Sorge dove nel medioevo esisteva l’antica chiesa di Santa Margherita, poi inglobata, nel 1246, nel vecchio convento francescano prima che i frati del Santo di Assisi si trasferissero all’interno delle mura. È stata eretta nel 1777 con le elemosine e il lavoro manuale di tutta la comunità cittadina per onorare San Serafino, patrono del paese nato qui nel 1540 e morto ad Ascoli Piceno. La chiesa, eretta a tempo di record che nemmeno i Cinesi moderni potrebbero essere così veloci, presenta un’architettura neoclassica con finiture tipicamente cappuccine, essendo appunto chiesa di un convento dei frati Cappuccini come lo stesso San Serafino era. Gli altari lignei sono ricchissimi di decorazioni preziose, in particolare il tabernacolo laterale destro e quello dell’altare maggiore.
La tela dell’altare maggiore ritrae San Serafino da Montegranaro al cospetto dell’Immacolata Concezione, ed è databile tra il 1895 e il 1899 (Luigi Fontana, 1827-1908).
Quasi tutti i dipinti della chiesa sono opera di Filippo Ricci (1715 – 1793). Partiamo dalla Nascita di Maria Vergine, con Sant'Anna e San Gioacchino. Di fronte troviamo la magnifica Natività di Gesù, sempre di Filippo Ricci. Le strutture che fanno da cornice alle tele, come l’intera struttura della pala dell’Altare Maggiore, sono nicchie al cui interno è custodito il cosiddetto “tesoro di San Serafino”, costituito da preziosi reliquiari visibili sono il giorno della festa patronale e in occasioni speciali.
Quasi tutti i dipinti della chiesa sono opera di Filippo Ricci (1715 – 1793). Partiamo dalla Nascita di Maria Vergine, con Sant'Anna e San Gioacchino. Di fronte troviamo la magnifica Natività di Gesù, sempre di Filippo Ricci. Le strutture che fanno da cornice alle tele, come l’intera struttura della pala dell’Altare Maggiore, sono nicchie al cui interno è custodito il cosiddetto “tesoro di San Serafino”, costituito da preziosi reliquiari visibili sono il giorno della festa patronale e in occasioni speciali.
Sempre di Filippo Ricci sono le altre tele degli altari laterali, come la Madonna in gloria con San Savino, la Morte di San Giuseppe, Sant'Anna, San Gioacchino con Maria Vergine e Santa Margherita d'Antiochia e il Cristo crocifisso con i primi Martiri francescani.
Il San Lorenzo da Brindisi posizionato al lato della cappella del Cristo Morto è invece opera di Nicola Antonio Monti (1736 – 1795), autore ascolano che ritroveremo più tardi, quando visiteremo la chiesa dei SS.Filippo e Giacomo.
All’esterno, sul retro dell’edificio, posizionata molto in alto, vi è una formella che ricorda la data di edificazione della chiesa.