Le sculture esposte sono totem ispirati ai boechin, feticci venerati dai Diolas, oggetti dalle virtù benefiche che proteggono da infortuni, malattie, morte e siccità, forgiate dall’artista in metallo saldato e successivamente arrugginite con tecniche particolari per metterne in rilievo l’autenticità. I dipinti sono realizzati mediante un collage di catrame e pigmenti, che conferiscono alla tela il colore scuro dell’"uomo nero" e delle maschere tradizionali, utilizzate per simbolizzare l’incarnazione degli spiriti e dei geni tutelari.