Green Policy

La Croce Rossa Italiana si impegna a proteggere l’ambiente, la salute e la sicurezza delle persone, quale elemento strategico e fondamentale della propria missione istituzionale, volta ad alleviare le sofferenze umane.
La CRI, come parte del Movimento Internazionale della Croce Rossa e della Mezzaluna Rossa, si impegna a ridurre l’impatto ambientale delle proprie sedi e operazioni adottando le misure contenute nella
Politica Ambientale.
Gli obiettivi contenuti nella Politica Ambientale CRI
sono inoltre in linea con gli Obiettivi per lo Sviluppo Sostenibile dell’Organizzazione delle Nazioni Unite (SDGs), nonchè con gli obiettivi della Strategia CRI 2018-2030.
L'impegno della CRI in questo ambito è testimoniato anche dalla
campagna quadriennale “Effetto Terra”, con la quale si vuole mostrare ad ogni cittadino che i comportamenti del singolo, così come quelli delle istituzioni e delle imprese, sono fondamentali per contrastare i cambiamenti climatici in atto. Inoltre l'Associazione ha aderito nel 2021 alla Carta per il Clima e l’Ambiente per le Organizzazioni Umanitarie.

COME VOGLIAMO RENDERE L'EVENTO PIÙ SOSTENIBILE

Usiamo la borraccia
non lasciarla a casa e portala con te all'evento
Utilizziamo mezzi sostenibili
per il viaggio verso l'evento
Evitiamo la plastica monouso
come posate e cannucce
Badge in bamboo
materiale sostenibile con una ricrescita molto rapida
Evitiamo di stampare
facciamo il biglietto elettronico
Spegniamo la luce
nelle stanze dove non c'è più nessuno

SCELTE CONSAPEVOLI

Le scelte di acquisto sono di fondamentale importanza per la sostenibilità, sia da un punto di vista ambientale sia sotto il profilo sociale. Noi Giovani CRI vogliamo contribuire a questo processo di cambiamento, compiendo scelte che tengano conto della sostenibilità e della responsabilità sociale ed etica del processo produttivo.

Per questo, in occasione dell'evento abbiamo scelto di regalare a tutti i partecipanti le tovagliette artigianali della Cooperativa Made in Sipario, una realtà virtuosa del territorio di Firenze, i cui soci lavoratori sono giovani adulti con disabilità intellettiva o in situazione di fragilità che lavorano fianco a fianco ogni giorno per produrre oggetti che siano acquistati perché sono “belli, utili e non solo solidali”.

PILLOLE DI SOSTENIBILITÀ

Zero plastica

L’inquinamento da plastica, aumentato negli ultimi decenni, è uno dei problemi ambientali più urgenti da affrontare, ma le scelte di ogni cittadino possono fare la differenza. Cosa possiamo fare? Possiamo impegnarci a smaltire correttamente i rifiuti e assumere comportamenti che riducano il consumo di plastica, generando domanda sui mercati di prodotti realizzati con materiali e processi produttivi sostenibili.

Nel 2015 il mondo ha prodotto più di 380 milioni di tonnellate di plastica, ovvero circa due terzi della popolazione mondiale. Infatti, ad oggi ogni attività umana utilizza oggetti in plastica: alcuni prodotti sono destinati a durare poco, ma rimangono nell’ambiente per centinaia di anni.
Della plastica globale prodotta tra il 1950 e il 2015, solamente il
6-7% è stato riciclato e sebbene il riciclaggio è preferibile all'incenerimento o alla discarica, la maggior parte della plastica può essere riciclata solo una o due volte.

Le materie plastiche smaltite in maniera scorretta possono finire nel mare, dove si degradano alla luce solare in particelle sempre più piccole, contribuendo così all'aumento di microplastiche nell'acqua che beviamo e nel cibo che mangiamo. Il Great Pacific Garbage Patch è l’esempio più conosciuto di accumulo di rifiuti plastici sulla superfice marina: si è formato a partire dagli anni '80 nell'Oceano Pacifico a causa dell'incessante inquinamento da parte dell'uomo e può raggiungere un'estensione pari alla superficie degli Stati Uniti.

Il più grande impatto che i paesi ricchi possono avere sulla riduzione dell’inquinamento globale da plastica è l'investimento nella gestione dei rifiuti nei paesi a basso e medio reddito. Infatti, se tutti i paesi avessero una gestione efficace dei rifiuti, i rifiuti di plastica mal gestiti potrebbero essere ridotti dell'80%.

Alimentazione sostenibile

I “sistemi alimentari” sono responsabili per circa il 30% delle emissioni antropogeniche di gas serra.
Come possiamo rendere più sostenibile la nostra dieta? Riducendo il consumo di prodotti di origine animale e preferendo l’acquisto di prodotti biologici. Infatti per produrre 1 chilo di carne bovina si consumano in media più di 15.000 litri di acqua e per 1 chilo di carne di suino invece circa 5.000 litri si acqua.

