Dialogo tra cervello e microbiota
con:
Lorenzo Emmi - Prof. a contratto di Immunologia Clinica presso AOU Careggi, Firenze.
Duccio Cavalieri - Dipartimento di Biologia, Università degli Sudi di Firenze.
Modera
Gaetana (Katia) Sterrantino, Malattie Infettive, AOU Careggi, Firenze.
I rapporti tra intestino e cervello sono molto complessi e passano attraverso varie vie di comunicazione: quella nervosa (in particolare il nervo vago, oltre a numerosi neurotrasmettitori), quella endocrina (asse ipotalamo-ipofisi-surrene), quella immunologica (passaggio reciproco di molecole infiammatorie, quali citochine, chemochine e linfociti) ed infine quella metabolica (metaboliti di origine batterica e alimentare). In estrema sintesi, in presenza di dieta povera di carne rossa e zuccheri, e ricca invece in fibre, si crea a livello intestinale uno stato eubiotico, ovvero anti-infiammatorio, che è in grado attraverso le suddette vie di propagarsi anche a livello cerebrale. Al contrario, una dieta povera in fibre e ricca in zuccheri semplici e carne rossa, crea a livello intestinale uno stato disbiotico, ovvero infiammatorio, che, sempre con gli stessi meccanismi, è in grado di indurre uno stato di infiammazione minima ma persistente anche a livello del sistema nervoso centrale. L’infiammazione a questo livello, definita neuro-infiammazione, potrebbe essere una nuova chiave di interpretazione di numerose malattie neuropsichiatriche. Inoltre, le modificazioni neuro-immuno-metaboliche a livello intestinale sembrano aver un ruolo cruciale anche nella patogenesi di malattie autoimmuni, metaboliche, nell’obesità, nel cancro, nonché nelle malattie cardiovascolari.