L'Istituto Comprensivo San Tommaso d'Aquino organizza la quarta edizione di "#Io Leggo Perché", l'iniziativa nazionale che mira a promuovere la lettura tra i più giovani e ad arricchire le biblioteche scolastiche con nuovi volumi.
Il progetto, finalizzato a coltivare nei ragazzi il piacere e l'abitudine alla lettura, vede gli alunni attivamente coinvolti nella lettura dei libri selezionati, trasformando le aule in laboratori letterari e i luoghi cittadini in spazi di apprendimento.
L'iniziativa si è conclusa giovedì 13 novembre presso la Cartolibreria Eureka, dove gli studenti hanno avuto l'opportunità di partecipare ad un incontro speciale con Alfredo Regoli, il volontario del Gruppo Scuola di Emergency. Questo evento ha reso possibile collegare il mondo dei libri a tematiche di impegno sociale e attualità.
L'impegno dell'IC San Tommaso d'Aquino in questo progetto pluriennale dimostra la convinzione che la lettura sia una porta fondamentale verso l'apprendimento e la crescita personale.
La mia prof.ssa d’italiano, la Santelia, ci ha fatto leggere un libro intitolato “Diario un sogno possibile” scritto da Gino Strada.
Questo libro mi ha colpito molto per il pensiero dell’autore sulle guerre che accadono. Strada ha pensato di creare un’associazione di nome Emergency, multi nazionale, per aiutare i bambini, gli adulti ed i ragazzi feriti in guerra. Gino Strada lavorò in Afganistan appena iniziò la guerra e ci restò per oltre 50 anni come medico. Il sogno di Gino Strada era la guerra nel mondo finisse, e la sua associazione Emergency ancora cerca di realizzare il suo sogno. Emergency dalla sua fondazione ha salvato ben 13 milioni di persone che per molti non può essere un grande numero? Per quelle donne, uomini e soprattutto bambini ha fatto differenza. Dopo aver finito il libro abbiamo fatto un incontro con un volontario di Emergency. Questo volontario ci ha parlato degli obiettivi di Gino Strada. Alla fine dell’incontro abbiamo consegnato il nostro sogno possibile. Quest’esperienza mi è piaciuta molto e spero che il sogno di Gino Strada si realizzi al più presto.
V.Z.
Il libro di Gino Strada è stato molto interessante e mi ha fatto capire quanto sono pericolose le guerre, quante persone come
donne, uomini, bambini sono morti per colpa della guerra e quante persone Emergency ha aiutato dalla sua fondazione.
Gino Strada è stato un grande uomo che, fondando Emergency, ha aiutato tante persone ferite.
Anche i bambini durante la guerra possono morire per colpa delle mine antiuomo; per i bambini le mine antiuomo sono a forma di giocattolo.
Gino Strada ci ha insegnato che aiutando delle persone, si fa la differenza e che, anche se il nostro obiettivo è difficile da superare, un passo alla volta, con la calma, tutto può essere possibile.
V. C.
Il libro di Gino Strada “Diario di un sogno possibile” è molto bello e lo vorrei rileggere perché mi ha insegnato molte cose.
All’inizio mi sembrava molto difficile da leggere ma pagina dopo pagina mi è iniziato a piacere. Attraverso questo libro mi sono resa conto di quello che succede in altre parti del mondo,di quanto le persone possano essere violente con i bambini così da “fregarli” con un giocattolo esplosivo chiamato “pappagallo verde”.
Gino Strada era un grande uomo che ha fondato Emergency. Ieri, 13 novembre, è venuto un volontario dell’associazione per presentare il libro che abbiamo letto. L’incontro mi è molto piaciuto perché è stata una testimonianza reale
T. F.
In classe abbiamo letto un libro che si intitola “Diario un sogno possibile” scritto da Gino Strada. Gino Strada era un medico che voleva aiutare le persone
che stavano in guerra. Lui ha fondato un’associazione di volontariato no profirt chiamata Emergency.
A. S.
Ho Letto il libro di Gino Strada “Diario di un sogno possibile”, all’inizio non lo ho capito molto bene ma, ad un certo punto, mi si è
accesa la curiosità, piano piano iniziava a farsi interessante.
Man mano che lo leggevo, ho capito che il sogno diGino Strada era aiutare le persone che vivevano nei Paesi in guerra. Perché in quegli anni ai bambini che, poverini erano ingenui per capirlo, venivano date bombe a forma di giocattoli chiamate pappagalli verdi. Queste bombe provocavano la morte se le stringevano al petto, o l’amputazione degli arti. Lo scopo era quello di non farli diventare futuri soldati. Venivano nascoste per terra anche le mine anti uomo che esplodevano quando le si calpestava e gli uomini, così come i bambini, potevano perdere la vita o una parte del corpo.
Gino strada morì nel settembre del 2021 in Francia. Aveva fondato un’associazione no profit di volontari chiamata Emergency.
