Seminario Interno

I primi passi del progetto DataChildMap

Bambini, educatori e famiglie e le piattaforme digitali. Un rapporto turbolento, complesso e di difficile gestione, soprattutto se contestualizzato nella società moderna. Viviamo in un’epoca in cui l’estrazione di dati continua dagli ambiti digitali che frequentiamo, nonché la monopolizzazione di tali dati da piattaforme e app social, di entertainment oppure di acquisti online, plasmano la nostra quotidianità a seconda del contesto culturale in cui ci troviamo.

Per indagare in modo particolare il caso italiano, nasce DataChildMap, un progetto a cura del Dipartimento di Filosofia, Sociologia, Pedagogia e Psicologia Applicata (FISPPA) dell’Università degli Studi di Padova. Tale studio è volto a fornire un’analisi degli usi (e abusi) delle tecnologie che comportano questioni di privacy, manipolazione e sorveglianza durante i primi stadi della vita.

DataChildMap ha creato appositamente un sito web dedicato a tutti gli interessati per rimanere aggiornati sulle nuove informazioni ed eventuali eventi legati ai risultati raggiunti tramite le analisi. Questo sito è in continua evoluzione, così come il progetto stesso, ma ad oggi introduce alcune informazioni sui membri del gruppo di lavoro di DataChildMap (scheda “Progetto & Team”); uno spazio dove seguiranno articoli inerenti al progetto, piccole interviste ed estratti di relazioni, come aggiornamenti legati a eventi o convegni (scheda Attività); e uno spazio dove verranno pubblicati i risultati salienti delle analisi (Risultati).

Un seminario interno

Per quanto concerne alcune novità, proprio recentemente, in data 17 luglio 2023, il gruppo di lavoro ha organizzato un breve seminario interno per vedere concretamente a che punto era arrivato DataChildMap e definire collettivamente i successivi passi da compiere.

Tale incontro è stato caratterizzato da una parte iniziale di presentazione dei dati e delle tendenze raccolte fino ad oggi, con una particolare attenzione rivolta verso gli educatori. È stato accuratamente analizzato lo stato dell’arte in materia di tecnologie e professionalità educative per lo 0-6, includendo teorie e politiche. Sono state anche discusse le problematiche inerenti all’estrazione di dati in età 0-3 per la monetizzazione e profilazione dei consumi di genitori e bambini, questione contraddistinta con il nome di “datificazione”. Le implicazioni per sistemi di educazione e cura della prima infanzia sono state discusse alla luce di due studi di Benchmarking di app, così come da uno studio basato su interviste condotte a educatori italiani.

Successivamente si sono discusse le possibili metodologie riguardanti la parte più sociologica del progetto, ovvero le pratiche di consumo di Media Digitali da parte delle famiglie. Questa seconda parte di DataChildMap è ancora in fase organizzativa, ma molte delle ricerche preventive sono già in fase avanzata, come un’indagine su campione nazionale su infanzia e tecnologie. È stato anche introdotto il laboratorio di ricerca-formazione con educatori, “The Change Lab”, ideato specificatamente per proporre uno spazio di riflessione sulla documentazione educativa al crocevia con tecnologie “intelligenti” che però ripercorrono modelli business basati sull’estrazione di dati. Al centro, la questione della privacy di bambini e bambine, e delle loro famiglie.

Infine, si sono concordate le tappe future. Un grande quesito che sorge spontaneo di fronte ad un progetto di queste dimensioni è la divulgazione. Come portare all’attenzione DataChildMap? A chi ci rivolgiamo? Come comunicare al meglio i risultati? Diversi progetti sono in fase organizzativa, ma, per concludere, è possibile intuire come ci sia ancora molto da fare, ma DataChildMap è sicuramente sulla buona strada. L’impegno e la passione collettivi del gruppo di ricerca saranno il punto di riferimento per affrontare le questioni proposte.

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