Aggiornamento circa l’evoluzione dell’Emergenza Coronavirus

Sono passati ormai due mesi dall'ultima comunicazione formale legata all'evoluzione dell’Emergenza Coronavirus. Fortunatamente stiamo vedendo i risultati degli sforzi fatti per combattere il propagarsi del virus e pian pianino stanno riaprendo tante attività e stiamo andando verso una nuova normalità. Sicuramente questa fase ha messo a dura prova la tenuta sociale e i poveri sono quelli che hanno maggiormente pagato questa crisi. Stiamo incontrando nuove povertà e stiamo modificando il nostro stile di vita e il nostro stile pastorale.

Le nostre Caritas parrocchiali e i Centri di Ascolto sono stati costretti a modificare il proprio operato e questa emergenza ci offre l’opportunità di ripensare il nostro essere prima ancora che il nostro fare. Finalmente siamo riusciti a coinvolgere tanti giovani e tante persone nuove.

Oggi la parola “opportunità” mi pare quella che rappresenti meglio questo momento storico senza dimenticare le fatiche di chi si è trovato ad intensificare moltissimo gli sforzi o di chi ha vissuto il limite dello stare a cassa perché anziano e per questo più a rischio di altri.

Vi presentiamo delle note anche operative che si propongono due tensioni che possono apparire opposte, ma ci chiamano a trovare una sintesi di senso.

Da una parte la realizzazione di protocolli sanitari stringenti che hanno l’obiettivo di tutelare i volontari e i poveri che si rivolgono alla nostra porta per chiedere un aiuto (o forse ci chiedono di andare alla loro porta a offrire speranza!), dall'altra la propensione ad essere animatori di comunità sempre più inclusivi verso chi soffre rinnovando il nostro modo di essere e di pensare.

Le note e le proposte pastorali che proponiamo, spesso abbastanza audaci, sono opportunità di ripensamento del nostro fare e del nostro essere. Vorremmo che le nostre parrocchie si ponessero una domanda. Cosa ci ha insegnato questa emergenza? Cosa è necessario tenere? Cosa è superfluo e continuiamo a fare perché si è sempre fatto così?

Per qualsiasi esigenza, contattateci con mail a segreteria@caritasreggiana.it.


Isacco Rinaldi

Direttore Caritas diocesana

Fase 2 - lettera del direttore

Nelle ultime settimane si sono succedute supposizioni e aspettative crescenti rispetto la data del 4 maggio e in molti speravano che questa segnasse un cambio radicale, ma così non è stato.

Non abbiamo le competenze e non spetta a noi giudicare le scelte fatte in un ambito così complesso come questo. Crediamo, invece, che ci competa continuare a fare la nostra parte per coniugare carità e sicurezza seguendo l’invito di Papa Francesco: “In questo tempo, nel quale si incomincia ad avere disposizioni per uscire dalla quarantena, preghiamo il Signore perché dia al suo popolo, a tutti noi, la grazia della prudenza e della obbedienza alle disposizioni, perché la pandemia non torni”.

Da un punto di vista strettamente operativo confermiamo tutte le disposizioni precedentemente fornite che riportiamo di seguito aggiornate con alcune modifiche ai nostri servizi e con alcune novità (leggi la Nota più sotto).

Stiamo interloquendo con la Regione che farà uscire prossimamente nuove linee guida per il volontariato; non appena saranno pronte ve ne daremo tempestiva comunicazione e aggiorneremo, alla luce di quelle, le nostre indicazioni operative.

Ci sono invece rilevanti cambiamenti da un punto di vista dell’azione pastorale che vi proponiamo come Caritas e modalità di accompagnamento che come Caritas diocesana vorremmo mettere in campo per e con tutte le parrocchie.

Una prima grande novità riguarda la disponibilità di risorse economiche per l’emergenza da parte della Caritas diocesana (da non confondere con il Fondo San Carlo istituito dal Vescovo di cui si parlerà tra qualche riga). Il nostro intento è di mettere a disposizione delle parrocchie risorse aggiuntive e temporanee per fronteggiare le situazioni di più grave emergenza che stanno incontrando in questo periodo (leggi qui).

