INTERRUTTORE ELETTROLITICO

Questo tipo di interruttore elettrolitico, ideato dal fisico tedesco Artur Wehnelt (1871-1944) nel 1899, fu molto utilizzato all,inizio del XX secolo per produrre le correnti intermittenti necessarie ad alimentare il primario di grosse bobine di induzione. Sprovvisto di parti mobili e perciò di costruzione assai più semplice degli interruttori a turbina o a motore, esso permette di ottenere frequenze di interruzione assai più rapide degli apparecchi meccanici (sino a 1000-1500 interruzioni al secondo).

Un vaso di vetro rettangolare è contenuto in una scatola di legno munita di manici. Della segatura in essa contenuta permette di assicurare la stabilità del vaso e assorbe eventuali gocce di acido solforico. Il vaso è chiuso da un coperchio di ebanite nel quale, attraverso un foro è inserito un elettrodo. Questo è formato da un tubo affusolato di porcellana chiuso superiormente da una ghiera d'ottone. In essa è imperniata una manopola filettata di ebanite nella quale è avvitato un cilindro pure di ebanite recante superiormente un serrafili. Esso è collegato ad un'asta di piombo verticale, che attraversa il cilindro, alla quale inferiormente è attaccato un filo di platino che esce dall'ugello inferiore del tubo. Ruotando la manopola è possibile aumentare o diminuire la lunghezza del filo che fuoriesce dal tubo.

La corrente che alimenta il circuito comprendente il primario della bobina e l'interruttore raggiunge una notevole densità sul filo di platino (positiva). Attorno ad esso vi è elettrolisi della soluzione acida e si formano delle bollicine di gas che la ricoprono mentre il contemporaneo riscaldamento della punta tende anche a vaporizzare il liquido elettrolitico. Quando il platino è completamente avviluppato da una bolla di gas la corrente nel primario si interrompe. La brusca interruzione genera però una notevole tensione (data dall'extracorrente di apertura) che si manifesta con una scintilla capace di scoccare fra il platino e il liquido facendo esplodere la bolla di gas. La serie di microesplosioni successive produce il caratteristico rumore dell’interruttore. Il circuito si richiude e la corrente torna a fluire nel primario. Il ciclo si ripete con una frequenza che dipende dall'intensità della corrente utilizzata