accedervi 6 o 7 famiglie del vicinato. Nel cortile della bisnonna di Isabel ce n’era una e anche la famiglia di Damiano ne aveva una nell’orto.
Legati alla presenza delle fontane si presentavano due principali problemi. Il primo, quello dei depositi luridi che si accumulavano in fondo alle vasche; il secondo, lo sterco delle mucche sparso ovunque, c’era molta puzza, ma soprattutto si sviluppavano malattie. Le fontane venivano svuotate e pulite due volte l’anno.
Le fontane prendono il nome dalla frazione in cui si trovano o dal nome o soprannome delle famiglie che ci abitano vicino.
LE NOSTRE FONTANE
DI MASERA (1863), uno dei simboli di Besenello, dopo la stretta di via Roma, La fontana di Masera fin dal 1900 é sempre stata un punto di ritrovo. Lì, al tempo della seconda guerra mondiale (1943), gli abitanti di Besenello prendevano l'acqua con i secchi, facevano bere gli animali (cavalli e muli) e le donne lavavano i panni.
La nonna di samuel ha detto che nel 1970 si trovava spesso con gli amici per parlare e giocare quando l’estate era calda.
Dal 2020 la fontana è cambiata per via del restauro: i lavatoi esterni, che le signore usavano per lavare tutti gli indumenti e altre cose di casa, sono stati tolti.
Ancora, La mamma di Samuel si ricorda che quando era piccola in questa fontana la signora Emilia lavava i suoi tappeti.
nel periodo natalizio, all’interno della fontana, viene allestito un bel presepe.
SOTTOCASTELLO ( “dei pesci” - seconda metà ‘800), è in cemento, come una volta, ed è collegata direttamente alla sorgente. Questa si trova sulla strada - percorribile solo a piedi o con il trattore - che da Masera porta a Sottocastello. All’altezza della panchina c’è una discesa e di fronte si trova una porticina in ferro che porta alla sorgente. Quando si entra c’è un tunnel di circa 25 metri che porta in un ambiente più grande e più alto dove c’è una grande vasca in pietra dove arrivano tre piccole sorgenti a getto continuo, indipendentemente dalle condizioni meteo o dalla siccità. In questo ambiente si trovano le stalattiti, sporgenze che dal soffitto vengono verso il basso e si formano per una combinazione di aria e umidità. Nella vasca c’è una presa per il troppo pieno per garantire sempre la continuità del flusso d’acqua alla fontana. Dalla presa parte un tubo in ferro che passa sotto tutta la campagna di Arturo (un vicino) e arriva direttamente alla fontana. Un tempo si riusciva a fare il giro tutt’intorno alla fontana, poi è stata costruita la strada e un lato non è più facilmente accessibile. Questa fontana non può essere chiusa. Sia in estate che in inverno l’acqua ha una temperatura di 12°. E’ molto buona. Anche qui a Natale si immerge in una delle vasche un bel presepe.
Una volta, poiché la vita era molto faticosa, la mattina e la sera prima di andare a dormire, la vacca e il mulo, che ormai sapevano la strada, venivano mandati da soli a bere l’acqua.
Anni fa una scolaresca chiese al signor Ezio (nonno di Federico F.) se poteva mettere nella fontana un pesciolino rosso che avevano in classe e, vedendo che il pesciolino sopravviveva bene, diverse persone hanno iniziato a portare anche i loro. Ogni mese la fontana va pulita poiché venendo dalla sorgente e non contenendo cloro, si formano le alghe. Fortunatamente non è stata demolita come programmato.
Della Contrada Alta (del “senter”), via Alfieri. È una fontana privata, costruita dagli abitanti della via prima del 1893 (prima data documentata). inizialmente era piccola, quadrata e attaccata al muro, poi, nei primi del ‘900, è stata ampliata con l’aggiunta di una vasca dotata di lavatoi. le case di questa strada sono state costruite qui proprio perché si tratta di una zona ricca di sorgenti: una alimenta la fontana di sottocastello, un’altra quella di masera, un’altra ancora la fontana privata. Questi generosi proprietari, che si preoccupavano anche di pulire la fontana più volte l’anno, cedettero parte dell’acqua agli abitanti di via Carducci, più distanti dalla fontana di piazza, che a loro volta e a loro spese si costruirono una piccola fontana. da allora un’unica sorgente ha continuato ad alimentare due fontane portando l’acqua vicina a casa a molte famiglie. nel 2018 la fontana è stata ristrutturata di nuovo, sono stati tolti i lavatoi, costruito il muro a monte di essa e rifatta la pavimentazione di bolognini e ciottoli. ora, con l’acquedotto comunale, la fontana non è più necessaria ma è lì a ricordo di tempi passati e per dare più bellezza e visibilità al paesaggio.
Le lavarine del Dopolavoro (in via Calliano).
Degli Anzelini, in via S. Giovanni, costruita nel 1848. In pietra chiara, costituita da due vasche, arricchita da un pergolato e da una panchina, anch’essa è collegata direttamente alla sorgente, così l’acqua che ne sgorga è sempre freschissima, anche in estate.
In piazza di Besenello, costruita nel 1756, era una fontana imponente. Si trovava di fronte all’allora Cassa Rurale, attuale fioreria, ed era la fontana principale, nonché la più grande del paese: potevano starci contemporaneamente ben sedici donne al lavatoio e quattro mucche all’abbeveratoio. E’ stata demolita nei primi anni ‘60 poiché stavano arrivando l’acquedotto e le fognature e iniziavano a circolare le prime automobili e la corriera del sig. Dante, che passava proprio di lì.
Attualmente in un angolo della piazza c’è una fontanella, dove ci fermiamo sempre a bere una buonissima e fresca acqua quando andiamo nell’orto della scuola o nell’aula bosco.
Dei Moneghi, in via Trento, vicino alla chiesa di S. Marina, ora fontanella utilizzata solo per bere. Una volta era una fontana grande, a lato della strada.
Del Dos. una volta era a due vasche, in cemento, con i lavatoi. Qualche anno fa è stata ristrutturata, ormai nessuno la usava più per lavare i panni, come ha fatto la signora Rita, bisnonna di Davide, per tanti anni, sia d’estate che in inverno.
Degli Alpini, vicino alla Casa Anziani, costruita nel 2002. L’acqua non si può bere, perché è di sorgente e non viene controllata regolarmente.
Di Dietrobeseno, vicino alla chiesa di S. Andrea.
Di Compet.
Dei Struffi. È una fontana privata, la cui acqua dovrebbe arrivare dal lago di Caldonazzo, attraversando le montagne, e dalla campagna alla sorgente. Essendo una fontana di sorgente, la temperatura dell’acqua è di 10 gradi in estate e in inverno.
SCALETTA
E' PRONTA LA MOSTRA IN BIBLIOTECA!