Senz’olio controvento Rita-Levi Montalcini ed. Pendragon

Osservazioni: (pag.140)

*Nel 1946 Guido Costelnuovo dedicò la prima riunione da lui presieduta a Volterra definendolo: scienziato, patriota e coraggioso e irriducibile oppositore dal partito.


*Il 16 ottobre 1943 un camion Tedesco si è recato in via Lucina numero 17 per prelevare Volterra e portarlo ad Auschwitz.

Agli zelanti impiegati dallo stato civile che avevano consegnato la lista degli ebrei alle s.s. era sfuggito il fatto della sua morte avvenuta 3 anni prima.

( Virginia era riuscita a mettersi in salvo)


*Per Vito Volterra la scienza e la matematica in particolare svolgevano una funzione maggiore di quella “sapienziale”.

Attribuiva loro non soltanto la liberazione dall’ignoranza, ma anche un valore morale.

Egli non avrebbe mai accettato l’uso fatto della scienza sulla bomba atomica.


*Vito era stato iscritto all’istituto tecnico, in modo che, appena ottenuta la licenza potesse svolgere un’attività modicamente redditizia, ma non era il desiderio di Vito.

Gli vennero in aiuto un professore di fisica dell’Istituto teorico Antonio Roiti e l’ingegnere Edoardo Almagiá (Che poi divenne suo suocero).

Il prof Roiti, che aveva intuito nel giovane allievo una straordinaria attitudine per la matematica, trovò una prima soluzione al problema economico nominandolo assistente nel laboratorio di fisica dell’università di Firenze, malgrado Vito non avesse ancora intrapreso gli studi universitari.

Trasferendosi a diciott’anni a Pisa alla scuola normale ebbe la guida e la stima di due insigni maestri: Ulisse Dini e Enrico Betti.

Il prof Antonin Roiti seguì Per tutta la vita il suo ex allievo: le lettere sono piene di interesse, orgoglio e affetto. Quasi ogni lettera termina chiedendo a Vito di continuare a volergli bene.