La possibilità di finanziare interventi di emergenza avrà una durata limitata nel tempo (8 maggio - 30 giugno) e delle procedure per accedere, seppur molto agili. Per tutte le informazioni e domande su questo tema vi rimandiamo al documento di cui sopra e al contatto con alberto@caritasreggiana.it e/o valentina@caritasreggiana.it. Una volta terminato questo periodo emergenziale prenderà il via la possibilità di utilizzare il Fondo diocesano San Carlo Borromeo istituito dal Vescovo e affidato alla gestione della Caritas diocesana. Riguardo le modalità di funzionamento, non siamo ancora in grado di aggiornarvi, tuttavia vi vogliamo preannunciare che questo fondo non sarà assistenziale bensì promozionale, incentrato sul sostegno a forme di inserimento lavorativo, microimprenditorialità, formazione, ... guardando ad una progettualità ampia che riguardi tutto il nucleo familiare di cui la persona fa parte. Su questo tema ci impegniamo ad aggiornarvi quanto prima e condividere con voi le modalità di funzionamento.

Abbiamo avviato con DarVoce una progettualità di cui forse alcuni avranno già sentito parlare, che riguarda la creazione di un magazzino unico per sostenere le distribuzioni alimentari; nel nostro intento questo progetto rappresenta l’ideale concretizzazione di quanto ragionato lo scorso anno con le Caritas parrocchiali della città di Reggio, nel laboratorio sui beni alimentari. Non è un progetto sostitutivo, bensì sussidiario all’azione delle parrocchie. In questa fase complessa si sta occupando anche di quelle persone che eccedono la capacità delle parrocchie ma, tornati alla normalità, vorremmo che il progetto si mantenesse per fungere da punto di riferimento e supporto per tutte le Caritas che distribuiscono aiuti alimentari. Il progetto è fortemento condiviso con il Banco Alimentare che sta collaborando attivamente e con cui si stanno costruendo le condizioni perché nel prossimo futuro questo luogo diventi il punto in cui ritirare le derrate del Banco Alimentare e in cui far confluire alcuni grossi donatori che contattano la Caritas diocesana o le Caritas parrocchiali. Grazie a questa progettualità abbiamo messo a punto anche un paniere di beni che stiamo tenendo come riferimento. E’ un paniere molto ampio che permette alle persone un sostentamento dignitoso e ci piacerebbe che tutte le Caritas arrivassero ad avere un unico standard per garantire un trattamento uniforme a tutte le persone in difficoltà della diocesi e vogliamo sostenere le parrocchie in questo. Per info o necessità potete scrivere a segreteria@caritasreggiana.it.

Un’ulteriore proposta che vi facciamo e quella di partecipare ad un percorso di condivisione e approfondimento virtuale dal titolo “ChiAmati alla relazione, anche ora”. Sarà l’occasione per rivedersi, pregare insieme, aggiornarci sulle situazione che stiamo vivendo e condividere le prospettive future che vi abbiamo elencato sopra. Scarica qui la locandina e potete iscrivervi inviando una mail matteo@caritasreggiana.it.

4-05-2020 Nuove note organizzative per Caritas parrocchiali 27-03-2020
nota organizzativa per Caritas parrocchiali

Assicurazione obbligatoria volontari

Buongiorno a tutti,

nel ringraziarvi ancora per il lavoro che state facendo e ad integrazione di quanto comunicato con la nostra nota del 27 marzo (che alleghiamo nuovamente), siamo a richiedervi un ulteriore importante adempimento che serve a tutelare voi e i volontari che continuano a prestare servizio in questo periodo di emergenza.

Le "Linee guida per le attività del volontariato nell'ambito dell'emergenza epidemiologica Covid-19" emanate dalla Regione Emilia-Romagna il 25 marzo, precisano che tutti i volontari impegnati in attività in questo periodo emergenziale devono essere assicurati non solo per infortuni e responsabilità civile verso terzi ma anche per "malattie contratte durante il servizio" (assicurazione sanitaria). Come Caritas Diocesana, come segno di vicinanza e sostegno a voi e ai vostri volontari, abbiamo scelto di attivare centralmente una polizza assicurativa idonea in questo senso che possa coprire l'attività di tutti i volontari delle Caritas parrocchiali.

Precisiamo che le coperture assicurative standard delle parrocchie non prevedono la parte sanitaria, è quindi necessaria in ogni caso questa nuova copertura assicurativa. A tale proposito è necessario che voi ci comunichiate i dati di tutti i volontari attivi in questo periodo e facciate firmare loro un modulo di dichiarazione di disponibilità che potete scaricare.

