Nelle classi 2A e 2C, durante le ore di Italiano, abbiamo analizzato la poesia poesia di Wislawa Szymborska intitolata “Prospettiva”, nella quale l’autrice guardando dalla finestra assiste ad una scena apparentemente insignificante, in una giornata altrettanto insignificante, tra due perfetti sconosciuti che si incrociano per la strada. Usando l’immaginazione la poetessa aggiunge qualcosa a questo quadretto, qualcosa che forse nemmeno esiste nella realtà, ma che lo rende più bello e magico.
Del resto quella del poeta che contempla il mondo restando in disparte, guardando dalla finestra, è una condizione descritta da molti altri poeti, da Giacomo Leopardi a Cesare Pavese a Umberto Saba.
A questo punto uno dei ragazzi ci ha fatto notare che rimanendo a casa per colpa dell’emergenza Covid-19, tutti quanti loro si trovavano nella stessa e identica condizione.
Perché allora non farlo anche noi? Perché non proviamo a descrivere con le nostre parole ciò che vediamo dalla nostra finestra aggiungendo alla triste realtà la nostra immaginazione e i nostri sogni? Al posto dei colori i ragazzi hanno usato le parole, molte parole, per scrivere testi in poesia e in prosa. Il risultato è stato davvero sorprendente.