STORIA DELLA BAKERY
(NON LA NOSTRA)
(NON LA NOSTRA)
In Italia, l'uso di parole come bakery e brunch è in verità molto recente. Scopriamo insieme il percorso storico tramite cui sono giunti fino a noi questi nuovi modi di stare a tavola.
Prima di tutto... cosa vuol dire bakery?
Il significato più comune della parola bakery è: (rullo di tamburi...) panetteria, cioè il luogo dove si sforna o si vende il pane.
Negli Stati Uniti, però, questo termine ha nel tempo preso ad indicare anche un altro tipo di attività commerciale, che coniuga il concetto di pasticceria, caffetteria e ristorante informale: è la cosiddetta bakery moderna.
L'Alderman Borgert's Bakery (a sinistra) e un negozio di beni generali (a destra) in un'illustrazione del 1848 (New York). Questi edifici oggi non esistono più, sopravanzati dai grattacieli.
1875
Un primo esempio di bakery moderna è costituito dalla Bergetta Moe Bakery (Duluth, Minnesota). All’epoca della sua costruzione, era un punto di riferimento per i tanti viaggiatori stanchi che giungevano in città. Comprendeva una pensione, un panificio, una caffetteria e una cioccolateria.
A differenza degli edifici newyorkesi dell'illustrazione qui a lato, la Bergetta Moe Bakery è ancora esistente e figura nel Registro Nazionale dei Luoghi Storici!
1880—1910
I fornai e i pasticcieri che, tra la fine dell’Ottocento e i primi del XX secolo, diffondono negli Stati Uniti la loro arte, sono spesso emigranti europei – in particolare, italiani e tedeschi – che riadattano le loro specialità in un continente che offre climi, ingredienti e stili di vita molto diversi.
Il capitano tedesco John Derst, abile panificatore, diventa famoso nella città di Savannah (Georgia) con la sua Derst Baking Company (1867).
Nel 1896 sale al successo un altro tedesco, August Wiederman, che finisce per accogliere nella sua Collin Street Bakery (Corsicana, Texas) numerose celebrità, tra cui il tenore Enrico Caruso, forse attirato dalla sua deliziosa torta di frutta!
Un mondo tradizionale che comincia a sfumare: illustrazione del 1864 di una grande bakery nell'angolo tra Houston e Cannon Street a New York. Intorno, vividi dettagli un crescente sviluppo urbano.
1920
Con l'avvento del Novecento, l'impostazione artigianale delle piccole bakeries di quartiere non può più, a un certo punto, soddisfare la richiesta crescente di una società in rapida espansione.
L’eccezionale successo di pubblico porta i proprietari di alcune bakeries a trasformare in modo radicale la loro attività. La Century Bakery di Jackson (Michigan), ad esempio, sceglie di concentrarsi sulla vendita della sua miscela per ciambelle, confezionata in sacchi e barili consegnati su rotaia o a cavallo. Diventa così la prima azienda statunitense di prodotti da forno!
1942
Il raffinamento dei procedimenti dolciari permette ormai grande creatività in cucina, e i pasticceri cominciano a mettere la loro arte anche al servizio di messaggi sociali.
La scurissima Blackout Cake, inventata da Ebinger's (New York) durante la seconda guerra mondiale, incoraggia la tecnica dell'oscuramento (blackout), che prevede di spegnere le luci delle case, dei teatri e dei cartelloni pubblicitari per rendere gli obiettivi sensibili meno individuabili dagli aerei e dai sottomarini nemici.
Quando le luci di New York si spensero, si accese la creatività dei pasticcieri di Ebinger's. Nacque così la Blackout Cake.
Cartolina americana degli anni 1930-40 raffigurante un moderno diner (ristorante informale): una delle tante espressioni del fast-food.
1948
Uno stile di vita sempre più frenetico, scandito dalle leggi di un'economia che esige dai cittadini un'operosità pari a quella di una macchina, porta alla diffusione dei fast-food, che rendono improvvisamente superate le tipologie tradizionali di fruizione del cibo, come le bakeries e i ristorantini vecchio stile.
Alcune bakeries, tuttavia, cercano di adattarsi alla concezione di cibo veloce, come Open Kettle (Quincy, Mass.), che riscuote un enorme successo semplicemente con la vendita rapida di ciambelle e caffè.
1995
Inversione di rotta: sul volgere del millennio, i ritmi che hanno caratterizzato tutto il Novecento si sono fatti ormai insostenibili, e si torna a pensare con nostalgia alla lentezza del passato.
Sorgono nuove bakeries, come le newyorkesi Levain Bakery (1995) e Magnolia Bakery (1996), che coniugano la vendita di dolci con l’idea della consumazione sul posto, in un’atmosfera distesa e rilassata. La fruizione del cibo si riappropria così di uno dei suoi aspetti più significativi, sia dal punto di vista nutrizionale che culturale: quello della lentezza.
Una bella vista di Central Park, il parco simbolo della lentezza e del ritorno alla natura, nel cuore della frenetica New York.
Se in Inghilterra e negli Stati Uniti sono tutti da tempo familiari con il brunch, in Italia lo abbiamo conosciuto più di recente, tramite i media.
E ora... cosa vuol dire brunch?
Il brunch, pasto informale che è una via di mezzo tra la colazione (breakfast) ed il pranzo (lunch), seppur diffuso negli Stati Uniti sin dal 1930, qui in Italia è un concetto ancora giovane.
Due tra i primi prodotti televisivi a farci avvicinare a questo termine in Italia sono stati sicuramente i Simpson (st.1, ep.9, novembre 1991) e Un medico in famiglia (st.2, ep.23, maggio 2000): in entrambi i casi, il brunch giocava un ruolo centrale, anche se i protagonisti (Marge nel primo caso, nonno Libero nel secondo) non riuscivano ancora a capire bene cosa diamine fosse! 😂
Ricordate altri prodotti (libri, serie televisive, film...) tramite i quali avete sentito per la prima volta la parola brunch? Scriveteci un messaggio su Facebook, Instagram, o inviate una email a slowbakery@hotmail.com, e li aggiungeremo alla lista!