Questo libro mi ha fatto capire che io vivo in una situazione privilegiata rispetto a tanti bambini nel mondo perciò quando sarò grande cercherò di aiutare queste associazioni.
S. DA
Del libro che abbiamo letto in classe di Gino Strada “Diario di un sogno possibile”,
mi è rimasto in mente la capacità dell’autore di agire e di pensare in situazioni critiche. Mi è piaciuta la sua volontà di creare qualcosa di concreto per tutte le persone del mondo che sono in guerra. Gino Strada ha compiuto gesti molto belli che mi hanno affascinato così come le sue riflessioni sulle persone che soffrono e su quelle che provocano queste sofferenze. Oltre a queste cose, con il libro di Gino Strada, ne ho anche imparate altre che non mi sarei mai aspettata come di quanti bambini e adulti stiano vivendo la guerra nelle loro città o Paesi, che tanti bambini si sono ritrovati senza mamma in un momento molto difficile come la guerra. Mi ha affascinato tanto anche il sogno, di Gino Strada e cioè la pace nel mondo e ho riflettuto sul fatto che la pace che noi viviamo non va data per scontata. Ha fatto dei pensieri bellissimi ma ho anche scoperto cose che non sapevo come il fatto che, in queste zone di guerra, le persone che si trovano in gravi condizioni di salute e hanno bisogno di una visita o di un intervento in ospedale urgente, per esempio donne incinte, signori anziani, bambini con malattie gravi ecc. devono aspettare ore e ore in sala d’attesa. Tutto questo non è possibile. Infatti Gino Strada ha creato un’associazione chiamata Emergency che aiuta le persone che hanno bisogno di aiuto in questi paesi in guerra.
Penso che quando sarò grande, grazie a questa esperienza, aiuterò queste associazioni o altre per donare soldi e cibo a chi ha bisogno.
R. S.
ll libro che abbiamo letto in classe è: “Diario di un sogno possibile” scritto da Gino Strada. È il racconto di storia vera!
Il libro racconta della guerra e dei bambini che venivano feriti con le mine antiuomo.
Il 13 novembre si è tenuto un incontro con Alfredo Regoli ( è un volontario di Emergency) che, dopo essere andato in pensione, si appassionò molto a Gino Strada cominciò a leggere tutti i suoi libri.
Dopo un po’ di tempo diventò un volontario di Emergency.
Alfredo ci ha raccontato all’ incontro che è molto dispiaciuto per non aver potuto conoscere Gino Strada e ci ha rivelato delle curiosità su Emergency.
Con la mia classe abbiamo presentato una “scatola” con i nostri sogni possibili ed io ho scritto:” Il mio sogno possibile è quello di diventare una dottoressa, per curare tutti i bambini e curare le vite degli altri proprio come Emergency”!
Alla fine c’è stato il momento della firma sul libro ed è stato un momento: M-A-G-I-C-O
N. A.
In classe abbiamo letto il libro di Gino Strada che si intitola “Diario di un sogno possibile”. Gino Strada è stato un medico, attivista,
filantropo e scrittore italiano che è morto nel 2021 in Francia. Il libro racconta della guerra. La cosa che mi ha resa più triste è scoprire che esistono mine antiuomo dette “pappagalli verdi” che davano l’impressione di essere giocattoli. I bambini innocenti prendevano questi giocattoli in mano. Dopo un po' esplodevano mutilando qualsiasi parte del loro corpo. Di Gino Strada mi ha colpito il suo coraggio. A lui non interessava chi era o da dove venisse la persona da curare. Lui curava e basta.
Con l’associazione Emergency sono state salvate e curate dalla guerra circa 13 milioni di persone. Il 13 novembre del 2025 abbiamo avuto un incontro con Alfredo Regoli un volontario di Emergency che, in pensione, è diventato un volontario di Emergency.
M. I.
Il libro di Gino Strada cioè ‘’Diario di un sogno possibile’’ mi ha fatto capire che cosa è la guerra che è la cosa più brutta al
mondo. Sono stati aiutati con Emergency, l’associazione di volontari fondata da Strada, 13 milioni di persone ferite anche per delle bombe che sembravano dei giocattoli. Gino Strada dice che questo numero non ha fatto la differenza in tutto il mondo ma per quelle persone salvate sì. Il sogno di Gino Strada era salvare le persone che vivevano in un mondo pieno di guerra. Questo libro lo devono leggere tutti perché parla della cosa più importante al mondo. Mi sono sentito fiero di quei volontari che aiutano questi bambini che sono in guerra e stanno soffrendo.
