Vito Volterra
1923-2023 La nascita del CNR
Vito Volterra
1923-2023 La nascita del CNR
La nascita del CNR
Vito Volterra
Liceo Newton di Roma
https://www.researchgate.net/publication/355890537_LNicotra-Vito_Volterra_matematico_universale
Durante la Prima Guerra Mondiale, il governo francese aveva compreso l’importanza di trarre vantaggio dalle scoperte scientifiche a favore dei problemi della difesa nazionale, creando a tale scopo un’organizzazione interalleata specifica, il “Comité Interalliés des Inventiones” (Comitato Interalleato delle Invenzioni). L’iniziativa incontrò il pieno favore di Volterra, che nel 1917 realizzò una versione italiana di quella organizzazione: l’ “Ufficio Invenzioni e Ricerche” del Ministero per le Armi e Munizioni, di cui fu direttore.
Finita la guerra, la cooperazione scientifica fra i paesi vincitori continuò e Volterra, nel febbraio 1919 a Bruxelles, fu tra i promotori, con l’astronomo americano George Ellery Hale, dell’ “International Research Council” (Consiglio Internazionale delle Ricerche) di cui Hale fu presidente e Volterra vicepresidente.
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Ancora una volta, Volterra volle replicare in ambito nazionale le iniziative scientifiche internazionali, proponendo nel 1919 la versione nazionale dell’ “International Research Council”, nonché del “National Research Council” di Hale negli USA, con l’istituzione del “Consiglio Nazionale delle Ricerche”, che avrebbe dovuto conglobare vari enti di ricerca già esistenti: l’ “Ufficio Invenzioni e Ricerche”, il “Comitato per leIndustrie Chimiche” e l’“Istituto Aeronautico”. Si trattava della realizzazione di quell’ente centrale per l’organizzazione della ricerca in Italia a cui pensava oramai da anni durante i suoi viaggi nei Paesi europei più progrediti scientificamente. Il progetto fu approvato dal Governo Orlando, ma le difficoltà burocratiche fecero iniziare l’attività del CNR ben quattro anni più tardi: il 19 novembre del 1923 fu istituito ufficialmente il “Consiglio Nazionale delle Ricerche”, e il 12 gennaio del 1924 Volterra ne fu nominato primo presidente. Così Roberto Natalini, dell’Istituto per le Applicazioni del Calcolo «Mauro Picone» del CNR, illustra le finalità originarie dell’Ente, veramente innovative per l’epoca:
Lo scopo dell’Ente doveva essere quello di mantenere le relazioni internazionali con le istituzioni scientifiche straniere, e organizzare dei comitati per ogni disciplina scientifica che provvedessero a sostenere la ricerca distribuendo finanziamenti alle varie iniziative nazionali. In primo luogo, però, il CNR avrebbe dovuto costruire un proprio laboratorio centrale capace di affrontare sia la ricerca pura sia l’applicazione tecnologica e industriale. Questa struttura, secondo Volterra, doveva essere un centro di eccellenza che superasse i problemi tradizionali dell’Università legati alla mancanza di coordinamento tra le varie sedi, e si doveva articolare in vari settori: analisi (cristallografia, ottica, radiologia), chimica e fisica (meccanica, calore, luce, elettromagnetismo, raggi X), sintesi (catalisi, ecc.) e infine un ufficio per il trasferimento tecnologico verso l’industria (Natalini, 2011).