SMARGINANDO
CAMPEGGIO DI GEOGRAFIA - SECONDA EDIZIONE
13-16 GIUGNO 2023
Azienda Agricola Tularù, Ponzano di Cittaducale (RI)
Smarginando è un luogo in cui poter giocare con i margini, capire come starci dentro, ma non del tutto, come uscirne, ma non del tutto.
Gli spazi
Azienda agricola agriturismo Tularù
Tularù nasce con la voglia di raccogliere la sfida del cambiamento e della transizione da un’economia basata sulla produzione intensiva a un’economia qualitativa e di comunità.
Tularù è un’azienda agricola e agriturismo con un’attenzione alla sostenibilità, sotto diversi punti di vista e con azioni concrete, ad esempio
ambiente: implementazione di una vasca di fitodepurazione, che depura tutte le acque dell’azienda e le rende nuovamente disponibili per una fertirrigazione; costruzione del termocompost, che riutilizza gli scarti delle potature e la pulizia del bosco per ottenere acqua calda, con un risparmio idrico del 70%
alimentazione: cibo principalmente autoprodotto secondo l’agricoltura organica rigenerativa
società: attraverso il coinvolgimento diretto del territorio nella costruzione delle attività che si fanno a Tularù, con eventi sia ricreativi che formativi come la Festa della Mietitura, in collaborazione con diverse realtà del territorio, la scuola natura per i bambini, rassegne cinematografiche, presentazioni di libri, corsi di bioedilizia, di agricoltura, ecc.
La struttura può ospitare un totale di 9 persone in tre camere triple e offre una decina di tende da 2 e 3 posti, attrezzate con materasso, cuscino e lenzuolo. C’è una pineta con amache e spazi al chiuso e all’aperto per mangiare, riunirsi e socializzare.
Si trova in provincia di Rieti, tra le valli del Salto e del Velino, in un’area denominata Sabina, regione di grande bellezza naturalistica e risorse ambientali, ma in fase di spopolamento e invecchiamento.
Per maggiori informazioni: https://www.tularu.it/
Le attività
Il tema di Smarginando. Campeggio di geografia 2023 sarà “Posizioni e Posizionamenti” e si articolerà su tre assi di discussione: Epistemologie a confronto, Posizionamenti sul campo e Soggettività in accademia.
Epistemologie a confronto. Uno spazio in cui portare, discutere e confrontare autorə; filoni di studio; scuole di pensiero; chiavi di lettura che costituiscono i nostri approcci alla ricerca, a partire dalla condivisione di testi. Quali continuità e discontinuità teoriche incontriamo nel confronto fra di noi e le epistemologie nelle quali ci radichiamo? Quali affinità e quali divergenze emergono quando mobilitiamo letterature apparentemente contrastanti? Quali traiettorie possono svilupparsi nel confronto fra le nostre letterature di riferimento?
Posizionamenti sul terreno. Uno spazio in cui discutere di posizionamenti politici, affettivi ed etici, sulle pratiche di ricerca sul campo, concentrandosi, tra le altre cose, sull’attivismo nella ricerca; sulle pratiche di cura di sé e də altrə; sull’estrattivismo. Quali dubbi, conflitti e difficoltà emergono dal lavoro di terreno? Quali strategie possono essere messe in campo? Perché fare un lavoro di terreno?
Soggettività in accademia. Uno spazio in cui discutere letteratura, pratiche e esperienze sul nostro modo di attraversare gli spazi accademici; sulle ricadute delle regole dell’accademia neoliberale sulla vita quotidiana; sulla ricerca; sull’insegnamento e sulle istanze degli altri collettivi di geografia. In che modo il nostro ruolo – privilegiato, ma precario – nella produzione del sapere contribuisce a rafforzare sistemi di dominazione e legittimare forme di oppressione? E allo stesso tempo, in che modo possiamo mobilitare la nostra condizione di ricercatorə precarə per aprire spazi nuovi dentro (e fuori) la geografia?
