Co-progettazione di raccomandazioni per un approccio affidabile ed equo alle tecnologie nei servizi dell'ECEC
Coltivare un sistema 0-6 di qualità richiede professionalità.
Siffatta professionalità può essere solo il risultato di una sistematica riflessione sulla pratica e di impegno nella trasformazione sociale e culturale.
La metodologia ChangeLab promuove un approccio critico e riflessivo ai problemi esistenti. Si svolge attraverso diverse sessioni di attività condotte da esperti su un argomento. Un esperto esterno, tuttavia, non è a conoscenza di un contesto di pratica, così come lo conoscono e vivono i partecipanti. Pertanto, l’esperto offre solo occasioni per il “mirroring” delle pratiche professionali, per permettere ai partecipanti di vedere se stessi e il proprio contesto, e quindi, di rilanciare situazioni, per concentrarsi sulle tensioni e dilemmi nell' attività professionale. Sciogliendo nodi e riflettendo su futuri possibili/alternativi, possono sorgere soluzioni trasformative.
Il laboratorio di cambiamento o ChangeLab come concepito nel 1996 (Engeström & Virkkunnen, 1996)
I “Change Labs” si basano su una metodologia sviluppata dall’Università di Helsinki, che prendono in considerazione la teoria socio-culturale dell’apprendimento. Dalla loro nascita nel 1996, sono stati ampiamente implementati per lo sviluppo professionale ed organizzativo, comprese le professioni socio-sanitarie e educative.
L'obiettivo primario del nostro "Change Lab" è la gestione della documentazione pedagogica al crocevia con l'uso della tecnologia nel servizio ECEC.
La documentazione pedagogica è complessa: può includere i diari degli educatori o gli strumenti adottati per analizzare i progressi dei bambini in relazione a un progetto educativo; o il progresso del progetto complessivo; o indicatori di qualità. Ma comprende anche i documenti prodotti per comunicare con le famiglie sull'attività educativa e in particolare lo sviluppo e i risultati di apprendimento dei bambini. Nelle nostre ricerche precedenti, abbiamo individuato problematiche rilevanti nell’adozione di tecnologie per la documentazione pedagogica (Restiglian et al., 2023).
Pertanto, siamo d'accordo sul fatto che si tratta di un settore cruciale per affrontare efficacemente le sfide tecnologiche e digitali in continua evoluzione e contribuire alla costruzione proattiva di un ambiente di crescita professionale, di dialogo con le famiglie e la comunità territoriale, senza mai perdere di vista la centralità del bambino. Tuttavia, riteniamo che le situazioni problematiche relative all'uso di piattaforme social, nonché miti e credenze sull'efficacia delle tecnologie per l'apprendimento o addirittura l'uso poco riflessivo da parte delle famiglie richiedano un intervento professionale e la formulazione di politiche.
Il ChangeLab, nel contesto del progetto Data Child Map, mira a rispondere all’urgenza di esplorare e costruire una prospettiva partecipativa sulle tecnologie “smart” basate su algoritmi ed uso di enormi quantità di dati utente. Abbiamo insistito a lungo, nel nostro progetto, sui dilemmi imposti dalla società post-digitale.
Come si evolve la documentazione pedagogica, in quanto nucleo di un professionalismo educativo maturo, in relazione alla presenza del fenomeno tecnologico così configurata? E come possono intervenire gli educatori, per mantenere la centralità i diritti dei bambini ad una educazione di qualità?
Siamo appena partiti!
Tre strutture 0-3 hanno deciso di raggiungerci in questa avventura congiunta, e stanno explorando attivamente le problematiche e le idee relative alla documentazione pedagogica nell'era (post)digitale.