Gli antibiotici: un bene prezioso da non sprecare

Giampaolo Corti, Università di Firenze e Azienda Ospedaliera di Careggi

Patrizia Pecile, Azienda Ospedaliera di Careggi

Modera

Francesca Camilli, CNR-IBIMET e Caffè-Scienza

con

Caffè-Scienza

"Gli antibiotici: un bene prezioso da non sprecare"

Martedì 16 ottobre 2018 ore 21: 00

SMS di Rifredi

Via Vittorio Emanuele II 303, Firenze

Micrografia elettronica a scansione di Staphylococcus aureus meticillino-resistente

(MRSA, marrone) circondato da detriti cellulari.

L'MRSA resiste al trattamento con molti antibiotici (Source: Wiki Commons)

Secondo i risultati di un sondaggio condotto nel 2007 tra i lettori del “British Medical Journal”, in un’ipotetica classifica delle principali scoperte in campo medico di tutti i tempi, gli antibiotici si piazzano al secondo posto, preceduti soltanto dalla sanificazione delle acque. L’importanza degli antibiotici nella storia è facilmente comprensibile: ad esempio, la pandemia influenzale “spagnola” del 1918 ha fatto più morti della prima guerra mondiale, anche se, più che al virus influenzale A(H1N1), il maggior numero dei decessi sembra ascrivibile alle complicanze batteriche sovrimposte all’influenza, come la polmonite da Staphylococcus aureus, allora incurabile perché eravamo in era preantibiotica.

Da allora si è fatto degli antibiotici un uso sempre più massiccio, tanto da risultare oggi la seconda categoria di farmaci più prescritta dopo gli agenti attivi sul sistema cardiovascolare. Il rischio è che di questi farmaci si faccia un uso scorretto che ne vanifichi l’efficacia in termini di morbidità e mortalità (aumentata incidenza di infezioni, soprattutto da batteri resistenti agli antibiotici, ed aumento del numero delle morti ad esse dovute) e si produca un aumento dei costi economici associati. Oggi si sente sempre più spesso la necessità di un corretto impiego degli antibiotici, secondo i principi di una buona antimicrobial stewardship, allo scopo di limitarne l’abuso e il misuso: dunque, non solo usarli quando è veramente necessario senza abusarne, ma anche usarli in modo corretto, in termini di scelta dell’antibiotico più opportuno (in base alle sue varie caratteristiche) e in termini di dose (e di intervalli temporali tra le varie dosi) più idonea.