19 Aprile: Per questa puntata di ‘Un grafico al giorno toglie il Covid di torno’ parliamo di economia e Covid.
Il Fondo Monetario Internazionale (IMF) ha calcolato delle stime su come cambierà l’economia nel 2020 e nel 2021 (NB sono stime, quindi nient’altro che assunzioni ben calcolate).
Rielaborando i dati IMF esce fuori il primo grafico, che rappresenta l’andamento del prodotto interno lordo (PIL) per 6 nazioni (la Francia si nasconde dietro alla linea del Regno Unito). Tra il 2019 e il 2020 si vede un calo… ma quanto è grande? Qualche miliardo…
Quest'altro grafico ci mostra la differenza (in punti percentuali PIL) delle proiezioni che il Fondo aveva fatto prima e dopo del Covid, per il 2020 (blu) e per il 2021 (arancio).
Esempio esplicativo: nel 2020 l’Italia sarebbe dovuta crescere dello 0,5% nel 2020 ma con il Covid (de)crescerà del -9,1% dunque -9,6 punti percentuali. Com’è prevedibile tutte le altre nazioni hanno delle differenze negative per il 2020 (colonnine blu), anche se meno di quelle Italiane.
Invece, dato che le colonnine arancioni sono positive significa che dopo il Covid cresceremo più di prima? In termini percentuali sì, ma solo perché il punto di partenza (PIL del 2020) è più basso. Anche se le colonnine arancioni fossero della stessa altezza di quelle blu, non significa che raggiungeremo il livello di PIL prima del Covid.
Ok, va bene. Ma in termini quotidiani, cosa significano queste proiezioni?
Basta un semplice calcolo: se nel 2019 l'Italiano medio aveva 34629$, nel 2020 ne avra 31478$. Sono 3151$, quindi circa 2900€ in meno per tutti.
10 Aprile: Per questa puntata di ‘Un grafico al giorno toglie il Covid di torno’ rispondiamo alla domanda: ma quante persone hanno davvero preso il Covid?
Guardando i numeri dei paesi che fanno più tamponi (e quindi statistiche più affidabili), possiamo stimare un tasso di mortalità Covid del 2%. Questo significa che ogni 100 persone che risultano infette, due muoiono.
Se prendiamo questo 2% come ipotesi, diventa un gioco da ragazzi stimare il numero degli infettati, a partire da quello dei morti.
Infatti è da settimane che sentiamo dire che il numero degli infettati dipende chiaramente dal numero di tamponi: se uno è infettato ma non gli viene fatto il tampone, non risulta come infettato da un punto di vista statistico. Quindi, come ripeto circa dall’inizio dell’epidemia, molti dei numeri che ci vengono detti a fine giornata vanno interpretati e presi con le pinze.
Nella tabella potete vedere la differenza tra i casi di Covid ufficiali sulla popolazione e quelli calcolati con l’ipotesi del 2%, per 6 paesi: Italia, Germania, Francia, Inghilterra, Spagna e USA.
Le maggiori differenze riguardano l’Italia e la Spagna. In Italia abbiamo circa 147.000 casi ufficiali, mentre la nostra stima è 942.000 (6 volte tanto); in Spagna abbiamo circa 157.000 casi ufficiali, mentre la nostra stima dice 798.000 (5 volte tanto).
Brevemente, questo cosa significa? Che i contagiati sono molti di più di quelli comunicati, molti dei quali probabilmente asintomatici e dunque non identificati.
E quindi come facciamo? Semplice, continuiamo a stare a casa, perché più di un italiano su 100 ha il virus (e probabilmente non lo sa).
6 Aprile: In questa puntata di ‘Un grafico al giorno toglie il Covid di torno’ andiamo a vedere come si stanno comportando i paesi del mondo: in che paese la gente sta più a casa ed esce di meno? Dove invece si tende ad uscire e rispettare meno l’ #iorestoacasa?
Questa analisi è stata resa possibile grazie al lavoro di stalking di Google, che ha recentemente pubblicato dei report di mobilità per un bel po’ di paesi (quelli mancanti in grigio).
Praticamente, usando la stessa tecnologia di Google Maps, hanno analizzato i cambi di movimento delle persone da Febbraio a Marzo e hanno poi pubblicato tutti i risultati. Io ho raccolto i cambiamenti percentuali rispetto alla linea di base, li ho aggregati e rappresentati in queste due cartine.