L. M.
Il libro di Gino Strada, “Diario di un sogno possibile” mi è piaciuto tantissimo pure se era un po' triste. L’ho capito molto
perché la Santelia spiega benissimo. Era abbastanza difficile, per me, e ci sono stati passaggi molto duri per me perché erano molto tristi, anzi tristissime. Ci sono anche cose che, scoprendole, non mi sono piaciute come le mine anti uomo, che erano come giocattolini che però una volta che dei bambini innocenti li prendevano in mano esplodevano e li menomavano. Queste mine definite “pappagalli verdi” servivano per amputare degli organi tipo: braccia o gambe. La prof. Santelia ci ha spiegato la guerra attraverso il quadro di Picasso, la Guernica dove è rappresentata una addolorata madre che ha in mano suo figlio privo di vita. Ieri i miei compagni di classe sono andati ad incontrare un volontario di Emergency che si chiama Alfredo Regoli che ha raccontato di come Emergency abbia salvato la vita a oltre 13.000.000 di persone. Dietro questo numero, ha detto Regoli, ci sono volti, persone, madri, padri , nonni.
Questo fino ad ora è stato il mio libro preferito.
L.F.
A me è dispiaciuto non partecipare all’evento del 13 novembre presso la libreria Eureka perché c’era il volontario di Emergency.
I miei amici mi hanno riferito che l’evento gli è piaciuto.
In classe abbiamo letto il libro di Gino Strada, intitolato “Diario di un sogno possibile”, che parla dei bambini che hanno delle malattie e che vivono in zone di guerra, così i volontari di Emergency hanno deciso di costruire un Ospedale pediatrico in Pakistan per curare bambini e adulti.
C’è un altro libro che vorrei leggere si intitola “Pappagalli Verdi”. Questo libro racconta di soldati che mettono delle bombe all’interno di peluche a forma di Pappagallo per ferire i bambini che in questo modo perdono braccia o gambe e da grandi non potranno diventare soldati.
I. G.
Dopo aver letto il libro di Gino Strada “Diario di un sogno possibile” sono ancora sconvolto e curioso di sapere chi è stata quella
persona a costruire i piccoli “pappagalli verdi”, ordigni per mutilare i bambini. Questo libro l’ho trovato molto interessante, mi è piaciuto molto il comportamento di Gino nei confronti delle persone che curava e mi ha colpito la frase da lui assunta come motto :<<Bisogna assicurare per tutti una adeguata assistenza>>. Da grande spero di diventare anche io un assistente Emergency. Ieri- 13 novembre- c’è stato un incontro con un operatore di Emergency che ci ha raccontato il pensiero di Strada. Lui prima di diventare un volontario lavorava in banca e, non avendo molto tempo per lavorare con Emergency, ha aspettato il momento giusto per iniziare ad impegnarsi in prima persona.
G.F.
Leggendo il libro “Diario di un sogno possibile” scritto da Gino Strada, il fondatore di Emergency, ho avuto di lui un’impressione molto positiva. Mi ha trasmesso la volontà forte di voler aiutare mamme, bambini e tutti i civili che vivono in zone di guerra.
La cosa che mi ha impressionato di più del libro sono le mine anti uomo e i pappagalli verdi, cioè delle mine esplosive sottoforma di giocattoli ideati non per uccidere ma per mutilare i bambini così che quando crescano non potranno combattere, un gesto spregevole verso un bambino. Il libro racconta di quanto Gino Strada ci tenesse che bambini e civili non fossero coinvolti nella guerra, a parere mio una cosa molto giusta perché i bambini e tutti i civili non c’entrano nulla con la guerra, non sono soldati e non scelgono di combattere. Mi ha, inoltre, colpito molto perché parla di argomenti davvero importanti ,che a volte vengono trattati male, in modo poco approfondito o superficiale, oppure messi da parte , ed è davvero bello come Gino Strada tenga che tutti noi abbiamo gli stessi diritti di giocare, di andare a scuola, di non rischiare la vita ogni giorno, che ognuno di noi abbia un piatto caldo da mangiare .Con questo libro vuole farci capire che non tutti abbiamo tutto, che i problemi della vita sono altri, non quelli che viviamo nelle nostre vite tranquille. Per questo Gino Strada ha fondato Emergency, un’associazione no profit, per dire e far capire al mondo che dobbiamo aiutare queste vite in pericolo. Il libro è bellissimo ti fa aprire gli occhi su tutto un altro mondo.
G. R.
Per me il libro di Gino Strada “Diario di un sogno possibile” voleva insegnare a tutti quelli che lo leggevano a capire che bisogna aiutare le persone e a fare le giuste cose, ad aiutare le persone in difficoltà.
Questo libro mi ha provocato delle sensazioni di tristezza per tutte le persone che hanno sofferto a causa delle guerre e sono morte.Grazie a Gino Strada ed ad Emergency, l’associazione che ha salvato circa 130 mila persone, mi sono convinto a fare del bene, anche a realizzare i miei sogni di pace. Mi dispiace che è morta una persona, Gino Strada, che ha fatto del bene che ha rischiato la sua vita per quella degli altri.
E. V.