La filiera legata ai prodotti di origine animale è la ragione principale dell'aumento delle emissioni di gas serra. Secondo la rivista Science, i prodotti di origine animale utilizzano l’83% dei terreni agricoli e producono il 60% delle emissioni dell’intero settore agricolo e, inoltre, per la produzione necessitano di grandi quantità di acqua. La filiera della carne è responsabile del 30% delle emissioni globali di metano, alle quali si aggiungono fonti indirette di emissioni: distruzione di foreste e boschi per creare spazi dedicati a pascoli e monocolture destinate a sfamare gli animali.

L’utilizzo di pesticidi e fertilizzanti chimici, oltre ad essere estremamente dannoso per le api, rappresenta una fonte ulteriore di gas serra. Un rimedio a questo fenomeno è l’agricoltura biologica che evita l’impiego di queste sostanze.

Al termine della filiera alimentare, circa un terzo di tutto il cibo prodotto nel mondo viene sprecato. App come Too Good To Go tentano di ridurre lo spreco alimentare di bar e ristoranti dando loro l’opportunità di mettere in vendita i prodotti avanzati dalla giornata ad un prezzo ridotto.

Mobilità sostenibile

I trasporti hanno rappresentato il 25% delle emissioni di gas a effetto serra dell'UE nel 2018. Queste provengono per il 72% dal trasporto su strada, per il 14% dal trasporto marittimo e per il 13% dal trasporto aereo.
Come possiamo viaggiare inquinando il meno possibile? Per spostamenti di lunga tratta scegliamo il treno, che risulta il mezzo di trasporto più sostenibile con lo 0,4% delle emissioni. Per spostamenti brevi preferiamo mezzi condivisi, pubblici o anche bicicletta e monopattino.

Il trasporto aereo è il mezzo maggiormente inquinante a parità di passeggero per chilometro: viaggiando in aereo produciamo 285 grammi di CO2 per chilometro a persona, mentre in treno solo 14 grammi di CO2. Inoltre, vengono prese in considerazione anche le emissioni che si verificano durante la produzione, la trasmissione e la distribuzione dell'energia utilizzata. Il trasporto provoca anche delle emissioni non di scarico di inquinanti atmosferici, in particolare materiale particolato dovuto ad esempio all'abrasione di freni, ruote e pneumatici o binari ferroviari.

Viaggiare in aereo potrebbe risultare tuttavia una scelta più sostenibile se paragonata a viaggi lunghi su mezzi a benzina o diesel, specialmente qualora si viaggiasse da soli. Invece viaggiare in treno rappresenta la forma più ecologica di trasporto motorizzato di passeggeri in termini di emissioni di gas serra.

Infatti, un rapporto dell’Agenzia Europea dell'Ambiente riporta come sia il trasporto ferroviario, sia quello marittimo siano la scelta che comporta meno emissioni tra i mezzi di trasporto a motore: i treni e le navi hanno le emissioni più basse nel rapporto tra chilometro e unità trasportata.

Energia rinnovabile

Il petrolio, il gas e il carbone producono enormi quantità di CO2: passando all’energia rinnovabile possiamo ridurre la nostra carbon footprint.
Come possiamo farlo? Con alcuni piccoli accorgimenti possiamo diminuire la quantità di CO2 emessa dalle nostre case. Passare ad una fornitura di energia verde è infatti uno dei modi più semplici e veloci per ridurre le emissioni, contribuendo così a rallentare il cambiamento climatico.

La generazione di energia green in Italia presenta importanti differenze in base alle caratteristiche del territorio e alla distribuzione delle risorse rinnovabili: l’idroelettrico è dominante dove il terreno presenta forti pendenze; il fotovoltaico è più presente al sud; l’energia eolica viene raccolta soprattutto nelle grandi isole; l’energia geotermica ha come polo d’eccellenza la Toscana per le sue caratteristiche geologiche.

Negli ultimi anni l'Italia ha visto una forte crescita di tutte le rinnovabili. Nel 2010 infatti solo 356 comuni italiani avevano impianti basati sulle rinnovabili, mentre oggi il 100% delle municipalità ha almeno un impianto rinnovabile (7.900 comuni).
In Italia il totale della produzione di energia rinnovabile è suddivisa in: il 42% dal settore idroelettrico; il 20% dal fotovoltaico; il 17% dalle bioenergie (energia proveniente dalla biomassa); il 16% dall'eolico, settore più in crescita; il 5% dalla componente geotermica.

A sostegno della campagna "ActNow" delle Nazioni Unite per promuovere le azioni individuali nel contrasto alla crisi climatica è stata creata AWorld, un'App che guida l'utente ad intraprendere azioni concrete e quotidiane per uno stile di vita sostenibile, attraverso contenuti stimolanti e interattivi.