Workshop
Dal corpo collettivo al corpus collettivo (ispirato a "Le guerrigliere" di Rachele Borghi, a sua volta ispirato a "Le guerrigliere" di Monique Wittig)
a cura di Alice Salimbeni e Caterina Ciarleglio
Dal corpo collettivo al corpus collettivo (ispirato a "Le guerrigliere" di Rachele Borghi, a sua volta ispirato a "Le guerrigliere" di Monique Wittig) Di questo laboratorio collettivo poco si può dire senza dire troppo. Inizieremo condividendo con un lancio i nostri testi, e li faremo circolare e circoleremo anche noi, poi, per trasformarli, reagire alle parole nostre e dell* altr* con altre parole, con altri segni, con altre tracce, disegni e messaggi.I nostri testi si mischieranno a quelli dell* altr* assieme alle idee, alle posizioni politiche, alle posture. Passeremo dal corpo individuale (col suo corpus teorico) al corpo collettivo e a un corpus teorico condiviso e comune che potrebbe aiutarci a capire cosa ci rende simili, quali sono le esigenze che ci avvicinano e che ci hanno riportat* qui, anche quest'anno, a costruire assieme uno spazio accademico smarginato.
Per una etnografia barocca
a cura di Michele Bandiera
Laboratorio di pratiche di depatriarcalizzazione dei maschi cis (separatista)
a cura di Michele Bandiera e Daniele Pasqualetti
È un laboratorio pensato per portare pratiche collettive, esperienze personali e parole significative nei processi di decolonizzazione della soggettività- porteremo letture e testi significativi.
Laboratorio territori e attivismi
a cura di Francesca Sabatini e Daniele Pasqualetti, con Balia dal collare e CSOA ex SNIA
Proponiamo un laboratorio itinerante articolato in un momento a Roma e uno nelle campagne del reatino, in cui incontrare due realtà che, attraverso diverse pratiche di ricerca e intervento, perseguono il comune obiettivo di conoscere e difendere il proprio territorio. L’obiettivo del laboratorio è far conoscere due storie di attivismo con forte dimensione geografica che si sviluppano in due contesti marginali: da una parte una ex-periferia urbana, con attualmente in atto forti processi di gentrification, e dall’altra una montagna urbanizzata che vive i conflitti e le contraddizioni legate a usi estrattivi delle risorse. L’incontro con queste realtà è finalizzato a discutere di comuni temi di ricerca e azione, declinati nei diversi contesti: la difesa ambientale, la costruzione di comunità, la rivendicazione di modalità di autogestione degli spazi e di gestione collettiva delle risorse.
Come si fa un APE?
a cura di Barbara Brollo
Qualche attività manuale rilassante, tipo disegnare o fare origami, magari proprio legati alle api + parlare di come gestire al meglio un'assemblea permanente eterogenea e composta da persone che vivono distanti, in particolare approfondire metodo del consenso, tecniche di mediazione del conflitto e altre pratiche innovative.
Deriva collettiva intorno a Tularù
a cura di Martina Loi e Francesca Sabatini
Siamo in un territorio di margine (tra urbano e non urbano), spazio di mezzo, soglia della città e soglia delle montagne. Abbiamo desiderio di avvicinare il luogo in cui siamo al di là dello spazio di lavoro e cura di Tularù: sondare con il corpo le campagne che ci circondano, le popolazioni che li abitano e le storie che raccontano. Vogliamo costruire affettività pre-cognitive con questo spazio e parentele impreviste ed estemporanee con le soggettività umane e non umane che lo abitano. Che consapevolezze possono emergere dai nostri corpi che derivano in modo individuale o collettivo? A quali elementi prestiamo attenzione? Come camminiamo? Cosa emerge alla nostra attenzione di questo spazio e cosa portiamo all’attenzione dellǝ altrǝ?