La Russia, invitata a partecipare, rifiutò per motivi politici, partecipando per la prima volta soltanto dal 1952. Anche se non mancarono i problemi economici e di infrastrutture di un Belgio sulla via della ricostruzione, l'Olimpiade del 1920 riscosse un discreto successo, non tanto tra il pubblico quanto tra la critica, anche perché mai come prima i Giochi diventarono portatori di valori positivi: fu ad Anversa che per la prima volta venne recitato il Giuramento olimpico, scritto dallo stesso Pierre de Coubertin e pronunciato dallo schermidore belga, già pallanuotista, Victor Boin. Sempre ad Anversa fece il suo debutto la bandiera olimpica e la tradizione che vede liberare delle colombe bianche durante la cerimonia d'apertura, a simboleggiare la pace.
Così come già avvenuto ai Giochi di Londra nel 1908, anche ad Anversa venne organizzata una settimana dedicata agli sport invernali: si tenne così il secondo torneo olimpico di pattinaggio di figura e il primo per l'hockey su ghiaccio, valido anche come primo campionato del mondo. Aumentarono inoltre le gare di nuoto e, soprattutto, di tiro (ventuno prove), al punto che qualcuno commentò: «Ad Anversa si è sparato più che a Verdun»; vennero invece depennati i salti da fermo.
Per la prima volta gli atleti italiani si presentarono alla manifestazione in tenuta azzurra.
Non mancarono gli episodi curiosi. La squadra di pallanuoto italiana, all'esordio, rinunciò a terminare la partita poiché la temperatura dell'acqua della piscina era troppo fredda. Inoltre, durante un'interminabile gara di tennis (14-12, 6-8, 5-7, 6-4, 6-4; la regola del tie-break non era stata ancora concepita) tra lo statunitense Lowe e il greco Zerlentis si assistette all'ammutinamento dei raccattapalle, troppo affamati per continuare. Durante la premiazione del marciatore milanese Ugo Frigerio, alla presenza di re Alberto del Belgio, la banda che doveva eseguire l'inno italiano pare avesse perso lo spartito della Marcia Reale. Per cavarsi d'impaccio, il direttore passò voce ai bandisti di suonare 'O Sole mio, da tutti conosciuta a memoria, e immediatamente l'esecuzione venne seguita a gran voce dagli spettatori dello stadio.