Nella prima mappa ho aggregato i dati su quanto la gente va in negozi e spazi ricreativi, alimentari e farmacie, parchi, stazioni ed uffici. I paesi rossi non stanno rispettando molto l’ #iorestoacasa (alcuni escono addirittura di più – Bielorussia, Zimbabwe e Sud Corea hanno un cambiamento percentuale a segno positivo). I paesi verdi invece escono di meno: Bolivia, Mauritius, Italia e Spagna.
Seconda mappa: Nei paesi rossi non si sta troppo a casa (in Tajikistan e Bielorussia addirittura si tende a stare meno in casa). I paesi verdi invece hanno preso alla lettera l’ #iorestoacasa: Bolivia, Sri Lanka, Malesia e Panama.
Chiaramente non significa che dove si esce di più sia un paese di irresponsabili: in Corea del Sud escono di più perché hanno già superato la fase critica dell’epidemia. In Italia e Spagna si esce di meno non perché siamo particolarmente rispettosi delle regole, quanto piuttosto perché siamo tra i più colpiti al momento.
Un’altra precisazione è che la precisione sulla localizzazione varia da paese a paese, quindi i dati vanno presi con cautela e da considerarsi come semplici approssimazioni dei movimenti. Banalmente: se una persona si muove ma non possiede un telefono, il suo movimento non viene individuato da Google – per cui paesi con bassi tassi di penetrazione telefonica avranno inevitabilmente una stima distorta.
Osservazione finale: notate la pessima performance della Svezia e dei paesi Scandinavi in generale, abituati sempre ad essere al top delle classifiche in termini di virtuosismo.
25 Marzo: Oggi si parla del Covid nel mondo, con quattro grafici accoppiati.
Doverosa premessa: è necessario procedere con molta cautela quando si fanno paragoni tra stati, da un lato per una questione di affidabilità dei dati che gli stati stessi diffondono (Cina e Iran, per fare due nomi), dall'altro per i diversi criteri e modalità di misurazione che ogni stato ha. Penso comunque che questo sia un esercizio interessante da fare, considerando che siamo in pandemia, ovvero un fenomeno globale.
Nei primi due grafici vediamo i 15 stati che hanno il maggior numero di casi positivi Covid. Come si ben sa in Cina l'epidemia è iniziata un mesetto prima che in Europa e poi pian piano si è appiattita.
Il secondo grafico fa partire tutti i paesi dallo stesso punto di partenza (ovvero il giorno in cui è stato registrato il 500esimo caso), in questo modo è possibile vedere se i positivi stanno impennando come in Italia, o stanno piatti piatti come in Sud Corea. Chiaramente più la linea è verticale, più la situazione è preoccupante: mi riferisco in particolare modo a USA e Spagna.
Con la seconda coppia di grafici andiamo a vedere i 12 stati con il maggior numero di decessi per Covid. Come tristemente sappiamo, abbiamo ormai superato la Cina per numero di decessi.
Il secondo grafico, in modo parallelo, fa partire tutti i paesi dallo stesso punto di partenza (ovvero il giorno in cui è stato registrato il primo decesso per Covid). Notevole è la performance della Sud Corea che registrò il primo decesso il 20 Febbraio, e ad oggi presenta una linea dei decessi incredibilmente piatta. USA e Iran sembrano procedere in modo abbastanza spedito verso numeri sempre maggiori di morti, ma il trend più pericoloso è decisamente quello della Spagna, che ha appena superato la Cina.
18 Marzo: Un'analisi che non sono mai riuscita a trovare è una comparazione dei test covid fatti vis à vis le persone trovate positive, per diversi paesi del mondo. Questa analisi è fondamentale per capire se i numeri di positivi sono dovuti a un "troppo alto" o "troppo basso" numero di campioni effettuati dal paese.
Dopo un lavoraccio di ricerca dati, ecco a voi, per l'Italia, Corea del Sud, Francia, Regno Unito e USA, i dati dei tamponi fatti e dei risultanti positivi.
Penso che i grafici parlino da sé, per cui faccio solo una breve considerazione: la Corea del Sud tampona a tappeto, strategia vincente perché permette di localizzare ogni positivo, anche asintomatico, e quindi isolare la propagazione del virus. Prendiamo esempio.
NB: i 5 paesi analizzati si trovano in fasi diverse della diffusione del virus, pertanto non è il caso di fare paragoni diretti.