Vi chiediamo quindi di inviarci, il prima possibile, una mail all'indirizzo segreteria@caritasreggiana.it con i dati dei volontari attivi, cioè: nome, cognome, luogo e data di nascita, codice fiscale, indirizzo di residenza. In secondo luogo vi chiediamo di stampare e far firmare ad ogni volontario il modulo allegato: in alto a destra va scritto il nome (ben leggibile) aggiungendo anche luogo e data di nascita e codice fiscale e va firmato per ricevuta. Voi dovete tenere l'originale e lasciarne al volontario una copia. Vi chiediamo poi di mandarci in scansione (o foto) i moduli firmati sempre alla mail segreteria@caritasreggiana.it

Ci rendiamo conto che questo sia un ulteriore peso per voi ma la copertura assicurativa è obbligatoria e non sarà possibile fare altrimenti. Se qualcuno ha già provveduto a questo adempimento in autonomia, vi chiediamo di farcelo sapere.

Se per portare avanti le attività avete chiesto la collaborazione di altre realtà che già autonomamente assicurano i volontari e utilizzate quindi i loro volontari (Croce Rossa, Protezione Civile, Auser, Scout, etc.), non dovete farlo voi.

Rimaniamo a disposizione per qualsiasi chiarimento e per un confronto operativo.

Grazie e buon lavoro!

Isacco Rinaldi

Direttore Caritas diocesana

Nota Caritas su emergenza Coronavirus e Mensa

In questo momento stanno circolando messaggi Caritas in modo non ufficiale che non aiutano a comprendere bene la richiesta che stiamo facendo in modo particolare ai giovani. Per evitare il diffondersi di notizie non precise inviamo questa nota chiarificatrice.

La Mensa Caritas, al momento, è l’unica aperta ed è sostenuta dalle altre due (del Vescovo e dei Cappuccini) per quello che riguarda il personale e l’approvvigionamento degli alimenti. Consegniamo ogni giorno almeno 350 pasti (tra pranzi e cene).

Ogni giorno per far funzionare la mensa sono necessarie almeno 15 persone. Tre vengono messe a disposizione dalla Protezione Civile e si occupano della preparazione dei pasti in cucina e a loro va il nostro più sentito ringraziamento. I restanti 12 sono a rotazione. Chi offre la disponibilità per questo servizio deve impegnarsi per tre o quattro mattine la settimana. Questo ci permette di fare due turnazioni con gruppi stabili per ridurre al massimo la possibilità di contagio tra i volontari stessi e nei confronti degli utenti.

Tutti i dipendenti legati alla Curia che hanno la possibilità stanno prestando il loro servizio.

Le condizioni per potere prestare questo servizio sono le seguenti:

  • età inferiore ai 65, privilegiando le età più basse;
  • nessuna patologia cronica o pregressa o immunodepressione;
  • buon stato di salute e garanzia di disponibilità per almeno tre giorni di servizio fissi a settimana, secondo un calendario già prestabilito dalle ore 8.00 di mattina fino almeno alle 12.30;
  • impegno a non entrare in contatto con altre persone al di fuori dei famigliari per evitare di diffondere il virus;
  • partecipazione ad una formazione on line per imparare le norme sanitarie da usare in mensa;
  • comunicazione immediata e sospensione del servizio qualora si entri a contatto con una persona positiva o insorga qualsiasi tipo di sintomo (febbre, tosse, raffreddore, mal di gola o altro);
  • spirito di servizio con disponibilità a fare ciò che viene chiesto dai responsabili, rispettando tutte le norme di sicurezza della struttura.

Le disponibilità per questo tipo di volontariato dovranno essere comunicate tramite mail a segreteria@caritasreggiana.it lasciando il proprio recapito telefonico. La Caritas diocesana richiamerà le persone per verificare l’esatta disponibilità.

Inoltre, da molte parrocchie ci vengono richieste disponibilità di giovani per la consegna a domicilio di aiuti ai più bisognosi, mentre i Servizi Sociali coordinano nei Comuni la distribuzione e la consegna a domicilio di spesa e medicinali a malati o a situazioni di fragilità. Per il Comune di Reggio Emilia è necessario fare riferimento a Dar Voce. Chiediamo pertanto, in modo particolare a chi vive lontano da Reggio o a chi non può offrire tutta la disponibilità oraria richiesta dalla mensa, di offrire questa disponibilità alle Caritas parrocchiali o ai parroci o di segnalarla alla Caritas diocesana che organizzerà i collegamenti.

Queste misure, i criteri descritti sopra per i volontari e l’organizzazione citata si rendono necessari dopo l’ulteriore restringimento della possibilità di mobilità delle persone e per la scrupolosa osservanza delle misure anti-contagio che ci sono imposte.


Il Direttore

Isacco Rinaldi

fondo "san carlo borromeo"